24 Ore di Le Mans 1975

La 43ª edizione della 24 Ore di Le Mans si è svolta il 14 e 15 giugno 1975 sul Circuit de la Sarthe. Alla gara parteciparono vetture Sport (nei raggruppamenti fino a 3 litri e fino a 2 litri), vetture Gran Turismo, suddivise in GT (Gruppo 4), GT di serie (Gruppo 3) e Le Mans GTX (con specifico regolamento tecnico emesso dall'ACO e ancor più restrittivo) e infine vetture Turismo.

24 Ore di Le Mans 1975
Edizione n. 43 della 24 Ore di Le Mans
Dati generali
Inizio14 giugno
Termine15 giugno
Titoli in palio
Vittoria assolutaBandiera del Regno Unito Derek Bell
Bandiera del Belgio Jacky Ickx
su Gulf GR8
vetture sport fino a 3 litri
Gran TurismoBandiera del Regno Unito John Fitzpatrick
Bandiera dei Paesi Bassi Gijs van Lennep
Bandiera del Liechtenstein Manfred Schurti
Bandiera dei Paesi Bassi Toine Hezemans
su Porsche 911 Carrera RSR
Gran Turismo
di serie
Bandiera della Svizzera Gerhard Maurer
Bandiera della Germania Christian Beez
Bandiera della Svizzera Eugen Strähl
su Porsche 911 Carrera RS
Le Mans GTXBandiera della Francia Bernard Béguin
Bandiera della Svizzera Peter Zbinden
Bandiera della Svizzera Claude Haldi
su Porsche 911 Carrera Turbo
vetture sport
fino a 2 litri



Turismo
Bandiera della Francia Christine Dacremont
Bandiera della Francia Michèle Mouton
Bandiera della Francia Marianne Hoepfner
su Moynet LM75
Bandiera della Francia Daniel Brillat
Bandiera dell'Italia Giancarlo Gagliardi
Bandiera della Svizzera Michel Degoumois
su BMW 2002 Ti
Altre edizioni
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Contesto modifica

Alla luce della crisi petrolifera, l'ACO introdusse nel 1975 delle regole riguardanti il consumo di carburante, tra cui l'imposizione di un minimo di 20 giri tra i rifornimenti di carburante, applicato a tutte le classi di vetture partecipanti: la Commissione Sportiva Internazionale reagì escludendo la 24 ore dal Campionato Mondiale Marche.[1][2][3] Questo nuovo regolamento portò a un impoverimento della griglia di partenza, con le grandi case che si tennero lontano dalla Sarthe.[1][2]

 
La Gulf GR8 motorizzata Cosworth

Girando ad un règime più basso per rispettare le limitazioni sul consumo di carburante, il motore Ford Cosworth DFV poteva essere affidabile per 24 ore. L'esperto team manager inglese John Wyer, che già si era defilato dalla guida del suo team limitandosi al ruolo di collaboratore esterno, aveva progettato il suo ritiro definitivo, ma non poté resistere all'opportunità di vincere nuovamente a Le Mans. Scelse così di non ritirarsi quell'anno e di rendere Le Mans l'unica gara in programma per la scuderia Gulf nella stagione 1975, chiedendo un ultimo sforzo ai suoi finanziatori. Due nuove Gulf GR8 vennero progettate e costruite specificamente per Le Mans, le vetture erano ampiamente derivate dalla precedente Gulf GR7, con un nuovo progetto che prevedeva una carrozzeria dotata di una veste aerodinamica aggiornata, ottimizzata per Le Mans e per l'efficienza nei consumi.[3]

