Utente:Nanae/Sandbox/Tsb11

In sintesi modifica

La proposta si basa su [questa richiesta di pareri] (RDP) e, in particolare, sulle opzioni A3 e B3 là indicate. B3 non è l'opzione che ha ricevuto il maggior sostegno, ma per tutta una serie di considerazioni (che vi prego di leggere prima di esprimervi) credo che sia quella che meglio possa rappresentare il sentire comunitario. Pur non essendo risolutiva (il criterio della "dizione più diffusa", per quanto possa apparire semplice e corretto a livello teorico, nella pratica è difficile da applicare, anche definendo dei criteri precisi di indagine, e la sua determinazione non sfugge in molti casi ad una certa dose di arbitrarietà) la proposta è imho un passo avanti, perché basa la scelta del titolo esplicitamente sulle fonti, anzi sulle fonti attendibili, senza ricerche originali e statistiche su google autoprodotte, in modo più coerente che i principi che guidano la compilazione dell'enciclopedia (il primo pilastro in particolare).


Come sono stati analizzati i pareri? modifica

Ho considerato sia il gradimento delle varie opzioni che i commenti espressi dagli utenti, ma non tutto ha ricevuto lo stesso peso. In particolare ho escluso dalla valutazione quello che segue:


  • Alcune opzioni. L'opzione B7 non è stata considerata (anche se era stata scelta da 1 utente) perché presuppone un approccio da ricerca originale (RO) e la violazione del punto di vista neutrale (NPOV). Anche le opzioni B5 e B6 (seppure non votate da nessuno) non sarebbero state prese in considerazione perché presuppongono l'utilizzo di fonti inattendibili (tra le altre), una scelta quest'ultima che conflitta con le linee guida sulla verificabilità e attendibilità delle fonti e in parte perché queste opzioni rientravano comunque tra le RO (come per i sondaggi autoprodotti). Era comunque necessario verificare se godevano o meno del favore comunitario. Anche alcune opzioni del gruppo A sarebbero state difficilmente applicabili, ma questo non è importante perché il consenso (come prevedibile) è tutto a favore di A3.
  • Tutti i riferimenti a convenzioni specifiche non sono stati presi in particolare considerazione perché la proposta riguarda esclusivamente la convenzione generale e non le sue eccezioni (come già anticipato del resto nell'introduzione alla RDP).
  • La distinzione tra argomenti "popolari" (da trattare con fonti generaliste) e "avanzati" (da trattare con fonti specialistiche). Proposta da un utente per la RDP, questa distinzione non era facilmente indagabile e in ogni caso applicabile; oltre a moltiplicare le opzioni di scelta, non esiste infatti, almeno su wikipedia, un elenco preciso (e sarebbe difficile anche stilarne uno) che faccia questo tipo di distinzioni e su cui chiedere alla comunità di esprimersi.
  • La distinzione (a livello generale) tra fonti recenti e fonti meno recenti: anche questa difficile da includere nella RDP, parzialmente fuori scopo in quanto più attinente alla valutazione qualitativa delle fonti (la discriminazione delle fonti di pari livello, ma differente epoca, viene fatta sulla base dell'analisi dei contenuti; un contenuto obsoleto o errato rende generalmente la fonte superata o meno preferibile a una analoga recente) e non sufficientemente generalizzabile per la scelta della nomenclatura.
  • La distinzione tra fonti più recenti e meno recenti con riferimento esplicito al caso Birmania/Myanmar. Esclusa perché fuori scopo in quanto caso particolare; per problemi di rilevazione come sopra; perché si tratta di un caso neppure facilmente riconducibile ad una questione di gerarchia delle fonti in quanto si oppongono fonti precedenti e successive al cambio di denominazione del paese e che come tali ovviamente attestano l'una o l'altra denominazione.
  • i commenti che esplicitavano l'opzione scelta (o ne facevano una parafrasi), ma che non aggiungevano ulteriori o più significative informazioni.
  • i commenti che rimarcavano semplicemente la validità dell'opzione scelta.


