Eredità, successione e testamenti

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Nel 1996 Bernardo Caprotti decide di coinvolgere direttamente i figli Violetta, Giuseppe e Marina nella gestione e nell'azionariato delle imprese di famiglia, in vista di una futura successione. Viene pertanto costituita l'Unione Fiduciaria SpA, tramite la quale il monte azionario del gruppo (all'epoca organizzato nella holding Bellefin SpA) viene intestato fiduciariamente in parti uguali ai figli, ferma restando la prerogativa del patròn di compiere tutti gli atti amministrativi correlati alle medesime azioni, nonché di riavocarsele qualora ritenuto necessario.

Ben presto tra padre e figli monta il disaccordo, tradottosi poi in una lunga diatriba legale. Bernardo Caprotti scriverà poi nel suo ultimo e definitivo testamento che «il disegno di ripartizione e continuità famigliare [...] è definitivamente naufragato la sera del 30 luglio 2010»[1]. Circa sei mesi dopo, a febbraio 2011 il patròn sostituì il mandato fiduciario in favore dei figli con uno in favore di sé stesso

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore testamento