 
La Ligier JS2 motorizzata Cosworth

Il nuovo regolamento fu un'opportunità anche per Guy Ligier, che aveva già avuto esperienza nel gareggiare a Le Mans con i motori Cosworth. Con il ritiro della Matra dalle competizioni, Ligier riuscì ad assicurarsi i servigi dell'ingegnere Gérard Ducarouge e la sponsorizzazione della Gitanes. La scuderia stava preparando il suo ingresso in Formula 1 per il 1976, il che lasciò mezzi finanziari e ingegneristici limitati a disposizione delle gare di endurance. Ligier fece la scelta di gareggiare con il collaudato telaio della sua JS-2, corredato da un motore Ford Cosworth DFV e dal cambio Hewland. In termini di prestazioni i prototipi Gulf erano chiaramente superiori alle Ligier, che erano state inizialmente progettate nel 1971 come automobili da strada spinte da motori Maserati, e solo in seguito tramutate in prototipi da corsa con motori Cosworth nel 1975. Ottenere un'affidabilità superiore era l'unica possibilità per la scuderia di guadagnarsi un vantaggio sui rivali della Gulf. Ligier scelse di prendere parte ad alcune gare del campionato del mondo che precedevano Le Mans, come banco di prova per le sue JS-2.

La Gulf iscrisse le sue uniche due GR8 a Le Mans, mentre Ligier iscrisse due JS-2 spinte dal motore V8 Cosworth e una JS-2 con motore V6 Maserati. Entrambi i rivali avevano notevolmente depotenziato i loro motori DFV rispetto alla versione da circa 480 CV impiegata per le molto più brevi gare di Formula 1: le Gulf erano state prudenziamente depotenziate a circa 380 CV (280 kW) mentre le Ligier avevano 410 CV (310 kW) per compensare parte del loro svantaggio.[2]

La Alpine-Renault iscrisse una A441 della categoria "2 litri" con un equipaggio di sole donne. Siccome i motori "2 litri" non erano molto danneggiati dalle limitazioni sui consumi, quest'auto era una possibile sorpresa.

Il resto degli avversari consisteva di una nuovissima Lola T380-Cosworth, dall'aspetto molto aerodinamico (e dalla potenza di 350 CV),[2] guidata da Alain de Cadenet e Chris Craft, e da alcune Porsche 908 private riviste nella veste aerodinamica, vetture molto collaudate e assistite indirettamente dalla Casa madre.[3]

Qualifiche modifica

La Pole position fu conquistata da Ickx in 3:49.9, davanti ai compagni di squadra Schuppan/Jaussaud, alla Ligier-Cosworth di Lafosse/Chasseuil, alla Porsche 908/3 del Joest Racing, all'altra Ligier-Cosworth di Pescarolo/Migault e alla Lola T284 Ford del Racing Team Schulthess. Al settimo posto partiva la De Cadenet-Lola T380 motorizzata Cosworth DFV, mentre all'ottavo c'era la Alpine-Renault A441C "femminile" della ELF Suisse, seguita dalla Ligier-Maserati e dalla BMW 3.0 CSL "artistica" di Herve Poulain, che chiudevano la top ten.

La Ferrari Dino 308 GT4 n°17 iscritta dal NART tra le vetture Sport fino a 3 litri per i piloti Giancarlo Gagliardi e Harley Cluxton non riuscì a qualificarsi e il titolare Luigi Chinetti fece pressioni sugli organizzatori affinché ammettessero comunque la vettura alla gara. Gli ufficiali di gara furono però irremovibili e l'incollerito team manager statunitense ritirò dalla corsa anche le altre Ferrari della sua scuderia: la 365 GTB/4 N°45 nella categoria GT, la 365 GTB/4 N°46 e la 365 GT4/BB N°99 nella classe GTX.[4][5] Vennero quindi riammesse alcune vetture non qualificate: le giapponesi Sigma MC75 (classe sport) e Datsun 240Z (classe GT) e una Porsche 911,[5] la n°83 dei francesi "Segolen" e Jean-Yves Gadal.[6] In realtà doveva essere riammessa la Lamborghini Islero di Paul Rilly, ma il francese e la sua vettura danneggiata da un'uscita di pista del suo compagno di squadra avevano già lasciato il circuito e non fu possibile farli rientrare in tempo per la gara.[5]