Ho invece tenuto in considerazione quanto segue:

  • la "dizione più facilmente riconosciuta dalla maggioranza della popolazione italofona" è un criterio non sempre applicabile perché contraddittorio.
Un'enciclopedia contiene voci sugli argomenti più disparati compresi diversi argomenti di ambito strettamente specialistico o comunque seguiti e conosciuti da una minoranza della popolazione. E' quindi verosimile ipotizzare, come ha fatto notare un utente, che molte voci avranno un titolo (corretto, attestato e, magari anche, univoco) non riconoscibile dalla maggioranza della popolazione, una condizione che contraddice all'origine questa formulazione.
  • la "dizione più diffusa tra la popolazione italofona" non è probabilmente un criterio molto utilizzato in letteratura (nell'insieme cioè delle fonti che riguardano un dato argomento).
A meno di fonti che attestino esplicitamente (e sulla base di rilevazioni statistiche) la diffusione di un lemma tra l'intera popolazione è verosimile ipotizzare che nessuna fonte (indipendentemente da livello, specializzazione o attendibilità) utilizzi effettivamente tale criterio (almeno come criterio primario) nella scelta del nome perché (a esclusione):
  1. sceglie/adotta (o talvolta definisce ufficialmente) la dizione più corretta e/o maggiormente utilizzata da chi è specializzato nell'argomento.
  2. come fonte secondaria o di grado inferiore, riporta - anche in modo errato o parziale - quanto espresso da una fonte del tipo indicato nell'opzione a).
  3. sceglie in modo parziale o errato o appoggiandosi a fonti che presentano gli stessi problemi di accuratezza e attendibilità.
  • una voce che spazia su diversi ambiti tematici può essere trattata da fonti molto diverse tra loro (per argomento, specializzazione, obiettivi, target del lettore) che fanno riferimento allo stesso "oggetto" con dizioni diversi. Se la convenzione generale deve basarsi sul criterio della dizione più diffusa, dobbiamo ipotizzare che per alcune voci sarà difficile determinare sia l'argomento di riferimento che le fonti di elezione per la scelta del titolo.
  • l'esigenza di un ampio consenso e di una comunità compatta nell'affrontare i problemi. Ci sono troppe divisioni, troppe posizioni intransigenti e troppa assertività (da ogni parte) sul modo in cui intitolare le voci e questo è il primo ostacolo da superare, a mio avviso, per la redazione di una linea guida migliore dell'attuale. Se vanno sicuramente ricercati parametri di valutazione più oggettivi e di più facile applicazione, nel contempo è auspicabile anche che ci sforziamo di più nell'esercizio dell'autocritica che della critica e nella ricerca del compromesso. Personalmente, ho scelto l'opzione B1 e considero del tutto inadeguato/errato il criterio della dizione più diffusa, ma nonostante questo non ho problemi a basare la mia proposta su B3 (anche se B1 ha ricevuto un maggior numero di consensi).
  • quando le opzioni scelte erano mutualmente esclusive (non potevano essere cioè criteri coesistenti) si è assunto che l'utente fosse favorevole ad entrambe le opzioni senza una particolare predilizione per nessuna della due.
  • i gruppi b1-b3 (fonti inerenti l'argomento della voce), b1-b2 (fonti attendibili più autorevoli), b2-b4 (fonti inerenti qualunque argomento), b3-b4 (fonti attendibili di qualunque grado di autorevolezza) sono stati considerati scelte di pari livello e preferibili - se fosse mancata una nettissima prevalenza verso una delle opzioni - alla singola opzione. Tutti i gruppi indicati, infatti, sono compatibili con le linee guida sull'uso delle fonti ed hanno almeno un criterio importante in comune (indicato tra parentesi). Nel caso della scelta di un gruppo si è data la preferenza all'opzione più inclusiva tra le due (questo per spiegare la scelta dell'opzione B3, nonostante la B1 fosse prevalente).

