Candidatura di Roma per ospitare i Giochi della XXXIII Olimpiade

La candidatura di Roma per i Giochi della XXXIII Olimpiade, detta anche Roma 2024, fu una proposta del CONI e del Governo italiano per l'assegnazione delle Olimpiadi estive del 2024 alla città di Roma. Il 21 settembre 2016 Roma ritirò la sua candidatura per i Giochi.[1]

Cronologia della candidatura modifica

La città, che aveva ospitato i Giochi della XVII Olimpiade nel 1960, espresse l'interesse per l'edizione del 2024. Una candidatura di Roma per le Olimpiadi estive del 2020 era già stata ritirata nel 2012, quando il governo italiano non diede il proprio sostegno alla candidatura alla vigilia della consegna del dossier al CIO, affermando che non sarebbe stato un uso responsabile di soldi pubblici nelle «attuali condizioni dell'Italia».[2] Tuttavia, il 15 dicembre 2014, il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e il presidente del CONI Giovanni Malagò[3] annunciarono che Roma si sarebbe candidata per le Olimpiadi del 2024.[4]

Il 10 febbraio 2015 il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) propose l'ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo come presidente del comitato organizzatore, nell'eventualità di assegnazione dei giochi. Montezemolo aveva già guidato in precedenza il comitato organizzatore della Coppa del Mondo FIFA 1990 in Italia.

La candidatura fu ufficializzata al CIO l'11 settembre 2015.[5]

Nel giugno 2016 Simone Gambino, presidente della Federazione Cricket Italiana, dichiarò che il cricket sarebbe stato incluso alle Olimpiadi del 2024, se Roma fosse diventata la città ospitante.[6]

La candidatura fu ritirata il 21 settembre 2016 dal neosindaco Virginia Raggi, esponente del Movimento 5 Stelle, storicamente oppositore delle Olimpiadi, a suo dire per i problemi finanziari in corso nel Paese. Il primo cittadino espresse inoltre il parere che l'ospitare i giochi sarebbe stato irresponsabile e avrebbe solo causato un ulteriore indebitamento della città.[7] Il 29 settembre l'assemblea capitolina di Roma Capitale approvò con 30 voti favorevoli e 12 contrari la mozione per bloccare la candidatura olimpica, ratificando la scelta del sindaco.

Nonostante la delibera del consiglio comunale, il 7 ottobre il CONI presentò comunque il dossier della seconda fase della candidatura[8] in accordo con i termini previsti, tenendo così ancora formalmente attiva la candidatura italiana fino all'11 ottobre, giorno in cui comunicò ufficialmente l'interruzione del processo di candidatura.[9]

Il 17 ottobre 2016 il CIO espresse il suo rammarico per il clima politico che aveva costretto Roma a sospendere la candidatura per i Giochi estivi del 2024.[10]

Successivamente, poiché il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva in precedenza affermato che il capoluogo lombardo poteva presentare la propria candidatura ad ospitare i Giochi del 2028 o del 2032 nel caso in cui Roma avesse ritirato la sua candidatura per le Olimpiadi del 2024, il 4 ottobre 2016 il governatore della regione Lombardia Roberto Maroni riferì di aver incontrato il presidente del CONI Giovanni Malagò proponendo Milano e i suoi territori limitrofi come città candidata italiana per le Olimpiadi del 2028.[11][12] Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris aveva affermato che la città si stava preparando per essere una probabile candidata per le Olimpiadi del 2028, poiché i Giochi olimpici potevano rappresentare un'altra grande opportunità per il capoluogo campano, dopo aver ospitato la XXX Universiade.[13][14] Entrambe le candidature non avranno seguito in quanto il CIO assegnò nella stessa sessione le olimpiadi del 2024 a Parigi e del 2028 a Los Angeles.

Date modifica

La candidatura di Roma 2024 proponeva come date di celebrazione delle Olimpiadi il periodo dal 2 al 18 agosto 2024 e per le Paralimpiadi il periodo dal 4 al 15 settembre 2024.

Sedi di gara modifica

Le sedi di gara inserite nel dossier erano le seguenti:

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Il logo venne svelato lunedì 14 dicembre 2015 in una cerimonia speciale di 90 minuti al Palazzetto dello Sport. Il logo era stato ispirato al Colosseo con i colori della bandiera d'Italia.

Slogan modifica

Il 27 maggio 2016, il CONI lanciò il sito web della candidatura con lo slogan: «Formati per il futuro, dal 753 a.C.».

Partner modifica

I partner ufficiali che avevano già sottoscritto l'accordo per sostenere l'offerta Roma 2024 erano stati i seguenti:

Note modifica

  1. ^ Rome 2024 Olympic bid collapses in acrimony at BBC News. Retrieved 21 September 2016.
  2. ^ Copia archiviata, su sports.sympatico.ca. URL consultato il 29 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2012).
  3. ^ Olimpiadi, Roma scende in campo. Renzi la candida: "Ci dobbiamo provare", su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport, 15 dicembre 2014. URL consultato il 23 settembre 2016.
  4. ^ bbc.co.uk, https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-30479362.
  5. ^ Olimpiadi 2024, Roma si candida: ora c’è la lettera ufficiale, su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport, 11 settembre 2015. URL consultato il 25 settembre 2016.
  6. ^ espncricinfo.com, http://www.espncricinfo.com/ci-icc/content/story/1031283.html.
  7. ^ Reynolds, J., bbc.co.uk, https://www.bbc.co.uk/news/world-europe-37432928.
  8. ^ Olimpiadi 2024: Cio 'ricevuti dossier, c'è anche Roma' - Sport, in ANSA.it, 7 ottobre 2016. URL consultato il 7 ottobre 2016.
  9. ^ Olimpiadi, Malagò: "Finisce il percorso di Roma 2024"
  10. ^ Olympic leaders vent about Rome's withdrawal from 2024 bidding, in Los Angeles Times, ottobre 2016. URL consultato il 17 ottobre 2016.
  11. ^ Giuseppe Sala sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi. Il candidato sindaco del centrosinistra a Milano ha detto di essere favorevole alla loro organizzazione.. URL consultato il 13 giugno 2016.
  12. ^ Reynolds, J., Rome 2024 Olympic bid collapses in acrimony, in BBC, 21 settembre 2016. URL consultato il 21 settembre 2016.
  13. ^ Olimpiadi, De Magistris candida Napoli per il 2028: "Siamo pronti".. URL consultato il 7 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
  14. ^ Roma 2024? No, Napoli 2028. De Magistris si candida: "noi saremo pronti".. URL consultato il 7 settembre 2016.
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