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Seminario

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Il nuovo Seminario a Senigallia

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La nuova sede del Seminario, in costruzione.

Costruzione del nuovo Seminario

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Il Vescovo Ravetta fece redigere il progetto per il nuovo Seminario dall’ingegnere Battistini e dall’architetto Marcello Diamantini.

Il Vescovo benedì la prima pietra il 6 marzo 1949 (nel 10° anniversario della presa di possesso della Diocesi). La pietra venne posta però venne posta nella chiesa di Sant’Assunta a causa delle rigide condizioni climatiche di quel giorno.

La costruzione iniziò il 6 dicembre 1951 da parte della ditta Girolimini, e il 4 maggio dell’anno seguente fu posata la prima pietra, benedetta tre anni prima. L’inizio dei lavori implicò delle difficoltà finanziarie, che furono rimediate grazie al mutuo di 30 milioni concesso dall’istituto di Credito Fondiario e grazie alle importanti somme versate dal clero e dal popolo (anche attraverso l’organizzazione di iniziative ed eventi, il cui ricavato era destinato alla costruzione del Seminario). L’edificio fu realizzato in 4 anni.

Inaugurazione e benedizione della nuova chiesa del Seminario

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Posa della prima pietra.

L’8 dicembre del 1953 venne celebrata la cerimonia della posa in opera della prima pietra della Chiesa del nuovo Seminario. La Chiesa fu dedicata alla Madonna Immacolata e fu inaugurata il 5 dicembre del 1954, anno mariano durante il quale i seminaristi compirono numerosi pellegrinaggi.

Inaugurazione del nuovo Seminario

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Il nuovo Seminario fu inaugurato il 5 ottobre del 1957, nonostante i seminaristi avessero fatto il loro ingresso in forma ufficiosa il 19 settembre dello stesso anno. Questi ultimi erano in numero di 103. Il rettore che inaugurò il Seminario fu Monsignore Macario Tinti. Dopo l’inaugurazione restavano forti impegni organizzativi ed economici, ai quali il clero e i fedeli fornivano il loro contributo. Per qualche tempo il Seminario prosperò, ma alla morte del vescovo Ravetta non fu eletto subito un successore e nel periodo compreso tra il 1965 ed il 1971 si ebbero due amministratori Apostolici. A causa delle crisi delle vocazioni i seminaristi furono trasferiti al Seminario Regionale di Fano (nel 1968 gli studenti di Teologia, nel 1969 quelli del Liceo). Così a Senigallia rimase solo il Seminario Minore.


Descrizione

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Dati tecnici relativi al nuovo Seminario vescovile di Senigallia

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Il nuovo fabbricato giace nella parte ovest della città, in una posizione innalzata che permette un'ampia visuale, dagli Appennini a sud al mare Adriatico a nord.

Previsto per accogliere n. 120 alunni, esso è organizzato in due edifici, uno principale, il quale rappresenta il Seminario stesso e i servizi annessi, e il secondo, adibito a chiesa.

La pianta del primo è ad "U", essendo costituita da due ali laterali.

Tra esse sorge un cortile aperto sul lato sud, la chiesa e, su quello opposto, l'avancorpo che forma l'Aula Magna.

Quattro sono i piani presenti, dei quali quello ad ovest, parzialmente interrato, è destinato ai servizi.

Esso, infatti, nell'ala sinistra ospita la cucina, la dispensa, il guardaroba, la cappellina per le Suore, i servizi igienici e il garage; il corpo centrale consta della lavanderia, delle docce, della cantina, di tre magazzini e del teatro.

Infine, nell'ala destra, hanno sede un locale per la ricreazione e 3 vani, destinati l'uno ad uso sportivo, l'altro come spogliatoi e l'ultimo per i servizi igienici.

Piano terra

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Questa zona, rialzata di circa 4 metri, nell'ala destra comprende 9 aule per lo svolgimento delle lezioni, l'Aula Magna, locali di servizio e servizi igienici; il corpo centrale contiene la segreteria, la direzione, l'appartamento per il custode, situato accanto all'entrata, il centralino telefonico, il quadro generale dell'impianto elettrico, due parlatori, il gabinetto scientifico, l'economato ed una biblioteca.

Nell'ala sinistra risiedono una biblioteca, il refettorio con due stanze attigue per utilizzo culinario, munite di portacarichi, il refettorio riservato ai professori, l'appartamento delle suore, i servizi igienici.

Primo piano

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Esso era così sistemato:

  • Ala destra: 4 sale di studio con relativi servizi igienici;
  • Parte centrale: 6 appartamenti per il personale religioso che dirige l'Istituto e per eventuali ospiti; ve n'è uno, inoltre, per il Monsignor Vescovo;
  • Ala sinistra: infermeria con annessi due ulteriori locali, due dormitori per gli alunni, con i relativi servizi igienici.

Secondo piano

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  • Ala destra: 13 camerette ad un letto con due gruppi di servizi igienici e due bagni;
  • Corpo centrale: 17 camerette, con i propri servizi, e una cappellina. Il corridoio permette l'accesso ad una spaziosa terrazza, sovrastante l'Aula Magna;
  • Ala sinistra: 3 dormitori, forniti di servizi igienici;  

E' inoltre presente un sottotetto, che copre tutta la superficie del fabbricato.

Ogni piano è caratterizzato da tre bracci di corridoi, per garantire il disimpegno dei vari locali. Delle finestre, collocate al centro verso il cortile e nelle estremità, illuminano gli ambienti. Vi sono in totale 4 scale, delle quali due, le principali, nell'ala centrale, mentre le restanti, che sono secondarie, nelle zone laterali. Esse sono simmetriche rispetto all'asse dello stabile.

Tale edificio si trova, fino alla costruzione del portico, in una locazione isolata, nella parte posteriore, tuttavia l'asse longitudinale coincide con quello del complesso principale.  E' strutturato in una navata centrale e in due vani, l'uno allestito come sagrestia, l'altro come locale riservato alle suore.

Caratteri costruttivi dell'edificio

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La struttura adottata nella costruzione dello stabile è intelaiata e in cemento armato. Le murature di riempimento delle maglie sono in mattoni pieni nel piano terreno, a doppia parete con camera da aria in quelli superiori.  Cemento armato e laterizi compongono i solai, mentre i pavimenti sono stati realizzati in marmette di cemento e graniglia di marmo, ad eccezione dell'Aula Magna e dell'atrio, dove si è ricorso al bollettonato. Il tetto è munito di sottotegola, e il solaio sottostante è in laterizio e cemento armato; le tegole sono marsigliesi. Con il marmo sono state erette le scale, le facciate esterne, invece, sono rivestite in mattoncini da paramento. Le finestre sono caratterizzate da riquadrature in lastre di travertino, e la zoccolatura, insieme al colonnato centrale che regge la trabeazione, ad essa stessa ed al cornicione, sono rifiniti a cemento bianco, per imitare proprio il travertino.  Le aree restanti presentano rifiniture ad intonaco comune. La chiesa esibisce le medesime proprietà.

Il Seminario, inoltre, è fornito di in un impianto elettrico, realizzato con tubi di plastica inseriti nelle murature; un quadro generale luminoso regola quest'ultimo. Vi è anche un'installazione  per l'erogazione autonoma dell'acqua potabile.

La superficie complessiva è pari a circa 2500 mq, con un totale di 165 vani.