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ROBERTO PAGNANI (Ravenna 1914 - Santarcangelo di Romagna 1965) modifica

Roberto Pagnani, figlio di Giovanni Pagnani e di Demarista Bandini, nacque il 29 dicembre 1914 a Ravenna. Il padre di Roberto era un commerciante: la sua attività aveva sede nel Borgo San Rocco di Ravenna. Roberto iniziò studi di tipo umanistico che interruppe allo scoppio della seconda guerra mondiale. Intraprese quindi una feconda ed impegnativa attività politica clandestina scrivendo articoli e diffondendo volantini a Ravenna contro la dittatura fascista. Strinse una forte amicizia con Mario Pasi, come si evince dal ricco epistolario tuttora conservato nell'archivio di famiglia. Roberto era un partigiano ed un intellettuale di stampo liberale e repubblicano ma vantava sodalizi e rapporti di fiducia con una più vasta area politica che sosteneva la lotta contro il nemico comune nazifascista. Difatti Pagnani collaborò con Benigno Zaccagnini scrivendo articoli sul settimanale 'Democrazia', organo del Comitato di Liberazione Nazionale. All'indomani della fine della guerra Roberto Pagnani succedette a Zaccagnini come direttore responsabile del giornale 'Democrazia' dal 25 agosto 1945 fino alla chiusura alla vigilia delle elezioni amministrative del 6 aprile 1946. Vari sono gli articoli da lui firmati in questo periodo: Un Martire Comunista scrittore: Mario Pasi ('Democrazia', 25 agosto 1945, pp. s. n.); Legalità e arbitrio ('Democrazia', 3 novembre 1945, prima pagina); Bulow, al secolo Arrigo Boldrini ('Democrazia', I, 40, 24 novembre 1945, p. s. n., prima pagina); Onestà politica ('Democrazia', 15 dicembre 1945, I, 43, p.s.n., prima pagina). Lo stesso Arrigo Boldrini nel suo Diario ricorda: '...Dall'8 dicembre 1944 in poi cominciano le trattative con gli Alleati a Villa Ghigi a Ravenna, con Zalet e Falco. Il comando della 9° brigata inglese, rappresentato dal comandante Gen. Koch e dal Capo di Stato Maggiore e autorizzato dal comando dell'8° armata a discutere tutte le questioni...'. Precisamente Bulow sottolinea come quartier generale dove si mise a punto la liberazione di Ravenna '...Villa Ghigi, nel Sobborgo San Biagio...' E qui acquista un ruolo considerevole Roberto Pagnani e la futura moglie Raffaella Ghigi: '...Il fidanzato di una Ghigi, Roberto Pagnani, è nostro collaboratore. Ci ha dato un aiuto prezioso assieme ad alcuni membri della famiglia Ghigi nelle varie fasi della lotta di liberazione...'. Proprio in questi anni Pagnani rivela i suoi primi interessi per l'arte contemporanea sviluppati nelle pagine di 'Democrazia': Bagnacavallo mostra d'arte pittore Giuseppe Bartoli ('Democrazia', 15 settembre 1945,I, 31, p. s. n.). A metà degli anni Cinquanta fondamentale fu l'incontro con il giovane storico e critico d'arte ravennate Alberto Martini (Acquanegra sul Chiese, Mantova 1931-Santarcangelo, 1965) nei locali del celeberrimo Bar Byron, luogo di incontro e di discussione degli intellettuali ravennati di allora. E' questo il periodo in cui Pagnani stringe legami con pittori, galleristi e critici d'arte di respiro internazionale che lo porteranno a creare una collezione d'arte di notevole valore nella sua abitazione. La villa fu fatta costruire proprio come casa-galleria dall'architetto ravennate Luciano Galassi, diventando anche un significativo cenacolo culturale frequentato dai più grandi nomi della cultura italiana e straniera dell'epoca: Francesco Arcangeli, Peggy Guggenheim, Ben