Dardo Battaglini (Alessandria 1889-1953)

Dardo Battaglini (Alessandria, 1889Alessandria, 1953) è stato un pittore e illustratore italiano.

Anima della casa editrice Ariel di Alessandria e prediletto dell'editore bolognese Cesare Ratta, fece della decorazione del libro una missione.

«L'Italia, anche nei suoi periodi artisticamente meno floridi o almeno non dotati di artisti sommi è stata sempre ricca di artisti speciali ed originali in particolari rami dell'arte, di artisti che, nel loro tipo, hanno aperto una nuova scuola e segnato una nuova tappa.
Nei secoli andati artisti di questo genere disegnatori, incisori, medaglisti scultori, orefici ecc. aprivano le loro così dette botteghe e regalavano al mondo una serie di deliziosi piccoli capolavori. Gli oggetti, le opere, uscite dalle botteghe venete, bolognesi, umbre, milanesi e cento altre, venivano avidamente cercati dai grandi signori delle altre nazioni e dagli stessi artisti esteri che li tenevano come modelli.
Noi amiamo pensare Dardo Battaglini a capo di una di queste botteghe ed amiamo pensarlo nel fiorire di una grande e ricca Signoria quattrocentesca. Vediamo Dardo Battaglini insegnare ai già esperti alluminatori di codici e messali il modo più incantevole di intrecciar linee e colori; lo vediamo guidar gli orafi nella cesellatura di vaghissimi diademi, vediamo lui stesso incider gemme ed intagliar pietre dure, dare il disegno di agili ed imponenti lampadari, di magnifiche stoffe, di trine preziose, di mobili monumentali, di leggiadrissimi cofani.
Certamente Dardo Battaglini avrebbe fatto la delizia e la gloria di Giovanni Bentiveglio a Bologna e di Lorenzo dei Medici a Firenze ed è certo che un Re di Francia ed un umanistico Pontefice romano se lo sarebbero disputato a suon di fiorini e di cortesi ambascierie.
Ma Dardo Battaglini è nato ad Alessandria trentacinque anni fa ed invece di andar discepolo nella Bottega d'Arte di un qualche arguto e prepotente Maestro bolognese ha dovuto tentare l'antiestetica pesantezza delle scuole medie: l'incompatibilità è stata evidente ed egli sospinto e salvato dallo spirito di avventura peculiare agli artisti ha preso il volo per l'America latina. Giovinetto, adolescente, forte della prima giovinezza egli ha lottato, lavorato, vinto. L'arte, dolcissima Dea, lo teneva — contro tutte le aridità della vita attuale — sotto le sue candide ali.
E Dardo Battaglini solo, lontano, senza maestri, senza guida, ma con gioie, ma con fede, ha trovato la sua via. Egli ha portato il suo perfetto buon gusto nell'arte modernissima del cartellone-reclame riunendo la forza dei colori e la gagliardia delle linee all'impeccabilità del disegno, all'armonia delle figure, dei fregi, delle diciture. Egli fa delle illustrazioni di carattere sintetico indicibilmente gradevoli; egli fa dei fregi — osservate le testata ed il fanalino — che han la precisione della pietra incisa e la leggerezza di una filigrana di Venezia. Egli crea un alfabeto proprio, lapidario, grandioso, eppure leggero, imabile; egli, col più piccolo tratto della sua penna imprime tra bianco e nero una significazione sua, ben precisa e ben chiara. Si può dire che egli è un musicista del bianco e nero, egli conosce il valore degli spazi, delle linee, il carattere di ogni benché minimo tratto e questo sapientissimo contrappunto — mi sia lecito dir così, della linea, è al servizio di una fervidissima fantasia. Fantasia signorile, ben cosciente, ben definita e docilissima alle volontà attente del pensiero.
Attualmente Dardo Battaglini è in Italia e gli editori e le riviste si contendono l'opera sua, il suo consiglio, la sua guida.
Di più: tutta l'arte del libro non potrà non risentire l'influsso estremamente benefico della pubblicazione[1] che il Battaglini stesso coi tipi della sua casa d'arte Ariel ha felicemente compito — sono novanta disegni raccolti in quarantacinque tavole nitidissime; disegni di testate, iniziali, copertine, ex-libris, finali, fregi che il Battaglini ha già pubblicato in riviste o volumi e che così riuniti riusciranno preziosi a chi voglia formarsi un gusto ed un'idea del libro bello, del libro aristocratico non solo, ma anche a chi voglia ispirarsi per lavori d'arte, oreficerie, incisioni, trine, ecc. ecc.
Le colonie italiane all'estero dovrebbero conoscere e diffondere il più possibile opere di tal fatta, il beneficio loro è certo inestimabile poiché la luce del genio, lo splendore dell'arte illuminano la terra che li produce in modo non meno glorioso e non meno eterno delle più grandiose imprese.
Bisogna che gli italiani dimostrino cosi che l'Italia ha sempre gli attenti ed insuperabili Maestri del suo umanesimo, pronti ad insegnare agli altri le più fini, le più aristocratiche, le più difficili manifestazioni dell'Arte.

1. La Decorazione del Libro — 90 disegni del Pittore Dardo Battaglini — Prefazione del Cav. C. Ratta, Direttore della Scuola d'Arte Tipografica del Comune di Bologna. Ed. Casa d'Arte Ariel. Alessandria Via A. Da Brescia.»