Utente:Marcopiarulli/Sandbox

Lamberto Correggiari (Pieve di Cento, 24 giugno 1941) è un artista italiano.

Biografia modifica

Studi Classici a Bologna e Facoltà di Architettura, Università di Firenze. Nel 1966 gli viene assegnato il Premio per la “giovane Pittura Italiana” dal Comune di Ferrara. Nello stesso anno progetta e realizza un negozio di cartapesta e materiali di riciclo a Riccione dove insieme al fratello Giorgio, col marchio “Pam Pam”, creano collezioni di moda originali e anticonformiste la cui diffusione diventerà il simbolo di nuovi comportamenti sociali. Esaurita l’esperienza lascia l’attività al fratello.

Fin dai suoi esordi, Correggiari ha trovato nella costante “trasversalità” ai linguaggi artistici dell’epoca una propria nicchia congeniale ed elettiva, affermando un approccio sempre mobile e originale, confermato da un “nomadismo” giovanile che l’ha condotto da Bologna a Firenze, quindi a Roma, Venezia, Milano dove si trasferisce nel 1970. Tutte storiche “ capitali” dell’arte, dove egli ha temprato un’indole e una personalità fortemente ricettiva e duttile, capace di osservazione ed autonoma assimilazione, attenta e sofisticata, ma anche e soprattutto visionaria, sognante che si manifesta in una intensa creatività multiforme. E’ attivo in varie discipline, dalla pittura alla scultura, dalla grafica alla ceramica, dal design alla moda. E’ stato protagonista dell’innovazione della moda italiana. La giornalista Rachele Enriquez lo definirà nel 1971 su Vogue Uomo “l’intellettuale dei nostri stilisti”. Nel 1974 disegna per International Lighting Magazine la serie di “Lampade Poetiche”. Contemporaneamente continua la sua attività artistica, dedicandosi ad una intensa progettazione di installazioni e performance e progetta anche eventi artistici e culturali. La fortissima componente creativa che intride tutta la sua opera, ne fa un artista decisamente unico. Tutta la produzione di Correggiari può essere suddivisa in “ Cicli” tematici e nel suo caso l’iter cronologico è del tutto pleonastico. “I cicli d’Ockham”, “Noi, le civiltà ora sappiamo che siamo mortali”, “L’ombra del sole”,”Reliquiari”, “Presenza tattile”, “Archetipi”, “Tragicomico”, “Mondo minerale”, solo per citarne alcuni.

Si offrono come saggi di un attento antropologo e testimone del nostro tempo. Nel 1976 presenta il “CALCO” un ciclo di dodici opere e uno scritto, a cura del critico Paolo Fossati alla Galleria Albertina di Torino. E’ una mostra-manifesto che ruota attorno alla scoperta/riscoperta/ricerca di flussi energetici vitali e di segni ulteriori, in una sorta di compenetrazione tra pensiero, gesto e materia. Un’azione, per certi versi archetipale, attraverso la quale l’artista ha inteso individuare segni, tracce che potessero condurre a un incontro privilegiato con la fonte dell’energia cosmica dei suoi lavori.

Il critico Tommaso Trini nel suo testo di presentazione dell’Antologica dell’artista (1986) alla Galleria Avida Dollar’s a Milano ritroverà in quella mostra la matrice originale del suo lavoro.

“La pittura di Lamberto Correggiari, così come lui va elaborandola dalla fine degli anni Settanta e come io l’ho vista nel suo studio, fa pensare a una struttura animata, a un organismo vivente in continua modificazione…Ho ritrovato l’eco di questo andamento animato in un vecchio scritto del pittore che risale quasi a dieci anni, quando in clima ancora largamente concettuale, Lamberto Correggiari aveva già avviato, con disegni, la pittura d’oggi…E oggi si avvede che, su questo fondo di perenne attualità, l’arte sta tornando sulle sue orme più arcaiche, quelle del simulacro che precede la critica dell’immagine, e nuovamente si pone come un possente agente di animazione delle coscienze individuali, una diga di energie compresse sopra lo scialo sociale dell’immagine che i vari mass media vanno consumando.”

