Utente:Marianna Onofri/Sandbox

Payne Fund Studies

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[1]I Payne Fund Studies sono alcuni studi condotti nei primi anni ‘30 del Novecento per individuare gli effetti dei film sul comportamento delle giovani generazioni. Questo progetto di ricerca intendeva rispondere empiricamente al clima di allarme sociale diffuso negli Stati Uniti in quegli anni a seguito della crescente popolarità ottenuta dal cinema. I Payne Fund Studies hanno avuto origine dall’attenzione per gli adolescenti, per i loro valori, atteggiamenti e comportamenti, promuovendo ben 13 ricerche riguardanti sia le tematiche dei film (sesso, crimine, amore, mistero, infanzia, storia, commedia e questioni sociali) sia le loro conseguenze emotive sugli individui. Gli studi di ricerca più rilevanti relativi agli effetti del cinema sugli atteggiamenti degli adolescenti sono quelli di Peterson e Thurstone (1933). I due studiosi analizzarono come i bambini, dopo la visione di determinati film, orientassero il loro atteggiamento nei confronti di individui di etnie e/o di nazionalità diversa e riguardo a questioni socialmente rilevanti come la pena di morte, ecc. Blumer, invece, studiò nel 1933 le conseguenze emotive causate dal cinema sul comportamento quotidiano, nelle attività ludiche, oniriche e rispetto agli stili di vita. I Payne Fund Studies sono stati inizialmente criticati per la loro scarsa scientificità, ma rappresentano un punto di partenza nella ricerca metodologica, avendo anticipando concetti e teorie, sviluppati poi nei decenni successivi.

  1. ^ “Le teorie delle comunicazioni di massa e la sfida digitale” di S. Bentivegna e G. Boccia Artieri..