statistiche dei pareri modifica

I totali finali per le opzioni più rappresentative tengono conto dei pareri che indicano due opzioni che vengono considerati come indifferentemente favorevoli ad entrambe le opzioni (leggi penultimo paragrafo sopra) e sono considerati a gruppi (leggi ultimo paragrafo sopra)

  • pareri totali: 49
  • B1 24
  • B1/B3 1
  • B2 2
  • B2/B3 2
  • B2/B9 2
  • B9 1
  • B3 9
  • B3/B4 2
  • B4 4
  • B4/B10 1
  • B7 1


  • totale B1 25 (24)
  • totale B3 14 (10)
  • totale B2 4 (6)
  • totale B4 5 (7)


Con il rigetto delle opzioni B5/B6/B7, la comunità assume il principio che la scelta della nomenclatura debba basarsi sulle fonti, escludendo esplicitamente tutte le fonti inattendibili. Quasi tutti i partecipanti hanno scelto, inoltre, delle opzioni (b1, b2 e varianti, b3, b4) che rigettano la mera conta delle occorrenze in un motore di ricerca: la necessità di distinguere un tipo di fonte da un'altra per vedere se rientra nei criteri di scelta impone, infatti, l'esigenza di analizzare e verificare ogni singola occorrenza. La maggior parte dei partecipanti vuole adottare dei criteri di scelta basati su fonti attendibili e relative all'argomento della voce (opzioni B1 e B3). Questa maggioranza (e in generale tutti i partecipanti) rimane però divisa sul fatto di limitare la scelta alle fonti più autorevoli o di estenderla a tutte le fonti attendibili indipendentemente del grado di autorevolezza.


Perché questa proposta - e non altre - nello specifico modifica

Brevemente la scelta si è orientata su B3 tenendo conto anche di altri fattori: a) esigenza di mantenere unita la comunità b) trovare un minimo comun denominatore che estendesse anche alla scelta del titolo alcuni principi fondamentali che già stanno alla base della compilazione delle voci (ricorso alle fonti attendibili, rigetto delle fonti inattendibili, verifica delle singole occorrenze nei motori di ricerca) c) consenso (coppia di opzioni preferita dalla comunità - B1 e B3 - con preferenza all'opzione più inclusiva)

Problemi noti modifica

  1. ambiguità della linea guida sull'utilizzo delle fonti
I più accorti avranno notato che anche la formulazione proposta, pur essendo più precisa e in accordo con le altre linee guida comunitarie, non risolve alcune ambiguità (come il concetto stesso di "definizione più diffusa" o le sposta sul piano delle fonti. In particolare, alle difficoltà rilevate nelle precedenti sezioni, si aggiunge la difficoltà di definizione di "fonte attendibile", "fonte autorevole", "gerarchia delle fonti", "attendibilità" e "verificabilità". Dai commenti alla RDP (e dalle discussioni recenti sui titoli delle voci) è rilevabile, a mio personale giudizio, come buona parte degli utenti sia in disaccordo (o non abbia una idea chiara) anche di questi concetti, anche se definiti in una linea guida (drammaticamente carente di esempi). Se è facile trovare un accordo per definire inattendibile un commento anonimo su un forum e attendibile una pubblicazione specialistica firmata da esperti e provvista di bibliografia, non lo è in molti altri casi. Penso che si possa ipotizzare che la struttura aperta di un progetto come wikipedia, che coinvolge persone con differenti specializzazioni, sensibilità e formazione culturale, sia in parte alla base anche degli stessi problemi di definizione e di accordo sulle definizioni, ma le cause possono essere molteplici. Ne consegue, in ogni caso, l'esigenza o almeno l'opportunità di approfondire la questione dell'attendibilità delle fonti (e della gerarchia delle stesse) anche alla luce della compilazione delle voci.