A fine anni ’70 realizza l’ironico Ciclo “Prendi l’Arte e mettila da parte”, che con dolente sarcasmo premonitore denuncia la condizione di piattezza dell’encefalogramma emotivo ed umanistico del nostro presente. L’artista, per necessità vitale e per igiene mentale, rifiuta di rinchiudersi in un “marchio” e respinge le “monovalenze di moda e del mercato”. In questa stagione Correggiari si misura anche con realizzazioni di carattere “ambientale”, caratterizzate da un ingegnoso aspetto costruttivo mirato a sorprendere e spiazzare lo spettatore, sparigliando le regole della mera “rappresentazione”. Ne è documento il “Trittico della Conversione” (1979-’84) molto apprezzato dallo scrittore G. Testori. Nel 1989 la produzione di Correggiari viene perfettamente compresa dall’autorevole critico Pierre Restany che lo include nella mostra dal “Nouveau Realisme ad oggi”. Nel 1990 è invitato alla Triennale Internazionale di Osaka. Nel 1992 realizza il progetto “Mosaici Mobili (opere di L.Correggiari, A.Guerriero,A.Mendini, L.Scacchetti) che sarà esposto alle Zittelle, a Venezia e ad Abitare il Tempo, a Verona. Lo stesso anno, su invito dell’Ambasciata Italiana e dell’Istituto Italiano di Cultura espone “Le Miroir du Palmier” a Cartagine Espace Sophonisbe e a Tozeur. La palma diventa soggetto e simbolo per costruire un “ponte” culturale fra Occidente e Oriente. Giunge così l’esperienza de ”L’ombra del sole”, un ciclo di 14 opere che esplora le dinamiche tra uomo e natura. Il lavoro, particolarmente complesso, sia per i ponderati criteri compositivi, sia per i materiali usati (cartoni catramati, carbone, ardesia, legno, stucco ecc.)tende a considerare le trasformazioni naturali e artificiali come processi interessati da dinamismo e ciclicità, proprio alla stregua della vita, in continuo divenire e soprattutto mai uguale e ripetitiva. Il ciclo è presentato con testi del critico Paolo Fossati e del poeta Luciano Tapparo. Si arriva a prove come “A chi mi appiglio fili mi” connubio tra performance e installazione che da piazza Duomo a Milano alla galleria Avida Dollars porta Correggiari e il poeta Guido Oldani a tracciare coordinate alla ricerca di un improbabile incontro: la latitudine c’è, ma la longitudine manca e così si denuncia al pubblico la crescente difficoltà, praticamente trasformata in utopia, di un incontro tra padri e figli oggi. Il tema dell’incomprensione è indagato ( e denunciato) anche in prove come “Causa restauro l’attività artistica è momentaneamente sospesa”, assolutamente incisiva nella sua essenzialità e caratteristica di una fase di produzione che accosta alla materia le parole. Accade per altri lavori che ingabbiano l’ “Io” o per “Durante la marcia reggersi agli appositi sostegni”, significativamente esposta nella Collezione Permanente del MAPP, il Museo d’arte contemporanea costituitosi all’ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano: luogo che fa riflettere proprio per il tipo di patologie ivi curate, legate al disagio psichico e quindi alle difficoltà degli ospiti di inserirsi in un contesto di vita considerato normale. Ci si trova in un luogo per certi versi “Non luogo”, come attesta un altro ciclo della ricerca. Fino ad arrivare a “Panico”, dove il fallo maschile, sempre in base all’ambiguità e all’ambivalenza assume visivamente le fattezze di un teschio. Ora l’arte è pura metafora. Pura dichiarazione. Pura volontà di mettere gli asserti in una “summa linguistica”. Tutta l’arte di Correggiari esprime una dimensione psicologica e psicanalitica, profondamente moderna , dell’ambivalenza dell’immagine, della trasmutazione e della mescolanza surreale fra ordini eterogenei, sia naturali sia culturali: umano e vegetale, figurativo e aniconico, tragico e grottesco, fornendoci una singolare ricetta visiva dell’incertezza esistenziale contemporanea. Con il ciclo: “Noi, le civiltà ora sappiamo che siamo mortali”(1986-’91) e la tragicomica scultura “L’Europa nana”, l’artista documenta il tramonto dell’Europa. Imperniata da una satira tagliente è l’installazione “Tamburello” che ha come tema l’archetipo del “Salvatore” e in cui l’autore dichiara la sua rinuncia della cittadinanza italiana come atto conseguente al degrado della politica. Presentata alla Statale di Milano (1994) e ad Arte Fiera Bologna (1995) nonostante la richiesta di vari giornali per la pubblicazione l’opera fu censurata. Nel 1995 è invitato alla rassegna “Cento artisti per Milano” promossa da Rossana Bossaglia, Palazzo della Permanente, Milano. Nel 1996 inizia il ciclo delle grandi installazioni-performance che hanno come tema di ricerca “la luce, il tempo e lo spazio”, con le quali l’artista si fa nomade per confrontarsi con spazi architettonici storici, ma soprattutto nell’incessante ricerca creativa di un rapporto diretto col pubblico in luoghi carichi di scambi e flussi di energia, dove l’evento artistico ritorna ad avere un’aura condivisa di meditazione e sacralità. E’ il caso della mentalizzazione di situazioni ambientali caratterizzate da installazioni architettonicamente perfette in cui l’aspetto performativo è ad esse intimamente legato, nell’ottica di produrre un evento capace di coinvolgere sinesteticamente più sensi: la vista, il tatto, l’olfatto, l’udito. I materiali usati sono diversi: cera, piombo, carbone, solfato di rame, metallo, marmetti, fiori, foglie, rami ecc. Nel 1996 “L’Arte Brucia”, Università Statale di Milano e ArteFieraBologna (1997) suscitò l’interesse del critico Giorgio Ruggeri. Nel 1997 “La luce fonde sulla rosa aperta”,a cura di Alberto Veca, presentata all’Abbazia di Chiaravalle, con musiche originali del compositore inglese David Ryder. E’ uno degli esempi di creazione continua: il setting è opera dell’”inventio” e del suo libero sviluppo secondo un percorso destinatole dall’autore. Protagonista assoluta l’energia vitale, in questo caso la fiamma, che modifica, deforma e riforma, e destina ad un ciclo di variazioni in un processo di mutamento in cui spazio e tempo si dilatano all’infinito. E’ una presa di coscienza che scegliere l’arte significa immergervisi totalmente, facendo l’esperienza del pensiero, dell’anima e del corpo. Come accade pure ne “La casa del vuoto”,Abbazia di Fossanova, sempre con musiche di D. Ryder e con l’intervento vocale della soprano Taeko Hisatsune: ancora una volta l’architettura mentale di Correggiari si trasferisce nell’ideazione di impalcature di metallo atte ad ospitare ciò che sarà la materia costituente dell’opera. L’evento è comprensibilmente totalizzante: lo spettatore che è parte integrante della performance, è avvolto dall’energia sprigionata in corso d’opera ed è guidato verso una esperienza di profondo rinnovamento interiore che, non bisogna dimenticare, ha portato anche Correggiari alla partecipazione della decima “Biennale d’Arte Sacra Contemporanea Nel Segno della Luce”, nel 2002 curata da Luciano Caramel.

