Utente:Marica.qu/Sandbox

Verso la manifestazione

modifica

Il 18 gennaio 1972, il Primo Ministro dell'Irlanda del Nord Brian Faulkner proibì tutte le parate ed i cortei fino alla fine dell'anno.[1] Quattro giorni dopo sulla spiaggia di Magilligan Point, nei pressi di Derry, ebbe luogo, a dispetto del divieto, una protesta anti-internamento. I manifestanti si diressero fino ad un campo di internamento, ma furono bloccati dai militari del Reggimento Paracadutisti. Quando alcuni dei manifestanti iniziarono a lanciare pietre e tentarono di oltrepassare il filo spinato, le truppe di paracadutisti li respinsero con cariche e manganelli, sparando proiettili di gomma a distanza ravvicinata. I paracadutisti colpirono diversi manifestanti così brutalmente da dover essere fisicamente trattenuti dai loro ufficiali. Le accuse per la violenza da loro esercitata furono abbondantemente riportate in televisione e dalla stampa. Altri membri dell'Esercito britannico ritennero tale violenza ingiustificata.[2][3]

L'Associazione per i Diritti Civili dell'Irlanda del Nord (NICRA) programmò per il 30 gennaio una nuova protesta anti-internamento a Derry, incurante del divieto. Le autorità decisero di permetterne lo svolgimento nella zona cattolica della città, ma evitando che giungesse fino al municipio di Derry, come invece previsto dagli organizzatori, anche se questo avrebbe comportato l'insorgere di proteste e sommosse. Per evitare disordini, il Generale Robert Ford, allora Comandante dell'esercito nordirlandese, ordinò che il primo battaglione del reggimento paracadutisti giungesse a Derry per essere impiegato nell'arresto dei possibili rivoltosi.[4] L'operazione fu chiamata in codice "Operation Forecast".[5] Il rapporto Saville criticò Ford per aver scelto il reggimento paracadutisti per l'operazione, essendo questo ben noto per un "uso eccessivo della violenza fisica".[6] I paracadutisti arrivarono a Derry in mattinata il giorno della manifestazione e si posizionarono nella città.[7] Il brigadiere Pat MacLellan era il comandante dell'operazione ed emanava gli ordini dal presidio militare denominato Ebrington Barracks, dando ordini al tenente colonnello Derek Wilford, comandante del reggimento, che a sua volta dava ordini al Maggiore Ted Loden, a capo dell'unità che lanciò l'operazione di arresti.

Vittime

modifica

Come già riportato, in tutto i paracadutisti colpirono ventisei persone;[8][9] tredici morirono il giorno stesso e un altro morì quattro mesi dopo a causa delle ferite riportate. Le vittime furono uccise in quattro zone principali: presso la barricata di macerie nei dintorni di Rossville Street, nel parcheggio dei Rossville Flats (sul lato nord degli appartamenti), nel parcheggio del Glenfada Park e nel piazzale dei Rossville Flats (sul lato sud degli appartamenti).[9]

Tutti i soldati responsabili affermavano con insistenza di aver sparato, e colpito, solo chi era armato o lanciava bombe. Nessuno dichiarò di aver mancato il proprio bersaglio o di aver colpito una persona diversa per errore. Il Rapporto Saville concluse però che tutti questi colpi erano stati in realtà rivolti a gente disarmata che non rappresentava una seria minaccia e che nessuno dei soldati sparò in risposta ad attacchi, o avvisaglie di attacchi, da parte di uomini armati o lanciatori di bombe. Non ci fu nessun avvertimento prima che i soldati aprissero il fuoco.[10]

Le vittime, elencate nell'ordine in cui furono uccise, furono:

