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Comunità Silesia

La Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta (CTRP) Silesia, a Vicenza, era una struttura residenziale accreditata dalla Regione Veneto, che ospitava pazienti affetti da Disturbi della Condotta Alimentare (D.C.A.)

Aperta nel 2000, è stata operativa per diversi anni, ha ospitato più di 100 pazienti provenienti da tutta Italia, per periodi che potevano variare da un anno a tre o più, in base alle convenzioni con le Asl di appartenenza e alle esigenze di cura.

L'équipe era composta da varie figure professionali: psichiatra, medico di medicina generale, psicoterapeuta, psicologo, educatori professionali, dietista, assistente sociale, operatore socio-sanitario, per accompagnare i pazienti in un percorso di riabilitazione a 360°, secondo l'approccio bio-psico-sociale e le Linee Guida Nazionali.

In Comunità erano accolti in regime di residenzialità sino ad un massimo di 11 utenti, più un appartamento di sgancio (fine percorso) per 2 utenti.

La Comunità Silesia  era  autorizzata  nelle  sue  attività  dal  SSN  e  collaborava  con  la  Pubblica Amministrazione,  secondo  le  convenzioni  contratte  con  le  singole  Unità  Operative  per  i

D.C.A. dislocate nel territorio.

La storia

L'esterno della struttura con il cane Nico

Grazie alla collaborazione con il dott. Ostuzzi, esperto di problematiche medico-psicologiche legate alla nutrizione, nel 2000 prende vita il progetto di una Comunità per Disturbi del Comportamento Alimentare, prima nel suo genere in Italia.

Il progetto si sviluppa sotto la guida e supervisione del dott. Ostuzzi, che da tempo riteneva necessaria la creazione di un percorso di cura di medio-lungo termine in un contesto non ospedaliero, avente come obiettivo primario quello di consentire lo sviluppo di una graduale autonomia per persone con una lunga storia di malattia e/o di ricadute.

La filosofia di intervento della Comunità Residenziale Silesia, consisteva nel dedicare grande attenzione alla cura e alla riabilitazione sociale e sanitaria di persone affette da un Disturbo del Comportamento Alimentare per promuovere lo sviluppo di abilità sociali e relazionali finalizzate al raggiungimento di una qualità di vita soddisfacente.

Il nome SILESIA, proposto dalle prime ragazze ospitate nell’anno 2000, rappresentava il senso e la volontà delle persone, educatori e ospiti, coinvolte a vario titolo in questa prima fase di vita della struttura: nel mondo celtico, il termine Silesia indica un gruppo di fate che ha come caratteristica il fatto di non avere dimora e muoversi da un posto all’altro, dove vi sia bisogno di loro, aiutando le persone a trovare le proprie radici.

Nel significato comune invece il termina Silesia indica un sottile ma resistente tessuto, che ben rappresenta il lavoro e la vita in Comunità: ogni volta che intrecciamo relazioni con altre persone, entriamo a far parte di una rete a cui si collegano altre relazioni, incrociandosi tra loro in molteplici possibili combinazioni; questa è la magia dei rapporti sociali ai quali è necessario imparare a dedicare cura e attenzione, per non creare rotture o lacerare i fili sottili del tessuto di cui siamo responsabili.

I primi anni della Comunità vengono dedicati soprattutto alla formazione dell’équipe, con percorsi formativi sia all’interno che all’esterno della struttura, e con il contributo e la collaborazione di esperti del settore, allo scopo di definire il percorso terapeutico riabilitativo da attuare in un contesto di Comunità.

Nel tempo si sviluppa un modello di cura centrato sulla riabilitazione bio-psico-sociale, finalizzato a recuperare o a far acquisire le abilità perse con la malattia, alla ricerca di maggiore consapevolezza rispetto ai sintomi e alla gestione di sé, con particolare attenzione ai progetti verso l’esterno, nella vita reale, per costruire gradualmente il proprio personale progetto di vita.


Il Progetto

Per ciascun ospite viene definito un Progetto Educativo Individuale (PEI) che consente la sperimentazione concreta delle capacità di gestione della quotidianità, di affrontare problemi e prendere decisioni, di organizzare adeguatamente il proprio tempo libero, di prendersi cura di sé.

Per la supervisione del percorso e l’accompagnamento nel raggiungimento di questi obiettivi, a ciascun utente viene affiancato un tutor, ossia un educatore di riferimento.

I progetti riabilitativi sono costantemente verificati, permettendo di strutturarli in modo dinamico e flessibile.

La programmazione terapeutica ed educativa comprende nello specifico:

  • Gestione della casa e dei propri spazi
  • Attività di cucina e di gestione della spesa alimentare
  • Organizzazione del quotidiano
  • Interventi psicoterapeutici
  • Gruppi psicoeducazionali e di psicoterapia
  • Colloqui con i familiari
  • Attività educative
  • Laboratori espressivi
  • Uscite di gruppo

L’obiettivo principale del PEI è quello di sperimentare e sviluppare capacità di autogestione e di autonomia, attraverso l’opportunità di vivere esperienze sociali, lavorative, di studio, di svago, in condizioni di sicurezza, contribuendo alla costruzione di un’immagine di sé alternativa a quella fondata sul disturbo alimentare; un’immagine di sé fondata sulla percezione del proprio valore.


La Comunità Silesia chiude definitivamente nel giugno 2019.