Gara modifica

Senza sorpresa le due Gulf presero la testa della gara, mentre Lella Lombardi si fermava dopo solo 20 giri con problemi di pescaggio del carburante della sua Alpine-Renault.[7] Schuppan e Jaussaud, dopo aver condotto la gara fino a sera, ebbero un guasto all'alternatore e si trovarono sei giri dietro ai compagni di scuderia Ickx e Bell.[8]

Verso la mezzanotte la Lola di Alain de Cadenet si trovava in terza posizione, quando perse completamente la parte posteriore della carrozzeria sul rettilineo. Francois Migault la colpì in piena velocità con la sua Ligier. Dopo quasi un'ora di riparazioni, la Ligier si ritirò. La Lola continuò; per un colpo di fortuna la copertura del motore aveva mancato completamente l'alettone posteriore.

Durante la notte la vettura al comando fu afflitta da vibrazioni alla trasmissione, che si manifestavano maggiormente durante la percorrenza delle curve a destra e poco dopo le 14:30 Ickx si fermò ai box per riparare lo scarico rotto a causa di esse: le riparazioni vennero completate mentre la Ligier rimasta entrava nello stesso giro del primo.[3][8]

Infatti la Ligier JS2 motorizzata Ford Cosworth DFV di Lafosse e Chasseuil, rallentata da piccoli problemi nelle prime fasi di gara, era stata lanciata dalla squadra all'inseguimento delle Mirage alla decima ora di gara, quando i loro compagni di marca Pescarolo e Migault persero l'opportunità di contrastare le auto di Wyer a causa di una foratura: tra l'entusiasmo del patriottico pubblico francese, che vide la vettura blu di Francia recuperare posizioni su posizioni, il duo francese dovette però accontentarsi del secondo posto, in quanto la rincorsa era cominciata troppo tardi per poter acciuffare Jacky Ickx e Derek Bell dopo aver superato l'altra Mirage di Vern Schuppan e Jean-Pierre Jaussaud.[9]

Si seppe in seguito che la Gulf vincitrice aveva anche un grosso problema alla sospensione posteriore destra, il cui attacco alla scatola del cambio stava per cedere (e in effetti si ruppe una volta che la vettura fu riportata nella sede della scuderiainglese),[8] ma il navigato John Wyer riuscì a nascondere la sua ansia. La Ligier ebbe la falsa convinzione che tutto andava bene per la Gulf al comando e perse l'opportunità di pressarle più da vicino e spingerla alla rottura meccanica.[8]

 
La Moynet LM 75 vincitrice tra le vetture sport fino a 2 litri

La Gulf GR-8 guidata da Jacky Ickx e Derek Bell finì quindi la gara al primo posto, dopo essere stata in testa per gran parte delle 24 ore: fu la prima vittoria per Bell e per il motore Cosworth DFV, la seconda per Ickx e la quarta per Wyer,[3][8] che aveva già vinto con l'Aston Martin nel 1959 e con le sue Ford GT 40 nel 1968 e 1969. I problemi meccanici dell'altra Gulf la relegarono al terzo posto, mentre il secondo andò alla Ligier pilotata da Guy Lafosse e Guy Chasseuil. Il divario tra la Gulf vincitrice e la Ligier fu di un solo giro.[8]

Reinhold Joest, Jürgen Barth e Mario Casoni arrivarono quarti con una vecchia Porsche 908/3[10] in quanto l'altra vettura del team, quella rivitalizzata dal nuovo motore 6 cilindri boxer turbo derivato da quello della Gran Turismo Carrera RSR Turbo ufficiale, al posto del non più competitivo 8 cilindri boxer aspirato,[11] non era stata ritenuta affidabile sulla distanza delle 24 ore.[2]

Da segnalare la vittoria tra le vetture sport fino a 2 litri della Moynet LM75 spinta dal motore ROC-Simca 4 cilindri in linea e affidata all'equipaggio tutto femminile composto da Michèle Mouton, Marianne Hoepfner e Christine Dacremont che batterono l'equipaggio ufficiale Alpine-Renault.

