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Francesco Cagliero

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Francesco Cagliero (Castelnuovo d’Asti, 26 febbraio 1875Mdandu, Iringa, Tanzania, 22 ottobre 1935) è stato un missionario italiano.

Ordinato sacerdote nel 1901, entrò due anni dopo nell’Istituto dei Missionari della Consolata. Partì quindi per il Vicariato apostolico di Nyeri, in Kenya, presso popolazioni di etnia kikuyu[1]. Nel 1922 ebbe la direzione della Prefettura apostolica di Iringa in Tanganica (oggi Tanzania)[2].

L’attività missionaria nella regione era stata avviata alla fine del secolo precedente dai benedettini tedeschi della Congregazione di Sant'Ottilia, che nel 1896 avevano fissato la loro sede sulla collina di Tosamaganga, a breve distanza dalla località dove nel 1891 il capo hehe Mtwa Mkwawa aveva annientato una colonna di militari tedeschi. Dopo la I Guerra Mondiale, il Tanganica fu integrato nell’Impero Britannico; i missionari tedeschi dovettero lasciare la missione, che rimase in stato di abbandono[3].

Già nel 1919 quattro missionari della Consolata erano andati in esplorazione nella regione, e nasceva l’idea di un affidamento provvisorio ai missionari italiani. Dopo un periodo di incertezza, il 3 marzo 1922 fu decisa l’istituzione della Prefettura Apostolica di Iringa (dal 1953 Diocesi), che il successivo 10 maggio fu affidata al Cagliero[4].

Il Cagliero si impegnò a ricostruire la missione di Tosamaganga riprendendo i contatti con le popolazioni locali. Per fronteggiare la concorrenza con le missioni protestanti, si sforzò di costituire Stazioni missionarie anche a grande distanza dalla Missione centrale, disperdendo così le ristrette forze a sua disposizione. Alla fine degli anni ’20 l’Istituto della Consolata fu investito da una grave crisi che portò alle dimissioni del superiore generale Filippo Perlo. Anche la missione di Iringa fu sottoposta ad ispezione, che però non ebbe conseguenze[5].

Per dare impulso all’attività missionaria, il Cagliero decise di istituire una congregazione di religiose locali. Nel 1931 sei giovani novizie costituirono il primo nucleo delle Suore Missionarie di Santa Teresa del Bambino Gesù, dette in lingua swahili Wateresina[6].

Mentre era in corso la pratica per il riconoscimento dell’Ordine e per la trasformazione della Prefettura di Iringa in Diocesi, Monsignor Cagliero morì in un incidente d’auto. Le prime dodici Suore Teresine pronunciarono i voti l’8 dicembre 1936, e da allora la Congregazione ha continuato a crescere.

  1. ^ Alberto Trevisiol, I primi missionari della Consolata in Kenya 1902-1905, Roma, Università Gregoriana Editrice, 1983.
  2. ^ Alessandro Di Martino, Carteggio di un prestito per il REGNO. Tanganika 1919 - 1935, Torino, Edizione Missioni Consolata, 1987.
  3. ^ (EN) Fr. Kevin Haule, Mission und Kolonialherschaft With special reference to the German Benedictine Missions in Southern Tanzania (PDF), Wuppertal, Paper read to the participants of the Workshop on 100th Anniversary of Maji Maji war, Wuppertal, November 5, 2005, 2005, p. 9.
  4. ^ Alessandro Di Martino, Carteggio di un prestito per il REGNO, pp. 55-56.
  5. ^ Alessandro Di Martino, Francesco Cagliero, Versione pro manuscripto.
  6. ^ Missionary Sisters of St. Therese of the Child Jesus. Constitution and Directory, Iringa, 2000.