Marina Bonfigli

attrice italiana (1930-2015)

Marina Bonfigli (Roma, 3 febbraio 1930Roma, 10 dicembre 2015[1]) è stata un'attrice italiana, attiva in teatro, cinema, radio e televisione.

Marina Bonfigli e Nino Manfredi nel 1947

Biografia modifica

Diplomatasi negli anni quaranta, quand'era ancora diciottenne, all'Accademia nazionale d'arte drammatica, ha lavorato per diversi famosi teatri e compagnie teatrali, fra cui quella del Piccolo Teatro di Milano - dove è stata interprete ne L'opera da tre soldi di Bertolt Brecht, diretta da Giorgio Strehler, in Splendore e miseria di Joachim Murieta, di Pablo Neruda, per la regia di Patrice Chéreau, e in Arlecchino servitore di due padroni, di Goldoni, ancora per la regia di Strehler.[2] Ha poi recitato in testi classici del repertorio per Teatro Stabile di Torino e per il Teatro Stabile del Veneto.

Nel cinema ha debuttato con Nino Manfredi in Torna a Napoli, film del 1949, mentre in teatro ha fatto il suo esordio all'età di diciassette anni ne Il ventaglio di Carlo Goldoni, nel quale fu diretta da Orazio Costa.[2] Nel 1956 si è sposata con l'attore Paolo Ferrari (da cui si è poi separata), conosciuto mentre recitava nella compagnia di Vivi Gioi e Luigi Cimara.[3] Dal loro matrimonio nacquero due figli: Fabio, attore, e Daniele. Dagli anni ottanta ha fatto compagnia con Giulio Bosetti. Dal 2011 era stata Direttrice artistica del Teatro Carcano di Milano.

È morta la mattina del 10 dicembre 2015 presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma all'età di 85 anni.[4]

Teatro modifica

Filmografia modifica

Televisione modifica

Radio modifica

Note modifica

  1. ^ Addio a Marina Bonfigli, tra le protagoniste del nostro teatro Repubblica.it
  2. ^ a b Fonte: Agenziadesantis.it Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive.
  3. ^ Vedi: Delteatro.it[collegamento interrotto]
  4. ^ Addio a Marina Bonfigli, tra le protagoniste del nostro teatro Repubblica.it, 10 dicembre 2015

Bibliografia modifica

  • Giorgio Calcagno, Marina Bonfigli ovvero la colpa è della ragioneria, Radiocorriere TV, 1959, n. 23, p. 16

Collegamenti esterni modifica

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