Dipartimento del Lario (1801)
Il dipartimento del Lario fu uno dei dipartimenti italiani creati in età napoleonica su modello di quelli francesi, esistito dal 1801 al 1815. Aveva come capoluogo Como.
Dipartimento del Lario | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Como 20.157 abitanti (1809) | ||||
Popolazione | 371.894 (1801) 312.978 (1805) | ||||
Dipendente da | Repubblica Italiana Regno d'Italia | ||||
Suddiviso in | 4 distretti | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | dipartimento | ||||
Prefetto | lista | ||||
Organi deliberativi | Amministrazione centrale | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1801 | ||||
Causa | Trattato di Lunéville | ||||
Fine | 1815 | ||||
Causa | Congresso di Vienna | ||||
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Storia modifica
Il dipartimento del Lario fu creato il 13 maggio 1801, con la nuova compartimentazione territoriale della Repubblica Cisalpina[1].
Il nuovo dipartimento si estendeva su territori in precedenza appartenuti al dipartimento d'Olona (Como, Lecco e Varese) e al disciolto dipartimento dell'Adda e dell'Oglio (Bormio, Chiavenna, Valtellina). L’incorporazione del Varesotto sotto la città lariana fu una novità storica assoluta, destinata a durare più di un secolo.
Nel 1805, in seguito alla nuova compartimentazione territoriale dello Stato (nel frattempo divenuto Regno d'Italia), dal dipartimento vennero distaccati i territori di Bormio e Chiavenna e la Valtellina, che andarono a costituire il nuovo dipartimento dell'Adda[2].
Il dipartimento del Lario esistette fino al 1815; con l'istituzione del Regno Lombardo-Veneto venne sostituito dalla provincia di Como.
Comprendeva i distretti:
Prefetti modifica
- 22 Mag 1802 - 20 Dic 1802 Antonio Roncalli
- 20 Dic 1802 - Mag 1804 Giuseppe Casati
- 9 Mag 1804 - 1805 Gaetano Boari
- 23 Lug 1805 - 1810 Michele Vismara
- 28 Apr 1810 - 1814 Giovanni Tamassia
Note modifica
Collegamenti esterni modifica
- Lombardia Beni Culturali - Dipartimento del Lario (1801-1805), su lombardiabeniculturali.it.
- Beni Culturali - Dipartimento del Lario (1805-1815), su lombardiabeniculturali.it.