Antonio Verdino (Benevento, 1935Roma, 1994) è stato un docente e filosofo italiano collezionista.

Biografia modifica

Si trasferisce a Roma da Napoli, dove era stato allievo di Cleto Carbonara, sul finire degli anni Sessanta lavorando come borsista e poi contrattista del C.N.R.[1]

A partire dal 1973, quando ormai circolavano in Italia le sue traduzioni delle opere di Max Black e Friedrich Waissmann, ottiene la nomina di assistente ordinario e poi di Professore associato di Filosofia della Scienza presso l'Università di Roma La Sapienza. Qui inizia la sua collaborazione alla cattedra di Vittorio Somenzi.

Attività modifica

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Opere modifica

  • Antonio Verdino, Causalità e probabilità nel primo neo-positivismo, in La Cultura, 1967, pp. 493-534.

Biblioteca personale modifica

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Il fondo Antonio Verdino è stato acquisito per dono dalla Biblioteca del Dipartimento di Filosofia dell'Università di Salerno nel 1996. La donazione è stata curata dai docenti dell'area epistemologica - Roberto Cordeschi, Mauro Nasti e Massimo Stanzione - in accordo con la famiglia dello studioso da poco scomparso. La raccolta comprende circa 1000 volumi di filosofia della scienza che costituivano la sua collezione privata. Nel 2018 il fondo è pervenuto nella Biblioteca centrale E.R. Caianiello insieme alla collezione della Biblioteca del dipartimento di Filosofia.

La composizione della raccolta, la sua coerenza e compattezza testimoniano il rigore scientifico e documentario e la passione intellettuale del suo creatore, centrata sui problemi del determinismo e del riduzionismo, che lo ha visto partecipe collaboratore del gruppo di lavoro di Filosofia della scienza presso l'Università di Roma.

Note modifica

Bibliografia modifica

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Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica



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