Utente:Ssedine/Sandbox

Logo del progetto Covidless Approach&Trust

Covidless Approach&Trust

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Covidless Approach&Trust nasce da un progetto di ricerca dell’Università di Torino, Dipartimento di Management, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino.

Si tratta di un rating volto ad analizzare quali sono state le risposte che le città hanno messo in atto per rispondere all’emergenza sanitaria legata al Covid-19, non dal lato del rispetto delle varie normative e DPCM, ma dal punto di vista della fruibilità turistica del territorio, con l’obiettivo di supportare gli Enti locali nel mantenimento e potenziamento degli standard di accoglienza ricettivo-turistica e culturale.

Il progetto

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Il progetto di ricerca nasce durante il periodo di lockdown di Marzo 2020 a causa del Covid-19. L’idea alla base dello studio è quella di trasformare la situazione critica in un’opportunità di ripensare le città, non solo per rispondere alle nuove esigenze imposte dal Covid-19, ma anche per instaurare best pratices con effetti a lungo termine.

Il progetto di ricerca, nato come spin-off di un importante progetto finanziato dalla Camera di commercio di Torino in merito alla valorizzazione delle Valli Olimpiche, è stato sviluppato dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino con il contributo della Camera di Commercio, dell’Industria e dell’Artigianato di Torino, ad opera del team composto da Paolo Biancone, Andrea Martra e Silvana Secinaro, docenti del Dipartimento di management, e Alberto Sasso, professionista specializzato in architettura sostenibile e rigenerazione del territorio.

Lo studio ha portato anche alla pubblicazione del volume Covidless Approach & Trust - Linee guida per la fruibilità del territorio ai tempi del Covid – 19 a disposizione gratuita di tutte le amministrazioni interessate.

Il rating

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Il rating “premia” le città o i territori più resilienti, ovvero, in grado di stare al passo con le innovazioni e con la rivoluzione digitale e che usano tali strumenti per attutire gli impatti negativi legati a situazione inaspettate e impreviste, come l’emergenza COVID-19.

Si compone di 7 asset comuni individuati dal team come fondamentali per un’esperienza turistica positiva del territorio:

  1. salute e servizi alla persona;
  2. intrattenimento;
  3. ristorazione;
  4. shopping;
  5. ricettivo;
  6. facilities per sport e benessere;
  7. amministrazione smart

A questi se ne aggiunge un ottavo libero, in cui si vanno a prendere in considerazione gli elementi specifici e caratterizzanti di un determinato territorio, ovvero quelli che lo rendono unico, anche agli occhi dei turisti.

Per ogni asset è stato individuato un set di domande, rispondendo alle quali, in maniera prima auto-valutativa, seguita poi da un audit del gruppo di ricerca universitario, i Comuni o i Territori esaminati ricevono un punteggio e una conseguente valutazione espressa in centesimi (0/100: comuni la cui fruibilità turistica è peggiorata drasticamente a causa del Covid-19 - 100/100: comuni che hanno applicato soluzioni innovative e sicure, senza abbassare i livelli di fruibilità del territorio).

L'obiettivo del rating non è comunque quello di fornire un "voto" ai Comuni esaminati, ma quello di mettere in moto un volano positivo di buone prassi per la fruibilità del territorio condiviso da tutti gli attori del sistema (amministrazioni, associazioni di categoria, attività commerciali e cittadini privati).

Il fine, quindi, è quello di individuare le best practices che sono già state messe in atto e di stimolarne delle nuove per diminuire l’impatto negativo del Covid-19 sul settore turistico.

I comuni che hanno aderito al progetto

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Il primo comune a prestarsi per la sperimentazione è stato Santa Maria Maggiore, in Val Vigezzo, che con la sua “Montagna alla giusta distanza” ha dimostrato di saper cogliere le opportunità che la situazione attuale, per quanto critica, aveva da offrire: far scoprire (o riscoprire) i propri territori intercettando da un lato, i nuovi turisti di prossimità e dall’altro i turisti in cerca di un territorio sicuro.

Grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, il progetto si è poi esteso anche a Langhe e Roero coinvolgendo i comuni di: Alba, Bra, Frabosa Soprana, Frabosa Sottana e Limone Piemonte, oltre all’Unione di Comuni "Colline delle Langhe e del Barolo" e all’Unione Montana Valle Maira.

Parallelamente, il progetto è stato inserito anche all’interno del Bilancio POP della Città di Torino, il che ha portato anche l’amministrazione del capoluogo piemontese a raccogliere questa sfida.