1. Un museo etnografico

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Muratori di Carenno in Svizzera, primo Novecento.

Il Museo  Ca' Martì vuole rappresentare  un momento vivo per la ricerca e la conoscenza della cultura di una comunità per secoli legata all’attività dei muratori e ha come interesse principale quello di cogliere i vari aspetti della vita sociale di essa come, ad esempio, la stagionalità dei periodi migratori dei muratori e le attività che le mogli dovevano assolvere in loro assenza. Si presenta, dunque, come un  museo etnografico che ha il compito di raccogliere, conservare e valorizzare le testimonianze demo – etno – antropologiche del territorio carennese e  della Valle San Martino.[1]

La sua finalità principale è, quindi, raccogliere, ordinare e studiare i materiali che si riferiscono alla storia, all’economia, al dialetto e alla salvaguardia della comunità e delle su tracce nel territorio, nonché promuovere e pubblicare studi e ricerche a carattere demo – antropologico, legate in special modo all’esperienza materiale. Cercando il dialogo con le scuole e la collaborazione degli istituti universitari; ed infine promuovere la diffusione e la conoscenza degli usi, costumi e tecnologie attraverso iniziative congressuali, corsi e laboratori.

L'esposizione

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Pianta piano terreno

Il piano terreno

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Sala 1: Accoglienza: Il Museo si presenta.

Qui il visitatore trova notizie sulla missione del Museo, la localizzazione, i partners e quanti ne hanno permesso la realizzazione. La sala suggerisce anche un primo incontro con i protagonisti: da una grande immagine di cantiere del primo '900 posta alla parete di fondo, i muratori incrociano lo sguardo di chi entra .

Sala 2: Da Cà Martì al Museo

L'allestimento illustra il percorso che ha portato alla realizzazione del Museo, con uno sguardo al passato dell'edificio: sia alla sua storia stratigrafica e alle precedenti destinazioni, sia alle fasi principali dell'intervento di recupero e restauro.

Sala 3: Le risorse del territorio per l'edilizia tradizionale.

La sala è dedicata alle materie prime, storicamente reperibili in loco: dai diversi tipi di legname alle varietà di rocce, ghiaie, sabbie, tra cui il caratteristico spolverino', argille.[2]

Il primo piano

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Al piano superiore la sede museale si offre di per sé, anche dal punto di vista fisico e costruttivo, come interessante documentazione: per il recupero dei tre ambienti che si aprono oltre la scala interna in pietra, ci si è avvalsi, infatti, dove possibile, di materiali e tecniche della tradizione locale. Artigiani del paese hanno riproposto, nella porzione di edificio più antica, una pavimentazione in battuto di calce trattato a tannino, e la posa di pianelle in cotto negli altri ambienti. E stato completato il soffitto del vano scala in castagno e noce, legnami tipici del territorio, e ricostruita la porzione distrutta dell'arco del sec. XV in pietra calcarea e tufo.

Con i tecnici si è proceduto al restauro conservativo di alcune sezioni di intonaco quattrocentesco e sono venuti alla luce interessanti resti di affresco con emblema di San Bernardino (seconda metà sec. XV).

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mettere il link alle seguenti voci:

  • Festa della Repubblica
  • Firenze
  • ANPI
  • Piazza della Repubblica

nella seguente frase:

Il giorno della festa della Repubblica nella città di Firenze si tiene sempre una manifestazione con la presenza del Sindaco, l'associazione ANPI,: in genere l'iniziativa si tiene in Piazza della Repubblica.