Progetta per la Bottega dei Vasai la serie di vasi di ceramica “Poesie di creta” presentati alla Fiera del mobile 2002, a Milano, e l’evento “Camicia d’Autore” per il cinquantenario di ALEA S.p.A. Il progetto, di cui cura la realizzazione viene presentato a Pitti Immagine Uomo, a Firenze, e nel 2003 ampliato, a Palazzo Crivelli, a Milano, nella settimana della Moda-Uomo. Progetta e allestisce la rassegna “IDEE”(2006) che viene presentata nell’Hangar East Studios , a Milano, nell’ambito del Salone Internazionale del Mobile.Nel 2007 disegna una serie di vasi-sculture di grande formato prodotti dalla Officina delle Terrecotte di Montercorvino Ravella (Sa). E’ invitato alla Mostra d’Arte applicata organizzata dalla Regione Campania in Ruacatalana, a Napoli, insieme ad Angelo Casciello, Riccardo Dalisi, Pietro Lista. Nel 2008 realizza Il progetto “SHARK” in cui propone una serie di sistemi d’illuminazione in cui realizza la sintesi tra il significato totemico dell’oggetto e un uso-consumo ecosostenibile. Nascono così oggetti-luce che adottano la nuova tecnologia dei led che diffondono la luce su sottili lastre di perspex. Le creazioni vengono presentate alla Galleria Neo-Geo-Arte, Palazzo Jacini, nell’ambito di “Interni”, Fiera del mobile di Milano. E’ una nuova interpretazione dell’illuminazione che crea, attraverso la luce, l’ombra e la duplicazione delle forme, uno spazio magico, caratteristico delle sue grandi installazioni artistiche. Nel 2009 progetta “Il design della decrescita”, sempre nell’ambito di “Interni”, insieme a Riccardo Dalisi. Il progetto è presentato, con testi del poeta Mimmo Grasso e del filosofo Giuseppe Tortora, e propone una progettualità che, oltre a tener conto della salvaguardia del pianeta, tende ad una sorta di disintossicazione dagli eccessi consumistici nel design.