Classifica finale modifica

Pos Classe No Team Piloti Telaio Motore Giri
1 S
3.0
11   Gulf Research Racing Co.   Derek Bell
  Jacky Ickx
Gulf GR8 Ford Cosworth DFV 3.0L V8 336
2 S
3.0
5   Gitanes Automobiles Ligier   Jean-Louis Lafosse
  Guy Chasseuil
Ligier JS2 Ford Cosworth DFV 3.0L V8 335
3 S
3.0
10   Gulf Research Racing Co.   Vern Schuppan
  Jean-Pierre Jaussaud
Gulf GR8 Ford Cosworth DFV 3.0L V8 330
4 S
3.0
15   Ovoro Joest Racing   Reinhold Joest
  Mario Casoni
  Jürgen Barth
Porsche 908/3 Porsche 3.0L 8 cil. boxer 325
5 GT 58   Gelo Racing Team   John Fitzpatrick
  Gijs van Lennep
  Manfred Schurti
  Toine Hezemans
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer 315
6 GT 69   "Beurlys"   Jean Blaton
  Nick Faure
  John Cooper
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer 311
7 GT 53   ASA Cachia Bondy   Jacques Borras
  Pascal Moisson
  Henri Cachia
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer 309
8 GT 55   Écurie Robert Buchet   Claude Ballot-Léna
  Jacques Bienvenue
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer 304
9 GT 65   Jägermeister Kremer Racing   Billy Sprowls
  Juan Carlos Bolaños
  Andres Contreras
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer 304
10 GT
Ser.
84   Gerhard Maurer   Gerhard Maurer
  Christian Beez
  Eugen Strähl
Porsche 911 Carrera RS Porsche 3.0L 6 cil. boxer 295
11 GT
Ser.
67   Anne-Charlotte Verney   Anne-Charlotte Verney
  Yvotte Fontaine
  Corinne Tarnaud
Porsche 911 Carrera RS Porsche 3.0L 6 cil. boxer 294
12 GT 47   Ecurie Francorchamps   Jean-Claude Andruet
  Teddy Pilette
  Hughes de Fierlandt
Ferrari 365 GTB/4 Ferrari 4.4L V12 293
13 GT 48   Marcel Mignot   Marcel Mignot
  Harry Jones
  Philippe Gurdjian
Ferrari 365 GTB/4 Ferrari 4.4L V12 293
14 S
3.0
4   Alain de Cadenet   Alain de Cadenet
  Chris Craft
De Cadenet-Lola T380 Ford Cosworth DFV 3.0L V8 291
15 GTX 20   Porsche Club Romand   Bernard Béguin
  Peter Zbinden
  Claude Haldi
Porsche 911 Carrera Turbo Porsche 3.0L 6 cil. boxer Turbo 291
16 GT 43   Team Claude Dubois
  Ecuador Marlboro Team
  Pierre Rubens
  Paolo Bozzetto
De Tomaso Pantera Ford 5.8L V8 290
17 Gt
Ser.
77   Philippe Dagoreau   Thierry Sabine
  Philippe Dagoreau
  Jean-Pierre Aeschlimann
Porsche 911 Carrera RS Porsche 3.0L 6 cil. boxer
18 GT
Ser.
80   X Racing   Raymond Touroul
  Philippe Hesnault
Porsche 911 Carrera RS Porsche 3.0L 6 cil. boxer 284
19 GT
Ser.
63   Porsche Club Romand   Jean-Claude Bering
  Klaus Utz
  Horst Godel
Porsche 911 Carrera RS Porsche 3.0L 6 cil. boxer 283
20 GT
Ser.
87   X Racing   René Boubet
  Philippe Demagne
Porsche 911S Porsche 2.6L 6 cil. boxer 283
21 S
2.0
35   Société Esso   Christine Dacremont
  Michèle Mouton
  Marianne Hoepfner
Moynet LM75 ROC-SIMCA 2.0L 4 cil. in linea 269
22 S
2.0
30   Jean-Marie Lemerle   Jean-Marie Lemerle
  Patrick Daire
  Alain Levié
Lola T292 ROC-SIMCA 2.0L 4 cil. in linea 265
23 GT 61   Écurie Armagnac Bogorre   Christian Bussi
  Patrick Metral
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer 265
24 S
2.0
28   Société ROC   François Sérvanin
  Jacques Henry
  Albert Dufrène
Lola T294 ROC-SIMCA 2.0L 4 cil. in linea 257
25 GT 71   Joël Laplacette   Claude Pigeon
  Joël Laplacette
  Alain Leroux
Porsche 911 Carrera RS Porsche 2.7L 6 cil. boxer 257
26 GT 72   André Haller   Hans Schuller
  André Haller
  Benoit Maechler
Datsun 240Z Datsun 2.4L 6 cil. in linea 253
27 T 91   Heiddeger Racing Team   Daniel Brillat
  Giancarlo Gagliardi
  Michel Degoumois
BMW 2002Ti BMW 2.0L 4 cil. in linea 251
28 GT 50   Louis Meznarie   Hubert Striebig
  Helmut Kirschoffer
  Pierre Mauroy
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer 242
29 S
2.0
38   Rays Racing   Nigel Clarkson
  Derek Worthington
Lola T292 Ford Cosworth BDG 2.0L 4 cil. in linea 240
30 S
2.0
23   Madison Racing Team   Richard Knight
  Mike Knight
  Christian Mons
March 75S Ford Cosworth 2.0L 4 cil. in linea 217

