Carlo Cerciello

Regista e attore italiano

Carlo Cerciello (Napoli, 28 novembre 1951) è un attore e regista italiano.

Biografia modifica

È attore in teatro, cinema, radio e televisione con i registi Claudio Ascoli, Vittorio Lucariello, Armando Pugliese, Giuseppe Rocca, Walter Manfrè, Stefano Incerti, Francesco Rosi, Carla Apuzzo, Luca De Fusco, Maurizio Fiume, Antonietta De Lillo, Vincenzo Marra, Francesca Comencini, e partecipa come attore a molti Festival Italiani di Teatro e Cinema, come Astiteatro, Spoleto, Festival Mondiale di Drammaturgia Contemporanea, Catonateatro, Taormina Arte, Festival del Cinema di Venezia.[1]

Nel 1968 studia canto con il maestro De Simone e nel 1990 con il maestro Antonio Sinagra. Fonda un gruppo musicale negli anni ’70. Nell’82 incontra il maestro Gennaro Vitiello, che lo inizia al teatro.[2]

Fonda nel 1996 e dirige da 20 anni il Teatro Elicantropo di Napoli, dedicato alla drammaturgia contemporanea, particolarmente connotato per il suo impegno politico e sociale[3], che nel 2007 è stato riconosciuto dal Ministero per il suo alto valore culturale.[4]

Regista modifica

Teatro modifica

Filmografia modifica

Attore modifica

Cinema modifica

Cortometraggi modifica

  • Angeli Dark (2007)
  • Reset (2010)

Televisione modifica

Riconoscimenti modifica

  • 2000 – Nomination Premio Ubu per regia di Quartett
  • 2001 – Premio “Giuseppe Bartolucci “ al Teatro Elicantropo
  • 2002 – Premio Ubu per la ricerca in Stanza 101
  • 2006 – Premio Ruccello 2006 al Teatro Elicantropo
  • 2008 – Premio ETI Olimpici del Teatro migliore spettacolo di innovazione con Nzularchia
  • 2009 – Premio HYSTRIO per il suo percorso registico.
  • 2013 – Premio CERVI – Teatro per la Memoria per La Madre
  • 2015 – Premio Associazione Nazionale Critici Teatro ANCT per Scannasurice migliore spettacolo dell’anno
  • 2017 – Premio Le Maschere del Teatro Italiano

Note modifica

  1. ^ http://www.teatroelicantropo.com/CV_breve_Carlo.pdf
  2. ^ http://www.succedeoggi.it/2015/06/io-regista-discreto/
  3. ^ Copia archiviata, su quartaparetepress.it. URL consultato il 5 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2020).
  4. ^ Copia archiviata, su quartaparetepress.it. URL consultato il 5 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2020).

Collegamenti esterni modifica