Il termine fictosessuale è usato per indicare una persona che prova attrazione sessuale verso figure immaginarie, generalmente appartenenti al mondo degli anime giapponesi e questo spiegherebbe una concentrazione del fenomeno proprio in Giappone. Il termine nasce dunque dalla fusione delle parole inglesi “fiction” e “sexuality”.

Secondo Agnès Giard[1], ricercatrice dell'Università di Parigi Nanterre, il fenomeno ha due possibili spiegazioni ovvero il rifiuto del modello di matrimonio tradizionale radicato in Giappone e un modo per contestare le norme di genere e sociali. Ma più in generale può essere considerato l’evoluzione del fenomeno degli Otaku, grazie alle intelligenze artificiali e all’espansione del web quale spazio sociale accettato come sembra suggerire Tanja Välisalo, ricercatrice presso l'Università di Jyväskylä.[2]

  1. ^ Agnès. Impr. Pollina), L'imaginaire érotique au Japon, A. Michel, impr. 2006, ISBN 2-226-16676-9, OCLC 470681167. URL consultato il 10 maggio 2022.
  2. ^ Veli-Matti Karhulahti e Tanja Välisalo, Fictosexuality, Fictoromance, and Fictophilia: A Qualitative Study of Love and Desire for Fictional Characters, in Frontiers in Psychology, vol. 11, 2020, pp. 575427, DOI:10.3389/fpsyg.2020.575427. URL consultato il 10 maggio 2022.

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