Squalificati modifica

Per aver fatto rifornimento di carburante prima del termine previsto di 20 giri, per due volte.[12]

Pos Classe No Team Piloti Telaio Motore Giri
31 GT
Ser.
78   Écurie Buchet - Cyril Grandet   Bob Wollek
  Cyril Grandet
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer 293

Ritirati modifica

Pos Classe No Team Piloti Telaio Motore Giri
32 S
2.0
27   Société ROC   Laurent Ferrier
  Xavier Lapeyre
  Christian Ethuin
Lola T294 ROC-SIMCA 2.0L 4 cil. in linea
33 S
2.0
29   Société ROC   Pierre-Marie Painvin
  Franz Hummel
Lola T292 ROC-SIMCA 2.0L 4 cil. in linea
34 S
3.0
3   Christian Poirot   Christian Poirot
  Gérard Cuynet
  Guillermo Ortega
  Jean-Claude Lagniez
Porsche 908/2 Porsche 3.0L 8 cil. boxer
35 GT 59   Gelo Racing Team   Tim Schenken
  Howden Ganley
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer
36 S
3.0
1   Wicky Racing Team   Max Cohen-Olivar
  Philippe Coran
  Joël Brachet
Porsche 908/2 Porsche 3.0L 8 cil. boxer
37 S
3.0
6   Gitanes Automobiles Ligier   Henri Pescarolo
  François Migault
Ligier JS2 Ford Cosworth DFV 3.0L V8
38 GT 52   Écurie du Nord   William Vollery
  Roger Dorchy
  Eric Chapuis
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer
39 T 98   Auto Mazda Claude Bouchet   Claude Bouchet
  Jean Rondeau
Mazda RX-3 Mazda 12A 1.2L 2-Rotori
40 GT 57   Ganto Racing   John Rulon-Miller
  Tom Waugh
  Serge Godard
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer
41 GT 60   Gelo Racing Team   Toine Hezemans
  Manfred Schurti
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer
42 GT 68   Guy Verrier   Guy Verrier
  Florian Vetsch
  Jean-Robert Corthay
Porsche 911 Carrera RS Porsche 3.0L 6 cil. boxer
43 GT 7   Beurlys International Auto   Pietro Polese
  "Willer"
De Tomaso Pantera Ford 5.8L V8
44 T 93   Hervé Poulain   Hervé Poulain
  Sam Posey
  Jean Guichet
BMW 3.0CSL BMW 3.5L 6 cil. in linea
45 S
2.0
26   Elf Switzerland   Marie-Claude Charmasson
  Lella Lombardi
Renault-Alpine A441 Renault 2.0L V6
46 S
3.0
18   Sigma Automotive Co. Ltd.   Hiroshi Fushida
  Harukuni Takahashi
Sigma MC75 Toyota 2.3L Turbo 4 cil. in linea
47 GT 16   Joest Racing / Tebernum   Clemens Schickentanz
  Hartwig Bertrams
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer
48 GT 96   Bonnemaison - Thiaw   Lucien Nageotte
  Gérard Picard
Porsche 911 Carrera RSR Porsche 3.0L 6 cil. boxer
49 T 95   Shark Team   Jean-Claude Guérie
  Dominique Fornage
Ford Capri RS Ford 3.0L V6
50 S
3.0
97   Gitanes Automobiles Ligier   Jean-Pierre Beltoise
  Jean-Pierre Jarier
Ligier JS2 Maserati 3.0L V6
51 S
3.0
12   Racing Team Schulthess   Hervé Bayard
  Heinz Schulthess
Lola T284 Ford Cosworth DFV 3.0L V8
52 S
2.0
40   Philippe Mettetal   Jean Ragnotti
  Michel Lateste
Tecma 755 Ford 1.8L 4 cil. in linea
53 GT
Ser.
83   Jean-Yves Gadal   Jean-Yves Gadal
  "Ségolen"
Porsche 911 Carrera RS Porsche 2.6L 6 cil. boxer
54 T 90   Jean-Claude Aubriet   Jean-Claude Aubriet
  "Depnic"
BMW 3.0CSL BMW 3.5L 6 cil. in linea
55 GT 42   Henri Greder   Henri Greder
  Alain Cudini
Chevrolet Corvette Chevrolet 7.0L V8