  • John "Jackie" Duddy, 17 anni. Fu colpito al petto da un proiettile che attraversò la spalla mentre scappava dai soldati nel parcheggio dei Rossville Flats.[9] Tre testimoni dissero di aver visto un soldato sparare deliberatamente contro il giovane in fuga.[9] Duddy è la prima vittima del Bloody Sunday[9] e sia il Rapporto Saville che l'inchiesta Widgery conclusero che era disarmato.[9]
  • Michael Kelly, 17 anni. Colpito allo stomaco mentre si trovava vicino alla barricata presso Rossville Street. Sia il Rapporto Saville che l'inchiesta Widgery affermarono che Kelly era disarmato e[9] la il Rapporto Saville aggiunse che fu il 'Soldato F' a sparargli.[9]
  • Hugh Gilmour, 17 anni. Sparato mentre scappava dai soldati vicino alla barricata (in Rossville Street).[9] Il proiettile gli attraversò il gomito sinistro fino a raggiungere il petto. [11] L'inchiesta condotta da Lord Widgery dimostrò che una fotografia scattata pochi istanti dopo che Gilmour fu colpito[12] conferma le testimonianze che lo dichiarano disamato.[13] Il Rapporto Saville dichiarò che a sparare fu il soldato semplice noto come 'Private U'.[9]
  • William Nash, 19 anni. Colpito al petto nei pressi della barricata (in Rossville Street).[9] Altre tre persone furono sparate mentre presumibilmente giungevano in suo soccorso, incluso suo padre Alexander Nash.[14]
  • John Young, 17 anni. Sparato al volto presso la barricata (in Rossville Street), pare mentre si trovava rannicchiato e si dirigeva in aiuto di William Nash.[14]
  • Michael McDaid, 20 anni. Sparato al volto presso la barricata (in Rossville Street), pare mentre si trovava rannicchiato e si dirigeva in aiuto di William Nash.[14]
  • Kevin McElhinney, 17 anni. Colpito alle spalle vicino alla barricata (in Rossville Street) mentre strisciando tentava di mettersi in salvo.[9]
  • James "Jim" Wray, 22 anni. Sparato alle spalle mentre scappava dai soldati nel parcheggio del Glenfada Park e sparato nuovamente sempre alle spalle una volta caduto a terra ormai già ferito a morte. Alcuni testimoni, che non furono chiamati dalla commissione d'inchiesta Widgery, hanno affermato che stava gridando che non riusciva a muovere le gambe prima di venire colpito la seconda volta. Il Rapporto Saville dichiarò che a spararlo fu il 'Soldato F'.[9]
  • William McKinney, 26 anni. Sparato alle spalle mentre tentava di scappare attraverso il parcheggio del Glenfada Park.[15] Il Rapporto Saville dichiarò che a spararlo fu il "Soldato F".[9]
  • Gerard "Gerry" McKinney, 35 anni. Sparato al petto presso Abbey Park da un soldato, identificato come il soldato semplice noto come "Private G", che correndo attraverso un vicolo da Glenfada Park lo sparò a pochi metri di distanza. Dei testimoni hanno riportato che, quando vide il soldato, McKinney si fermò, alzò le braccia e prima di essere freddato gridò "Non sparate! Non sparate!". Presumibilmente il proiettile ha attraversato il suo corpo fino a raggiungere e ferire mortalmente Gerard Donaghy alle spalle.[9]
  • Gerard "Gerry" Donaghy, 17 anni. Sparato allo stomaco presso Abbey Park mentre si trovava dietro a Gerard McKinney: sembra che entrambi siano stati raggiunti dallo stesso proiettile. Alcuni che assistettero alla scena portarono Donaghy in una casa nelle vicinanze dove un medico lo visitò e ispezionò le tasche per poterlo identificare. Due dei presenti tentarono di portarlo all'ospedale, ma l'auto fu bloccata da un posto di blocco dell'esercito britannico che ordinò loro di abbandonare il veicolo. Donaghy fu condotto poi da un soldato fino al Regimental Aid Post (una postazione di primo soccorso militare), dove un ufficiale medico militare ne dichiarò la morte. Poco dopo, alcuni soldati ritrovarono quattro bombe a mano nelle sue tasche, ma nessuno, né i civili che l'avevano perquisito, né il soldato che lo condusse alla postazione militare, né l'ufficiale medico militare, disse di aver visto alcuna bomba. Ciò ha portato a sostenere che i soldati avessero messo le bombe su Donaghy per giustificare gli omicidi. Tuttavia, Donaghy era un membro di Fianna Éireann, un movimento giovanile collegato all'IRA.[9] L'informatore della polizia Parry Ward[16] testimonio per il rapporto Saville di avergli dato due bombe con chiodi alcune ore prima che venisse sparato.[17] Il rapporto ha concluso che le bombe erano probabilmente nelle sue tasche quando fu sparando, ma che in quel momento non stava comunque per lanciarle e che non furono il motivo dello sparo: invece, "stava provando a scappare dai soldati".[9]}}
Cintura indossata da Patrick Doherty. La tacca visibile nella parte superiore fu causata dal proiettile che lo uccise.[18]
  • Patrick Doherty, 31 anni. Sparato alle spalle mentre strisciava tentando di mettersi in salvo nel parcheggio dei Rossville Flats. Il Rapporto Saville concluse che fu sparato dal 'Soldato F', proveniente da Glenfada Park.[9] Doherty fu fotografato alcuni attimi prima e dopo la sua morte dal giornalista francese Gilles Peress, e nonostante il "Soldato F" avesse dichiarato di aver sparato ad un uomo armato di pistola, l'inchiesta Widgery evidenziò che le foto mostravano Doherty disarmato; anche le perizie sulla sua mano per verificare resti di polvere da sparo diedero esito negativo.[9][19]
  • Bernard "Barney" McGuigan, 41 anni. Sparato dietro la nuca mentre usciva dal suo riparo per aiutare Patrick Doherty, nonostante stesse sventolando un fazzoletto bianco per segnalare le sue intenzioni pacifiche.[13][9] Il Rapporto Saville dichiarò che fu sparato dal "Soldato F".[9]
  • John Johnston, 59 anni. Colpito alla gamba e alla spalla sinistra in William Street 15 minuti prima che iniziasse la sparatoria.[9][20] Johnston non prendeva parte alla marcia, ma stava andando a trovare un amico a Glenfada Park.[20] Morì il 16 giugno 1972; la sua morte fu attribuita alle ferite riportate quel giorno e fu l'unico a non morire immediatamente o subito dopo il ferimento.[9]

