Utente:Martina62girardi/sandbox

File:Paolo Monelli e Palma Bucarelli.JPG
Paolo Monelli e Palma Bucarelli alla cerimonia di premiazione del premio Strega nel 1958

Analisi del testo

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Come dice il sottotitolo, si tratta di una cronaca, opera che racconta eventi in ordine rigorosamente cronologico, o, come afferma l’autore stesso nella prefazione, di un diario di guerra. Infatti le numerose riflessioni dell’autore fanno de Le scarpe al sole un testo espressivo-emotivo, in cui l’autore-narratore manifesta i propri sentimenti, le proprie emozioni e stati d’animo provati durante le battaglie svoltesi in Trentino nella Prima Guerra Mondiale.

Criteri di scrittura

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Nel diario vengono talvolta indicati il luogo e la data dai vari momenti di scrittura; ma questo criterio non è sempre rispettato: a volte viene indicato il luogo, a volte la data, molto spesso nulla.

La stesura

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L'opera è stata scritta di getto “nel tempo della mischia o immediatamente fuori dalla mischia” [1], ma non dopo molto tempo “perché la memoria deforma i fatti lontani” [2]. Ecco perché le annotazioni sono senza un ordine preciso e di misura differente. Le varie parti sono di estensione diversa: alcune più lunghe, ricche di informazioni e riflessioni anche se scandite in notazioni rapide e sintetiche; altre ridotte all’essenzialità, come quella del 15 novembre 1917 "non è passato” [3]. Questa differenza è legata alle esigenze emotive dell’autore-protagonista.

I tempi verbali

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Proprio perché si tratta di una registrazione in diretta degli avvenimenti vissuti, ricorrono nella scrittura prevalentemente i tempi presente o passato prossimo.

La sintassi

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Il continuo mutamento dei luoghi giustifica il prevalere della costruzione paratattica (in un periodo, anche se lungo, non viene fatto uso delle subordinate, ma solo di principali legate da una virgola) e dello stile nominale (un periodo nel quale il verbo è sotto inteso o addirittura non c’è). A volte i pensieri sono espressi con la tecnica del discorso indiretto libero, che rende con immediatezza l’affollato fluire dei pensieri e di emozioni che spaziano da ricordi più lontani, alle considerazioni sul presente e alle speranze per il futuro.

Le sequenze

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In quest'opera prevalgono le sequenze riflessive e descrittive, nelle quali l'autore ci presenta da un punto di vista soggettivo le situazioni, gli avvenimenti e i luoghi. Perciò sul piano narratologico si susseguono molte pause, alternate a brevi dialoghi. Queste pause, in cui il tempo della narrazione si sospende, sono compensate da alcuni discorsi diretti e da tanti periodi molto brevi.

La lingua

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L'italiano di Monelli ne Le Scarpe al Sole è di registro prevalentemente informale, con numerose inserzioni di espressioni dialettali (veneto e trentino) e gergali, termini di uso colloquiale e quotidiano; vi sono anche citazioni latine e alcuni termini tedeschi. Movimentano la forma comunicativa anche l'inserzione di testi di canzoni e poesie di guerra. Il testo in alcune parti si può rifare ad una corrente contemporanea all'autore, il frammentismo.

Narratore e focalizzazione

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Il narratore è interno: in alcuni punti può essere definito omodiegetico, in quanto racconta di sé, in altri però si presenta come un narratore allodiegetico, poiché narra anche delle vicende altrui. Nel corso di tutta la narrazione si realizza una focalizzazione interna.

Scopo dell'opera

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L'opera è stata scritta per lasciare testimonianza di quello vissuto ai compagni ancor in vita.

  1. ^ Paolo Monelli, Prefazione, in Le scarpe al sole, Milano, La Libreria Militare Editrice, 2008, p. 8, ISBN 88-89660-05-8.
  2. ^ Paolo Monelli, Prefazione, in Le scarpe al sole, Milano, La Libreria Militare Editrice, 2008, p. 7, ISBN 88-89660-05-8.
  3. ^ Paolo Monelli, Parte III, in Le scarpe al sole, Milano, La Libreria Militare Editrice, 2008, p. 183, ISBN 88-89660-05-8.