Primati modifica

  • Pole position : Jacky Ickx su Mirage GR8 #11 - Gulf Racing Research Co in 3' 27" 06;
  • Giro più veloce in gara : Chris Craft su De Cadenet-Lola T380 #4 - Alain de Cadenet in 3' 53" 80.

Note modifica

  1. ^ a b Michele Fenu.
  2. ^ a b c d e (FR) Thierry Chargé, 1975 - Ickx Bell à l'économie, su les24heures.fr, www.les24heures.fr, 28 ottobre 2011. URL consultato l'8 maggio 2010.
  3. ^ a b c d e Resoconto della gara su www.bigmoneyracing.com, su bigmoneyracing.com. URL consultato l'8 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2009).
  4. ^ (FR) Thierry Chargé, 24 heures du Mans 1975 - Luigi Chinetti claque la porte, su les24heures.fr, www.les24heures.fr, 28 giugno 2012. URL consultato il 22 febbraio 2013.
  5. ^ a b c Articolo sulla Lamborghini Islero iscritta a Le Mans 1975 (PDF), su les24heures.fr. URL consultato l'8 maggio 2010.
  6. ^ Le Mans 24 Hours 1975 - Photo Gallery - Racing Sports Cars.
  7. ^ Classifica finale completa.
  8. ^ a b c d e f Mario Donnini.
  9. ^ (EN) Biografia di Jean-Louis Lafosse su www.motorsportmemorial.org.
  10. ^ Le Mans 24 Hours 1975 - Car Data & Information - Racing Sports Cars.
  11. ^ (EN) Jorg Thomas Fodisch, Jost Nehover, Dieter Robach, Harold Schwarz, Porsche 908: The Long Distance Runner. su Google Libri.
  12. ^ Articolo sulla gara di Bob Wollek, su les24heures.fr. URL consultato l'8 maggio 2010.

Bibliografia modifica

  • Mario Donnini, Cuore da corsa: La Gulf - Mirage GR8 e Derek Bell, in Autosprint, n. 6/2013, San Lazzaro di Savena (Bologna), CONTI EDITORE S.p.A., febbraio 2013, pp. inserto speciale.

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Collegamenti esterni modifica

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