Bibliografia

modifica
  • Bloody Sunday in Derry: what really happened Eamonn McCann, Maureen Shiels e Bridie Hannigan, Dingle, Brandon, ISBN 978-0-863-22274-0.
  1. ^ Jamie Macaskill, Events surrounding one of the darkest days in history, in Daily Record, Glasgow, 28 marzo 2000. URL consultato il 29 gennaio 2017 (archiviato il 2 febbraio 2017).
  2. ^ Saville, Volume 1, capitolo 9, paragrafi 202–221
  3. ^ Bloody Sunday, 30 January 1972 – A Chronology of Events, su CAIN Web Service, Università dell'Ulster. URL consultato il 6 dicembre 2010 (archiviato il 6 dicembre 2010).
  4. ^ Saville, volume 1, capitolo 2, paragrafi 15-16
  5. ^ Saville, volume 1, capitolo 2, paragrafo 17
  6. ^ Saville, volume 1, capitolo 4, paragrafo 8
  7. ^ Saville, volume 1, capitolo 3, paragrafo 1
  8. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CAIN names
  9. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CAINBS
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore gov.uk
  11. ^ McCann, pp. 123–124
  12. ^ McCann, p. 123
  13. ^ a b Widgery Report, su CAIN Web Service, Università dell'Ulster. URL consultato il 18 maggio 2007 (archiviato il 23 settembre 2011).
  14. ^ a b c Saville, Volume 5, capitolo 86, paragrafi 360–364
  15. ^ Saville, Volume 6
  16. ^ Death of 'informer', su Derryjournal.com. URL consultato il 14 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2019).
  17. ^ John Innes, McGuinness is named as bomb runner, in The Scotsman, Edinburgo, 21 ottobre 2003. URL consultato il 18 maggio 2007 (archiviato il 17 maggio 2007).
  18. ^ Superb new look for Museum of Free Derrya, su derryjournal.com. URL consultato il 17 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2012).
  19. ^ Inquiry urged to identify soldiers, in BBC News, 23 maggio 2002. URL consultato il 16 maggio 2007 (archiviato il 18 dicembre 2002).
  20. ^ a b Brits, p. 96