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Davide Orler

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Davide Orler (Mezzano di Primiero - Trentino - 16 febbraio 1931, 7 marzo 2010), è stato un pittore italiano.

Biografia

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Davide Orler nasce a Mezzano di Primiero il 16 febbraio 1931. Si appassiona all’arte fin dall’adolescenza e a soli quindici anni si reca a Venezia, città dei suoi sogni. Grazie all’appoggio dell’amico più anziano Riccardo Schweizer, si introduce nel “difficile mondo dell'arte moderna”. A diciotto anni si arruola volontario in Marina, dove resterà fino al 1957, imbarcato sui dragamine e su altre imbarcazioni in servizio di pattugliamento nei mari italiani, soprattutto nello Ionio e nel Canale di Sicilia. Nascono in questi anni i primi importanti paesaggi del nativo paese natale di Mezzano e altre tele influenzate dalla luce e dai colori del Mediterraneo, riportando personaggi e vicende quotidiane, ed anche episodi di cronaca che colpiscono a fondo il giovane, come il Terremoto a Salina e Il recupero degli alluvionati a Salerno. A partire dall’osservazione di tali tragedie, matura nell’artista un profondo travaglio spirituale che lo conduce ad avvicinarsi all'arte sacra, filone espressivo che egli coltiverà negli anni successivi, in particolar modo con la figura dell'Ecce Homo e del Cristo morto, fino a giungere alle più serene "visioni" vetero e neo-testamentarie degli ultimi dieci anni di attività.

Nel 1957, terminato il servizio nella Marina, Orler si stabilisce a Venezia, dove si è svolta nel marzo precedente la prima personale alla Galleria San Vidal e nel novembre la seconda mostra personale presso l’Opera Bevilacqua La Masa, mostra interamente dedicata alla produzione ceramica, che viene premiata con l’assegnazione per quattro anni di uno studio a Palazzo Carminati. La sua opera riscuote immediato interesse nel vivacissimo ambiente artistico della Venezia di quegli anni, A questo periodo che può essere definito "picassiano" (valgono a dimostrarlo fra tante opere i Collages del 1956, fa appunto seguito un profondo ripensamento che nell'estate del 1958 porta il giovane artista a mutare il suo linguaggio, cercando di riallacciarsi alle sue radici culturali per dare vita a una pittura figurativa in bilico fra la descrizione minuziosa, analitica del paesaggio e dei suoi abitanti ed una dimensione di sogno in cui la realtà assume i colori della fiaba.

Nell'autunno del 1958 l'artista trentino, grazie all'invito dei curatori, tiene una personale con le sue nuove opere al Musée Picasso di Antibes. È per Orler l'occasione per far conoscere il proprio lavoro in ambito internazionale e per incontrare alcuni fra i maggiori protagonisti della vita artistica e culturale del periodo, dallo stesso Picasso a Germaine Richier, da Jean Cocteau a Jacques Prévert.