La xilomarimba o xilorimba è uno strumento musicale a percussione appartenente alla famiglia degli idiofono che è nato come fusione dello xilofono con la marimba.

Xilomarimba
Informazioni generali
Classificazione111.212
Idiofoni a percussione diretta
Uso
Musica contemporanea
Musica jazz e black music
Musica pop e rock
Musica dell'America Centrale

Rispetto agli strumenti originali presenta il vantaggio di avere una maggior estensione: si va dalle 5 ottave (dal Do2 al Do7) fino a 5,3 (dal La1 al Do7). In più il fatto di avere i risuonatori movibili, permette di poterlo utilizzare come marimba o come xilofono a seconda dell'occasione.

Lo strumento moderno è costituito da una serie di tasti di legno, di differente lunghezza e larghezza (come nella marimba, mentre nello xilofono i tasti sono tutti di uguale dimensione), disposti secondo lo stesso ordine che ritroviamo nelle tastiere dei pianoforti (tasti neri, tasti bianchi). Nel registro basso i tasti sono lunghi e larghi. Man mano che ci si sposta verso il registro acuto i tasti diventano più stretti e più corti. Ad ogni tasto è associata una canna di risonanza che amplifica il suono prodotto dalla percussione del suddetto tasto. I tasti vengono percossi da battenti o mazzuole (mallets in inglese) che possono essere di diversi materiali: legno o plastica, per ottenere suoni forti e cristallini, come quelli dello xilofono, oppure di gomma o rivestite in feltro o corda per suoni morbidi e vellutati, soprattutto nei registri più bassi, come quelli della marimba.

La gamma dinamica è molto ampia, potendo andare dal pianissimo al fortissimo. Rispetto allo xilofono, soprattutto nella tessitura alta, si ha un miglioramento del suono dovuto alla presenza dei tubi di risonanza.

Compositori che hanno utilizzato la xilomarimba modifica

Goffredo Petrassi nei suoi 6º e 7º concerto, ha utilizzato la xilomarimba, per diversi assolo con cambiamento di mazzuoli, che mettono in risalto le caratteristiche dello strumento[1] In particolare, nel terzo movimento del 6º concerto è presente "Un assolo famoso, che si porta oggi come pezzo di bravura tecnica ai diplomi di percussione nei conservatori" (Zosi)[2].

Anche Luigi Dallapiccola l'ha utilizzata in diverse composizioni.

Note modifica

  1. ^ Facchin, Guido Le percussioni ed.EDT-Torino. pag.410
  2. ^ AA.VV. (a cura di Enzo Restagno) Goffredo Petrassi EDT-Torino pag.164

Voci correlate modifica

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