Utente:Styleyourweb/Sandbox

Monumento principale del paese, è questo castello, risalente forse all'VIII secolo, quando i Longobardi eressero un piccolo fortino, con la cappella di San Michele, loro patrono, oggi parrocchiale del paese. Documenti che citano il feudo risalgono ad Enrico VI, quando Bertoldo di Kunsberg alla testa di soldati tedeschi e fiorentini, assalì il castello nel 1193, posseduto da Tancredi. Nella Cronaca di Riccardo da San Germano, il castello è descritto come uno dei più fortificati della zona del Matese. Dall'esame dell'impianto murario si può ritenere che il nucleo più antico della rocca corrisponda al complesso di costruzioni che sovrastano la cosiddetta "porta falsa", dove ancora si trovano segni di una torre quadrata, sicuramente di epoca anteriore alla dominazione angioina. La torre era collegata a delle case di legno, e alla cinta muraria del borgo, di cui sono visibili resti presso la cinta di recinzione del giardino interno.

il castello fu modificato nel XIV secolo durante il governo degli Angiò, dotato di torri di controllo angolari, piccoli baluardi e feritoie, aggiunte dopo il 1503, quando Monteroduni passò a Ludovico d'Afflitto, i cui familiari lo tennero sino al 1668 quando passò ai Principi Pignatelli. Cessata la funzione difensiva, e stabilita la pianta quadrata del maniero con le torri angolari, il castello passò ai Pignatelli nel XVII secolo, che lo trasformarono in residenza gentilizia, costruirono nel Settecento il grande salone col soffitto ligneo dipinto da 190 tavole di querciolo, oggi riportato all'antico splendore dal restauro. L'esterno, benché di carattere medievale, è frutto di un corposo rifacimento ottocentesco, in quel periodo in cui andava di moda il revival neogotico, di interesse i portali in breccia rossa del Matese, la cui esecuzione risale al XVIII secolo, forse vennero assunti i fratelli romani Geremia e Domenico Ferretti, i quali realizzarono anche il battistero di San Michele.

Lo scalone monumentale è del XVI secolo, del 1752 è la grande tavola lapidea con la pandetta dei pedaggi che si pagavano per passare la Lorda, murata nel 1890 all'ingresso del giardino, dopo il portale con il grande stemma dei Pignatelli. All'esterno, si ha una decorazione della sommità dei quattro lati da merlature pseudo quattrocentesche, così anche le quattro torri circolari, decorate anche da beccatelli allo stile aragonese. Il castello dal 1064 al 1268 fu dei Conti di Molise, poi sotto gli Angiò sino al 1278 andò ad Eustachio d'Ardicourt, nel 1281 fu feudo del Marchese d'Evoli, dei conti di Trivento, nel 1326 passò ai De Sus, nel 133 fu direttamente possedimento di re Roberto d'Angiò, e della regina Sancia, poi fu conteso dai d'Evoli e i Trinci, nel 1441 passò ai Gaetani e agli Afflitto, sino ai Pignatelli, quando nel primo Novecento lo cedettero al Comune, ch vi trasferì gli uffici, rendendo tuttavia il castello fruibile al pubblico.