Principi e concetti

Il quadro filosofico e analitico della sostenibilità si basa ed è collegato a diverse discipline e campi; infatti, negli ultimi anni si è sviluppata un’area che è stata definita scienza della sostenibilità[1]

Scala e contesto


La sostenibilità viene studiata e gestita sulla base di numerose scale di tempo e spazio (livelli o quadri di riferimento) e in molti contesti di organizzazione ambientale, sociale e economica. Gli ambiti focalizzati variano dalla capacità portante dell'ambiente del pianeta terra alla sostenibilità di settori economici, ecosistemi, nazioni, città, quartieri, giardini di case, vite delle persone, beni e servizi, occupazioni, stili di vita, modelli di comportamento e così via. In breve, può coinvolgere l’intero ambito biologico e delle attività umane o qualsiasi parte di esso.[2] Come ha affermato l’autore e ambientalista Daniel Botkin il paesaggio è percepito come una realtà in continuo movimento e che cambia su molte scale di tempo e spazio[3] La vastità e la complessità dell’ecosistema planetario si è rivelata problematica sul piano delle misure pratiche per il raggiungimento della sostenibilità globale. Per fare chiarezza sul quadro generale, l’esploratore e attivista per la sostenibilità Jason Lewis ha richiamato delle analogie con altri sistemi chiusi più concreti. Per esempio, paragona l’esistenza umana sulla terra – che è isolata poiché il pianeta si trova nello spazio, e per questo le persone non possono essere evacuate per ridurne la pressione demografica e le risorse non possono essere importate per prevenire il rapido esaurimento delle risorse – alla vita in mare su una piccola barca isolata dall’acqua.[4] Egli sostiene che in entrambi i casi, esercitare il principio di precauzione sia un elemento chiave per la sopravvivenza.[5]

Consumo

Una delle cause principali dell’impatto umano sui sistemi della terra è la distruzione delle risorse biofisiche, e in particolare, gli ecosistemi della terra. L’impatto ambientale di una comunità o del genere umano nel suo complesso, dipende sia dalla popolazione sia dall'impatto pro capite, che a sua volta dipende, in modi complessi, dall’uso delle risorse e se sono o meno rinnovabili, e dalla scala dell’attività umana relativa alla capacità di carico dell’ecosistema implicato. Una gestione attenta della risorsa può essere applicata su molte scale, da settori economici come l’agricoltura, la manifattura e l’industria, all’organizzazione del lavoro, ai modelli di consumo delle famiglie e dei singoli e alle domande di risorse dei beni e dei servizi.[6] [7]

Uno dei primi tentativi per esprimere in modo matematico l’impatto umano venne sviluppato negli anni settanta ed è la formula per descrivere l’impatto dell’attività umana sull’ambiente (formula I PAT). Questa formula cerca di spiegare il consumo umano attraverso tre componenti: la popolazione, i livelli di consumo (che viene chiamata “benessere economico”, anche se l’uso è differente) e l’impatto per unità dell’uso delle risorse (che viene espressa con “tecnologia” perché l’impatto dipende dall’uso della tecnologia). L’equazione è così espressa: I = P x A x T Dove la I= Impatto ambientale, P = popolazione, A= affluence (benessere economico), T= tecnologia.[8]

Circolarità

Negli ultimi anni, le idee basate sulle risorse riciclate stanno acquisendo sempre più importanza. Tra queste idee la più degna di nota potrebbe essere l’Economia circolare, con il completo supporto della Cina e dell’Unione Europea. C’è anche un ampio spettro di idee simili o scuole di pensiero, comprese le leggi dell’ecologia cradle-to-cradle, la performance economy a circuito chiuso, un design rigenerativo, l’ecologia industriale, la biomimetica, e la blue economy. Istintivamente queste idee sembrano essere più sostenibili dell’attuale sistema economico. La riduzione dei fattori di produzione delle risorse e di fuoriuscita delle immissioni e dei rifiuti dal sistema, riducono l’esaurimento delle risorse e l’inquinamento ambientale. Ciò nonostante, queste supposizioni non bastano per far fronte alla complessità del sistema implicato, non tenendo conto di potenziali compromessi. Per esempio, la dimensione sociale della sostenibilità sembra essere affrontata in maniera marginale solo in molte pubblicazioni sull’Economia Circolare, e ci sono anche casi che richiedono strategie diverse o aggiuntive, come l’acquisto di attrezzature nuove, più forti e efficienti. In uno studio di un team di ricercatori di Cambridge e del Politecnico di Delft (TU Delft) sono state identificati otto diversi tipi di relazioni tra la sostenibilità e l’economia circolare, ovvero 1)una relazione condizionale, 2)una forte relazione condizionale, 3)una relazione condizionale necessaria ma non sufficiente, 4)una relazione favorevole (strutturata e non strutturata) 5)una relazione di sottocategoria 6)una relazione di grado, 7)una relazione di scambio e di costi e benefici e 8)una relazione selettiva.[9]

  1. ^ Kates, Robert W., ed. (2010). Readings in Sustainability Science and Technology – an introduction to the key literatures of sustainability science CID Working Paper No. 213. Center for International Development, Harvard University. Cambridge, MA: Harvard University, December 2010.
  2. ^ Conceptual Framework Working Group of the Millennium Ecosystem Assessment. (2003). "Ecosystems and Human Well-being." London: Island Press. Chapter 5. "Dealing with Scale". pp. 107–124. ISBN 9781559634038.
  3. ^ Botkin, D.B. (1990). Discordant Harmonies, a New Ecology for the 21st century. New York: Oxford University Press. ISBN 978-0-19-507469-7.
  4. ^ Lecture by Jason Lewis to the Royal Geographical Society in London (28 April 2014). "Sustainability Lessons From Life On A Small Boat"
  5. ^ Lewis, Jason "The Seed Buried Deep (The Expedition Trilogy, part 2)" BillyFish Books, December 2013.
  6. ^ Clark, D. (2006). A Rough Guide to Ethical Living. London: Penguin. ISBN 978-1-84353-792-2
  7. ^ Brower, M. & Leon, W. (1999). The Consumer's Guide to Effective Environmental Choices: Practical Advice from the Union of Concerned Scientists. New York: Three Rivers Press. ISBN 0-609-80281-X.
  8. ^ Ehrlich, P.R.; Holden, J.P. (1974). "Human Population and the global environment". American Scientist. Vol. 62 no. 3. pp. 282–292.
  9. ^ Geissdoerfer, Martin; Savaget, Paulo; Bocken, Nancy M. P.; Hultink, Erik Jan (2017-02-01). "The Circular Economy – A new sustainability paradigm?". Journal of Cleaner Production. 143: 757–768. doi:10.1016/j.jclepro.2016.12.048