Shahn, Georges Mathieu, Mattia Moreni, Elisabeth Mann-Borgese (figlia di Thomas Mann), Raffaele Carrieri, Giò Pomodoro e tanti altri. Tutte queste figure e il ruolo che esse hanno rivestito nella vicenda intellettuale e umana di Pagnani, sono puntualmente documentate nelle lettere e fotografie dell'Archivio Ghigi-Pagnani. Ad esempio, nel 1969, durante un'occasione espositiva a Ravenna scrive Francesco Arcangeli: '...Allora, fu per noi (non posso non ricordare qui l'indimenticabile e intelligente amico scomparso, Roberto Pagnani) una sorpresa l'incontro con la sua arte...'. Altrettanto significativo fu l'incontro fra Roberto Pagnani e un esponente di spicco dell'arte informale transalpina: il pittore francese Georges Mathieu, invitato da Pagnani a realizzare un suo mosaico Omaggio ad Odoacre per la famosa mostra sui Mosaici Moderni realizzata a Ravenna nel 1959. Sempre nell'Archivio Ghigi-Pagnani sono presenti lettere e fotografie che testimoniano il soggiorno dell'artista. La casa di Pagnani fu anche frequentata dal regista cinematografico Michelangelo Antonioni che scelse un'opera della galleria del collezionista ravennate, La Sagra della Primavera del pittore spazialista Gianni Dova, per inserirla nelle riprese del film Il Deserto Rosso, girato nel 1963 a Ravenna. Infine Roberto Pagnani incoraggiò il giovane critico Alberto Martini - fondatore a Milano con i Fratelli Fabbri Editori della fortunata collana dei Maestri del Colore - ad organizzare le prime mostre di pittura contemporanea nella 'Galleria Annafietta' in Via Argentario a Ravenna. Purtroppo Pagnani e Martini moriranno in un terribile incidente stradale l' 8 maggio 1965, nei pressi di Santarcangelo di Romagna. Nella sciagura scomparve anche la moglie di Pagnani Raffaella Ghigi, che sostenne il marito Roberto in ogni sua intuizione e scelta umana ed intellettuale. I Pagnani e Martini furono dei precursori del risveglio culturale nella Ravenna del Boom economico, anche se purtroppo non riusciranno a vedere realizzata l'ultima loro considerevole iniziativa: l'inaugurazione dello spazio espositivo 'La Bottega', aperto in Via Baccarini nel dicembre di quello stesso 1965 dal compianto incisore Giuseppe Maestri.

Bibliografia essenziale: - AA. VV., Democrazia. Organo del Comitato di Liberazione Nazionale, prefazione di B. Zaccagnini, ristampa anastatica, Ravenna 1984; - F. Arcangeli, Luisa Pasi Fontana (1969), ried. in Luisa Pasi Fontana: opere 1953-1986, a cura di D. Incerti Pedrini; testo e apparati biobibliografici di S. Ghinassi, catalogo della mostra, Ravenna 2006; - A. Boldrini, Diario di Bulow, prefazione di G. Pajetta, Milano 1987, p. 187; - N. Ceroni, Alberto Martini, in www.sistemamusei.ra.it.; - A. Corrado, 'Mio nonno e la sua casa, crocevia di artisti', in 'Carlino. Ravenna', 19 gennaio 2014; - F. Nurchis, Martini. Un rivoluzionario a fascicoli, catalogo della mostra, Bergamo 2013; - R. Pagnani, Testimonianze artistiche su Georges Mathieu, in 'Graphie. Rivista settimanale di arte e letteratura' a. XIV, n. 19 (2012), pp. 60-63; - S. Simoni, Alberto Martini il critico divulgatore, in 'Casa Premium', n. 99, giugno-luglio 2015, pp. 58-61; - F. Trere', Alberto Martini e Ravenna, in Spigolando ad arte, a cura di S. Simoni, Ravenna 2013, pp. 140-143; - S. Vecchi, Conversazione con Roberto Pagnani, in Fuori di Sé, a cura di S. Vecchi, catalogo della mostra, Faenza, 2009, pp. 48-63. [[Categoria:Storia dell'arte]] [[Categoria:Collezionismo d'arte]]