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Augusta costruzioni elettroniche s.p.a.

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Augusta costruzioni elettroniche s.p.a. è stata una azienda italiana produttrice di radio, apparecchi stereofonici Alta Fedeltà, apparecchi cercametalli. Fondata nel 1950 dai cugini Alessandro Torelli e Renato Torelli a Rovereto (Trento) prima in via Scalo Riva 8 (oggi via Craffonara) , poi in via Brennero (oggi via Parteli) e infine in uno stabilimento a Calliano (Trento) in via Cesare Battisti 1; terminò la sua attività nel luglio 1980.

Le origini

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L’ingegner Alessandro Torelli classe 1912 appassionato di elettronica lavorò a Milano come progettista alla Allocchio Bacchini spa e poi alla LESA Costruzioni Elettromeccaniche spa. Nel marzo 1950 si mise in società con il cugino Renato Torelli (1921 - 1998) perito elettrotecnico grande appassionato di radio e pioniere del radiantismo italiano con sigla I1RV. Fondarono la società “Augusta costruzioni radioelettriche s.r.l” per la produzione di radioricevitori: una decina di modelli, con mobile in legno e ricevitore di onde medie e corte, talune versioni anche con radiofonografo per ascolto di dischi in vinile a microsolco. I mobili erano in legno pregiato, presentavano impiallacciature in radica e finiture a gommalacca. Il nome “Augusta” nella ragione sociale era un omaggio alla madre di Alessandro. Nel primo dopoguerra il mercato aveva grandi potenzialità e vedeva nell'apparecchio radio sia un importante strumento di informazioni ma anche una nuova fonte di svago e così l’azienda crebbe e nel 1956 lasciò la piccola sede originaria per spostarsi in uno stabile appositamente costruito nell'attuale via Parteli sempre a Rovereto dove un capannone ospitava la linea di produzione, i magazzini e sul lato strada gli uffici con al piano superiore l’abitazione di Renato.

 
Sede dell'azienda "Augusta Costruzioni radioelettriche srl "nel 1956; nella foto uno dei fondatori, Renato Torelli


Gli anni sessanta

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A partite dagli anni sessanta nei radioricevitori ci fu una evoluzione tecnica ed estetica: si cominciò ad introdurre la modulazione di frequenza (FM), si abbandonarono le linee tondeggianti per passare ad altri materiali, legno truciolare ed elementi in metallo per avere un design moderno più in linea con i tempi . Nacque la serie di radioricevitori ”Silverline” nelle versioni soprammobile, consolle o radiogrammofono, che riscosse un certo successo per le nuove linee squadrate. In questo periodo nell'azienda le maestranze passarono da una quindicina di dipendenti fino a circa 70 persone tra tecnici ed operai, la produzione passò da alcune unità al giorno ad oltre cento unità e si differenziò sviluppando e producendo oltre ai radioricevitori anche cerca-metalli portatili che trovavano nel mercato locale un certo interesse: infatti nelle zone del Trentino e del Veneto teatro della Guerra era facile trovare ancora residui bellici, in ferro o rame, taluni con un certo valore.


Gli anni settanta

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Negli anni settanta ci fu in Italia l’esplosione del mercato dell’Alta Fedeltà e l’azienda si concentrò sopratutto su questa nuova tendenza sviluppando e producendo apparecchi composti da giradischi, amplificatore stereo integrato e talvolta anche sintonizzatore con riproduttore a cassette incorporati in un unico modulo. Vennero sviluppati e prodotti diffusori acustici dal nuovo design. L’azienda cambiò logo e ragione sociale diventando “Augusta applicazioni elettroniche s.p.a.”, la rete commerciale non si limitò più al Trentino - Alto Adige ma ebbe un deciso sviluppo: oltre ai due negozi storici situati a Trento, in via Mantova, e a Rovereto, in piazza Nazario Sauro, operarono una ventina di agenti sparsi in tutta Italia.

 
Complesso stereofonico HI-FI prodotto da Augusta nel 1973


Nel 1974 sorse l’esigenza di ampliare ulteriormente lo stabilimento e nel vicino paese di Calliano (Trento) vennero costruiti tre ampi capannoni dove vennero trasferite tutte le attività. Per lo sviluppo delle casse acustiche fu costruita anche una grande camera anecoica, all'epoca la più grande di Italia, con un volume di 600 m3 : di quel periodo fu lo sviluppo e la produzione delle casse acustiche “Audiobox Equiphase” (serie AB 225, 312, 314, 3078, 412 e 612 rispettivamente da 25, 35, 40, 45, 80 e 120 W) che eliminavano le distorsioni di incrocio provocate dal funzionamento simultaneo di più altoparlanti alla stessa frequenza. Per questo sviluppo l’azienda si avvalse anche della consulenza musicale del Maestro Luigi Toffolo, compositore e direttore d'orchestra, direttore della Triestina Philharmonic Orchestra e direttore artistico del Teatro verdi di Trieste. Da quel momento le casse acustiche vennero contraddistinte dal brand “ASR Acoustic System Research”.

 
Casse acustiche Audiobox Equiphase AB 314 prodotte da "Augusta applicazioni elettroniche s.p.a." negli anni '70


Sul finire degli anni ‘70 vennero prodotte infine le casse acustiche ASR serie XM, nelle versioni a tre a quattro vie, con un design molto innovativo, linearità nella risposta in frequenza, bassa distorsione, ampia diffusione e alta dinamica.

 
Cassa acustica ASR tipo XM13 prodotta da "Augusta applicazioni elettroniche s.p.a." a fine anni '70

La fine della attività

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Alla fine degli anni settanta si registrarono segnali di crisi nel settore, causata da un lato da una sempre maggiore concorrenza giapponese ed americana nel mercato della Alta Fedeltà e dall'altro da un nascente interesse per la televisione e, non ultimo, dagli inasprimenti fiscali, poiché nel 1974 l’IVA sull’Alta Fedeltà passò dal 12% al 30%. L’azienda, come in quel periodo molte altre aziende italiane nel settore dell’elettronica civile, dovette cessare l’attività e fu posta in liquidazione: alcuni dipendenti rilevarono il marchio e costituirono una società con nuova ragione sociale che si occupò prevalentemente di apparecchi elettronici per la ricerca di metalli e delle fughe d’acqua,