L'estate 1961 segnò l'arrivo in panchina di Nereo Rocco[4], distintosi alla guida delle «provinciali» Triestina e Padova.[5] Il parco-giocatori vide gli acquisti delle punte Pivatelli e Greaves[6], nonché la promozione in prima squadra del centrocampista Lodetti.[7]
In avvio di campionato il Milan contese il primato ai concittadini nerazzurri, imponendosi tra l'altro nel derby.[6] Le fortune della squadra erano legate alla prolificità di Greaves[8], il cui carattere estroso e l'indisciplina fuori dal campo ne provocarono tuttavia l'attrito con Rocco.[5] Nel mercato autunnale il britannico lasciò quindi Milano, venendo sostituito dal brasiliano Sani che ricopriva la posizione di regista a centrocampo.[5] L'ossatura della formazione era poi retta da Ghezzi tra i pali[9], Trapattoni in mediana e Altafini in avanti.[5] Durante il girone di andata i rossoneri collezionarono risultati altalenanti[10][11][12][13], pur facendo registrare una netta vittoria (5-1) contro la Juventus.[14] Al giro di boa gli uomini di Rocco occupavano la quarta posizione, con 5 punti di ritardo dall'Inter.[15]
La seconda parte di campionato segnò invece la rimonta del Diavolo[16][17][18], malgrado una battuta d'arresto nella stracittadina.[6] I meneghini piazzarono l'allungo decisivo nel mese di marzo, travolgendo in successione Fiorentina e Juventus e portandosi in tal modo al comando.[19][20][21] La striscia positiva si tradusse in una serie di otto vittorie consecutive — tra cui il successo a tavolino di Bergamo, assegnato per invasione di campo —[6] che assicurarono il tricolore alla penultima giornata, dopo il 4-2 casalingo sul Torino.[22] Per i rossoneri si trattò dell'ottavo Scudetto[23], vinto con un margine di 5 punti sull'Inter di Helenio Herrera.[6] Ad impreziosire il trionfo fu la soddisfazione personale di Altafini, laureatosi capocannoniere del campionato (a pari merito col viola Aurelio Milani) con 22 centri.[24]