Sono proposte che Correggiari elabora da anni nel suo lavoro nel ritenere come una “Ecologia della Mente” sia la necessaria premessa per rendere essenziale il progetto creativo. Correggiari ha più volte dichiarato che il mercato sembra essere l’unico parametro che giustifica la produzione di idee e ha più volte proposto, con un gesto di grande stile, la “vendita degli artisti”. Di conseguenza è presente con l’installazione “Artisti in Saldo”nella rassegna “13X17 Padiglione Italia”(2007) Berengo Studio, Murano Venezia, curata da Philippe Daverio in risposta all’abolizione del Padiglione Italia dalla Biennale di Venezia 2005.

Nel 2009, invitato dall’Istituto Italiano di Cultura, espone “Le Regard”, a cura di Domenico Montalto a Rabat (Marocco). Partecipa a numerose collettive sia in Italia che all’estero:

  • “Arte Contemporanea”, Congress Center, Amsterdam ; European Art, Londra
  • “L’antagonismo dell’immagine”, Palazzo Geremia, Trento
  • “Contemporary Original Books”, libri d’artista, Palais des Congres, Marsiglia
  • “World of Art on paper”, Bled Ljubijana
  • “Il Giardino delle Esperidi”, Villa Ruffolo, Ravello; “I Biennale Internazionale d’Arte” Ankara ,Turchia
  • “Projecto 360”, Università Santa Cecilia, Santos, Brasile ecc.

Viene pubblicata la Monografia“Lamberto Correggiari”, a cura di Sabrina Arosio con testi di Paolo Fossati, Guido Oldani, Stanislao Pacus, Giovanni Schiavo Campo, Tommaso Trini, Alberto Veca, Editore Campanotto, Udine 2006. Nel 2010 “La Luce, lo Spazio, il Tempo”, Antologica delle sue opere di pittura, scultura, installazione al Museo Magi 900, a

Pieve di Cento (Bo) curata e presentata dai testi di Vittoria Cohen e Domenico Montalto, che lo descrive:

“Sfuggente a qualsivoglia definizione, l’arte di Correggiari ammette e concede un unico punto fermo quello di essere sempre atto poetico per eccellenza, momento ideoplastico dell’io, in cui l’interiorità fa scaturire le immagini. Correggiari, uomo e artista, s’identifica pienamente con l’affermazione filosofica e sapienzale di Lao-Tse: “Tutto il mondo è dentro di noi”. Le emozioni, le idee, i suggerimenti provenienti dalla vita, dalla natura, dalla storia delle civiltà e dal contesto che ci circonda devono necessariamente essere rielaborate dal software dell’interiorità, per essere restituite – tramite il potere fantasmatico e immaginifico dell’arte- come apparizioni di un mondo nuovo e poetico; un mondo peculiarmente personale, ma nel quale gli altri possono entrare e riconoscersi.”

