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Paolo Pantellaro Spina

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Paolo Pantellaro Spina (Acireale, 1824 – 1916) è stato un architetto e ingegnere italiano.

Biografia e opere

Conseguì la laurea in architettura nella R. Università di Catania nel 1852 "con somma lode", trasferendosi qualche mese dopo a Roma per iscriversi alla Pontificia Accademia di S. Luca e seguire i corsi di Luigi Poletti (autore della ricostruzione della basilica di S.Paolo fuori le mura dopo il terribile incendio e del monumento dell'Immacolata in piazza di Spagna) fino al 1854, completando brillantemente il perfezionamento. Sempre nel 1854,a una tornata accademica della congregazione dei Virtuosi al Pantheon presentò un progetto, premiato, di locale per esercizi ginnici[1]. Compose l'opera -inedita- "Architettura universale", in tre volumi; raccolse in due volumi i disegni dei monumenti "sacri e profani" di Roma poiché eseguì puntuali rilievi di celebri edifici, tra cui il Colosseo e la facciata della chiesa della Quercia in Viterbo, creduta del Bramante; raccolse anche una cospicua collezione di marmi antichi,porfidi e stucchi; disegnò e diresse i lavori della cappella del SS.Sacramento nella chiesa di S.Maria in Trastevere,"introducendo l'uso delle custodie circolari e gli angioli in adorazione ai fianchi dell'altare. Cappella riuscitissima e molto ammirata. Nel convento di S.Maria della Minerva disegnò in dieci tavole le galee turche della battaglia di Lepanto".[2] Di ritorno ad Acireale, portò con sé una cospicua biblioteca coi testi di grandi autori, da Alberti a Palladio, da Vignola a Gherardesca, nonché moltissime incisioni di architettura, pittura e scultura. Qui fu impegnato a tracciare e basolare alcune importanti strade (tra cui una, che non fu realizzata per la polemica sorta con alcuni proprietari fondiari a suon di pamphlets, la Strada d'Italia, che avrebbe dovuto congiungere, drittissima, la piazza del Duomo con la stazione ferroviaria sorta nel 1866)[3]. Ebbe probabilmente un ruolo nella costruzione della linea ferroviaria Catania- Siracusa in quanto nominato ingegnere dalla società Charles Picard di Torino. Il suo stile preferito nelle costruzioni religiose (chiesa dei Raccomandati, proposta per la nuova facciata del Duomo di Acireale) come nei nuovi arredi urbani (il 'ventaglio', una pavimentazione a ciottolato di 31 metri di diametro all'ingresso del nuovo Giardino pubblico Belvedere, anno 1878) è il revival gotico, che rivela la rapida trasformazione, l'adeguamento, che molti architetti dovettero compiere in omaggio alle nuove tendenze anche a seguito delle esposizioni Universali e della nuova "grammatica dell'ornamento" proveniente specialmente dall'Inghilterra. Ciò non impedì a Pantellaro di frenare l'entusiasmo del primo vescovo di Acireale, mons. Genuardi, che gli aveva proposto di riformare a stile gotico il Duomo, cosa che avrebbe comportato, all'interno, la distruzione degli affreschi di Paolo Vasta e dei Filocomo risalenti al Settecento.

Bibliografia

Vitaliano Tiberia, la congregazione dei Virtuosi al Pantheon da Pio VII a Pio IX, Mario Congedo Editore, pag.691

Proposta...melioramenti in Aci-reale per Mariano Grassi, Tip. del Real Ospizio, Catania,1857

Note

1. ^ La Congregazione dei Virtuosi...op.cit.

2. ^ Molte notizie sul periodo romano appaiono nell'elogio post mortem fattone dal fratello, can.Giuseppe (Biblioteca Zelantea, miscellanea, busta 436 n.19)

3. ^ Proposta melioramenti...op.cit.