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Ines Giganti Curella (Licata, 6 ottobre 1914Licata, 25 giugno 1982) è stata una politica italiana.

A lei sono intitolati una via a Licata e l'Istituto tecnico per Geometri della città.

Comandati da una donna

Ines Giganti Curella nasce a Licata il 6 ottobre 1914 da Enrico e Marianna Lo Monaco[1].

Studia a Roma e si laurea a pieni voti in Filologia Classica all’Università di Firenze a ventidue anni.

Insegna per pochi mesi nella città fiorentina e poi rientra a Licata iniziando, nel 1938, ad insegnare al Liceo Classico V. Linares. Proprio in questo periodo incontra Angelo Curella, podestà di Licata, letterato e al contempo uomo d’affari[2][3]. Il 31 ottobre 1940 i due si sposano. Angelo Curella era più grande di lei di ben quindici anni, vedovo e con figli.

Dopo la guerra, Ines decide di intraprendere la carriera politica e il 20 aprile 1947 viene eletta all’ARS nelle liste della DC. Inizia così un percorso che la porterà ad ascoltare la gente, a coglierne le istanze, a cercare di dare sollievo e conforto alle donne più bisognose; per questo suo agire viene soprannominata “democristiana del PCI”.

Dopo i quattro anni passati a Palermo con questo incarico, nel 1952 viene eletta al Consiglio Comunale di Licata, diventandone in seguito la Sindaca: per la prima volta, e rimarrà l’unica, Licata aveva una sindaca.

Nonostante questi impegni era diventata nel frattempo madre di ben sette tra figli e figlie.

Nel 1955 viene chiamata a presiedere la Banca Popolare Sant’Angelo, diventando così la prima donna in Italia a ricoprire tale incarico. Come presidente indirizza l’attività dell’istituto di credito verso una “funzione cooperativistica e popolare” espandendo le attività della banca anche ad altri centri della provincia di Agrigento. Negli anni della sua direzione, dal 1955 al 1961, Ines seppe imprimere una svolta decisiva a questo piccolo istituto di credito locale con un processo di espansione aziendale che successivamente portò la banca ad una dimensione regionale.

Il 2 giugno 1954 viene insignita dell’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana per meriti sociali. Dal 1960 al 1961 è componente della Consulta Provinciale di Agrigento e, negli stessi anni, ricopre la carica di Assessora alla Pubblica Istruzione della stessa Provincia. Era stata scelta per diventare Presidente ma, come ci riferisce la figlia Gabriella, molti fecero ostruzionismo a questa scelta, dichiarando che non gradivano “essere comandati da una donna”.

Muore il 25 giugno 1982 a Licata all’età di sessantasei anni.

La figlia Gabriella così dichiara in un’intervista: “Credo che mia madre sia stata la capostipite del femminismo, se intendiamo per femminismo l’uguaglianza, il rispetto e non la prevaricazione; grazie alle battaglie di mia madre, sono convinta che siano stati superati molti pregiudizi e molte donne siano riuscite ad inserirsi nella vita politica e sociale della provincia di Agrigento. Lei credeva in ciò che faceva e, quando i politici uomini le gridavano di starsene a casa a fare la calzetta, lei rispondeva che la lotta per il bene comune viene al di sopra di ogni cosa”.

Fonti

Giusi Carreca, Ines Giganti Curella,  in Siciliane, a cura di Marinella Fiume, Emanuele Romeo Editore, 2006, pp. 630-631 

Francesco Bilotta, I viaggi della memoria, in “Giornale di Sicilia” 11 novembre 1983

Lorenzo Rosso, Ines Giganti, una femminista <<ante litteram>>, in “La Sicilia” 19 settembre 2004

Intervista di Ester Rizzo alla figlia Daniela Curella

  1. ^ Anno luogo evento evoluzioni
  2. ^ baby run
  3. ^ Blue Blue so