Nel 2011 lo Studio d’arte Zanetti gli commissiona la mostra sul tema del Carnevale di Bagolino, la cui storia risale al ‘500, che ancora oggi si svolge nei rituali e costumi tradizionali.

Per l’occasione realizza sedici vasi mascherati in ceramica denominati “i Pupazzi”. Faranno parte di una scenografia che allestisce negli spazi della galleria insieme a mini-installazioni e opere su carta. La mostra è presentata con testo del poeta Maurizio Cucchi. Lo stesso anno è invitato alla rassegna internazionale d’Arte Contemporanea “L’Arte il primo soffio della vita”, promossa dall’Ambasciata Italiana, Museo Nazionale di Belgrado.

Nel 2015 progetta e realizza, in occasione dell’Expo di Milano, “Totò Benvenuto all’Expo – Il Riso nutre il Corpo e lo Spirito”, invitando altri artisti e i maggiori poeti italiani a partecipare.Il progetto consiste in una serie di cartelli stradali di grandi dimensioni che compongono quattro installazioni che vengono collocati in spazi pedonali di Milano: Piazza Cadorna, Via Greppi (davanti Teatro Strehler), Via Brera (davanti Accademia di Brera), Via Manzoni. Ogni installazione è composta da 14 cartelli circolari montati su un’asta ancorata a panettoni in cemento. Ogni cartello ha come tema il grande attore, che su un lato viene interpretato con l’immagine di un artista visivo, sull’altro lato dal testo di un poeta. I cartelli

interagiscono con il pubblico attraverso le immagini e i testi che vengono anche diffusi in formato cartaceo.

E’ un grande successo di pubblico, soprattutto giovanile, le immagini e i testi sono documentati dai cellulari e scorrono sui social. Nel 2016 su invito delle Stazioni Italia S.p.A. le installazioni sono collocate a Napoli in Piazza Municipio, Piazza Garibaldi e al Quartiere Sanità. Nel 2017, nell’ambito delle mostre organizzate dal Comune di Napoli per il Cinquantenario della morte di Totò, l’Assessorato alla Cultura invita l’artista a realizzare l’installazione-performance “Grazie Totò” in Piazza S.Domenico e al Museo PAN viene presentato il libro “Grazie Totò”a cura dell’artista, Ed. Campanotto, con la documentazione dell’intero progetto triennale. Nel 2017 è invitato a “Mostri e mostruosità oggi”, a cura di Giorgio Di Genova, Palazzo Orsini, Bomarzo (Vt). Nello stesso anno, su invito della Fondazione Ducci, realizza l’Antologica “L’ARTE BRUCIA” , opere 1979-2010 a cura di Claudio Strinati, Palazzo Cisterna, Roma. Dal 2019 lavora al Ciclo delle “Migrazioni” di cui denuncia l’indifferenza e la politica criminale con le opere “MareMonstrum” (esposta a”Mare Nostrum”, Castel dell’Ovo,Napoli) e “Poveri Cristi” (nella mostra “Cristo”, Scuderie Palazzo Chigi Albani, Soriano nel Cimino, Viterbo). Testimonia il periodo della pandemia Covid con l’opera virtuale “La Gabbia”,nella rassegna “Domaniinarte”, Galleria d’Arte Moderna, Roma; l’opera “Là dove cresce ciò che salva, cresce anche il pericolo” (XLVII Premio Sulmona 2920, Polo Museale Diocesano-Ex Convento S.Chiara,Sulmona),e l’opera “Ci siamo messi una corda al collo da soli” (mostra “The black days”, Casina di caccia Borbonica Ficuzza, Palermo). Nel 2021 progetta e realizza “Vie d’Acqua”, una proposta per un Museo dell’Acqua. L’acqua è una risorsa vitale, un bene comune che va protetto dalla privatizzazione in

corso nel mondo, soprattutto, da quando la Borsa di New York l’ha quotata come merce. Il progetto è un appello affinchè artisti e poeti, con le loro opere, rendano consapevole l’opinione pubblica. Le opere, dopo essere state esposte in varie località, nel 2022, entrano a far parte della Collezione Permanente del Museo MAPP di Milano. Nel 2022 è invitato a “Percorsi d’Arte Contemporanea, Museo delle Genti d’Abruzzo, Pescara, dove espone l’opera “L’Arte Brucia”.

Nel 2023 espone “Vaffanculo Universale”invitato alla Triennale d’Arti Visive”, Musei di S. Salvatore in Lauro, Roma.

Musei e collezioni pubbliche modifica

  • CIVICA PINACOTECA COMUNALE TORRE ESTENSE – Collezione Bighi, Copparo (Ferrara)
  • MUSEO “MAPP”, Milano
  • KING ST. STEPHEN MUSEUM SZESPEHERVAR, Budapest, Ungheria

Libri di poesia modifica

  • “IN ATTESA DELLA RAPPRESENTAZIONE”, Poesie 1960-’70 – Poeti Italiani Contemporanei, Ed. Duemila 1992
  • “IL LIETO LACCIO” – Prefazione di M. Conti, Collana di Poesia Ed. Campanotto 2022

Libri d'arte con poeti modifica

  • “VULCANI”- Poesie di G. Luzzi e Disegni di L. Correggiari – Ed. Il Pulcino Elefante 1990
  • “TITOLO” – Poesie di G. Oldani e incisioni di L. Correggiari – Ed. Il Laboratorio/ Le Edizioni di Nola, 2000
  • “IL TEMPO CIRCOLARE” – Poesie di G. Schavo Campo e Grafiche di L. Correggiari - Ed. Il Raccolto, 2002
  • “NIUL ROSA CUN DE BUFF DE SCUR” – Poesie di F. Loi e Acqueforti-Acquetinte di L. Correggiari - Ed. Il Laboratorio / Le Edizioni di Nola, 2010
  • “SIFULA EL MERULA” – F. Loi e L. Correggiari – Ed. I libri del merlo, Napoli 2011
  • “CARNEVALE DI BAGOLINO” – Poesie di F. Loi e Acqueforti-Acquetinte di L. Correggiari, a cura dello Studio d’Arte Zanetti – Ed. Il Laboratorio di Nola, 2011
  • “LE MASCHERE DELL’ARTE a Bagolino” Opere di Lamberto Correggiari e Antonio Stagnoli – Testi di L.Correggiari, del Poeta Maurizio Cucchi, dello storico Nerio Richiedei e del filosofo Italo Sciuto – Studio d’Arte Zanetti . Edizioni Compagnia dell Stampa Massetti Rodella, Brecia 2011
  • Nel 2017 ha realizzato il libro “GRAZIE TOTO’ “ in occasione del cinquantenario della morte dell’attore, in collaborazione con i Poeti : G. Conte, G.M. Conti, M. Cucchi, A. D’Ambrosio, B. Di Pietro, G. Frasca, B. Galluccio, M. Grasso, F. Loi, L. Pignotti, L. Sorrentino – promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Napoli – Presentato al Muse PAN di Napoli – Ed. Campanotto, Udine 2017
  • “L’ARTE BRUCIA”, testo di Claudio Strinati – Fondazione Ducci – Artinfondazione - L’Erma Editrice,Roma 2017
  • “TALENTI”,- L. Correggiari- Collana d’Arte e di Artisti a cura del Prof. Diego Fusaro – Ed. Precis Arte 2022

Ha illustrato modifica

Monografie modifica

  • “LAMBERTO CORREGGIARI”, monografia a cura di Sabrina Arosio, con testi di P. Fossati, Tommaso Trini, Giovanni Schiavo Campo, Guido Oldani, Stanislao Pacus, Alberto Veca – Ed. Campanotto, Udine 2006
  • “LAMBERTO CORREGGIARI”, designer :mobili e ceramiche – a cura di S. Arosio – Ed. Campanotto, Udine 2007