Paolo Rossi (politico 1900)

giurista e politico italiano (1900-1985)

Paolo Rossi (Bordighera, 15 settembre 1900Lucca, 24 maggio 1985) è stato un giurista e politico italiano, giudice costituzionale dal 1969 al 1979 e presidente della Corte costituzionale dal 18 dicembre 1975 al 9 maggio 1978.

Paolo Rossi

Presidente della Corte costituzionale
Durata mandato18 dicembre 1975 –
9 maggio 1978
PredecessoreFrancesco Paolo Bonifacio
SuccessoreLeonetto Amadei

Ministro della pubblica istruzione
Durata mandato6 luglio 1955 –
20 maggio 1957
Capo del governoAntonio Segni
PredecessoreGiuseppe Ermini
SuccessoreAldo Moro

Vicepresidente della Camera dei deputati
Durata mandato16 maggio 1958 –
5 giugno 1968
PresidenteGiovanni Leone
Brunetto Bucciarelli-Ducci

Presidente della Commissione parlamentare antimafia
Durata mandato14 febbraio 1963 –
15 maggio 1963
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreDonato Pafundi

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaAC, I, II, III, IV
Gruppo
parlamentare
AC:
- PSI (fino al 03/02/1947)
PSLI (dal 03/02/1947)
I: Partito Socialista dei lavoratori italiani - Partito Socialista (SIIS) - Partito Socialista democratico italiano
II-III: PSDI
IV: Partito Socialista democratico italiano - Partito Socialista italiano-Partito Socialista democratico italiano unificati
CircoscrizioneI; III-IV: Genova
II: CUN
Incarichi parlamentari
Assemblea Costituente:
  • Componente della Commissione per la Costituzione
  • Componente della Seconda Sottocommissione
  • Componente del Comitato di Redazione
  • Componente della Sottocommissione per l'esame del disegno di legge sulla stampa
  • Membro della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge sulla soppressione del Senato

I legislatura:

  • Presidente della Commissione d'indagine per giudicare sul fondamento dell'accusa rivolta dal deputato Grilli al deputato Ferrario Celestino
  • Presidente della Commissione d'indagine per esaminare il fondamento delle accuse mosse al deputato Tesauro in seno alla Commissione Interni
  • Membro della I Commissione Interni
  • Membro della Commissione parlamentare consultiva per le norme di attuazione della Legge sull'ordinamento dell'I.N.A.D.E.L.
  • Membro della Commissione d'indagine per accertare la fondatezza dell'accusa di diffamazione contro il deputato Viola e delle accuse mosse dal deputato Viola contro il deputato Giammarco
  • Membro della Commissione di vigilanza sulla Biblioteca

II legislatura:

  • Segretario della Commissione parlamentare per la vigilanza sulle radiodiffusioni
  • Presidente della Commissione di vigilanza sulla Biblioteca
  • Membro della Giunta delle Elezioni
  • Membro della Giunta delle domande di autorizzazione a procedere in giudizio
  • Membro della Giunta del regolamento
  • Membro della III Commissione Giustizia

III legislatura:

  • Membro della I Commissione Affari costituzionali

IV Legislatura:

  • Membro della Giunta del regolamento
  • Membro della I Commissione Affari costituzionali
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPSIUP (1943-1947)
PSDI (1947-1985)
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
ProfessioneAvvocato; Docente universitario

Biografia modifica

Paolo Rossi nacque il 15 settembre 1900 a Bordighera, in provincia di Imperia, figlio del noto avvocato penalista genovese Francesco (1863-1948) e di Iride Garrone[1]. Appartiene a una famiglia ligure colta e progressista, sua cugina è Maria Vittoria Rossi, scrittrice e giornalista di grande temperamento più conosciuta con il nome di Irene Brin.[2]

Il giovane decide di seguire le orme paterne e, laureatosi all'Università degli Studi di Genova, s'iscrive all'albo degli avvocati della Corte d'Appello di Genova a soli 21 anni e a 28 anni s'iscrive all'albo della Corte di cassazione.[3] Perseguitato dai fascisti, nel 1926 gli venne distrutto ed incendiato lo studio di via Roma a Genova.

Nel 1932 scrive il suo primo libro "La pena di morte e la sua critica", che sara bloccato dalla censura perché contrario alla pena di morte sostenuta dal regime fascista.

Si sposa con Giuseppina Bagnara, detta Giugi, conosciuta a Bordighera, e da lei ha due figlie, la scrittrice Francesca Duranti (nata Maria Francesca Rossi) e Marina Rossi.

Nel 1937 scrive il suo secondo libro "Scetticismo e dogmatica nel diritto penale", anch'esso censurato per le sue idee troppo progressiste. Durante la guerra la famiglia trasloca vicino a Lucca, a Gattaiola. In quegli anni si unì alla Resistenza, nel gruppo del Comitato di Liberazione Nazionale, e con la moglie riesce a salvare molti giovani dalle retate fasciste.

 
Paolo Rossi con Alessandro Buttè e il Presidente della Repubblica Antonio Segni nel 1963

Nel 1948 pubblica il suo libro "I partiti contro la democrazia" e poco tempo dopo viene nominato professore di diritto penale all'Università di Pisa. Il 15 ottobre 1947 diventa membro della Costituente e della seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione. Fu inoltre componente del Comitato di redazione per il coordinamento degli articoli del testo costituzionale. Lo stesso anno diventa Professore di Diritto Penale all'Università di Genova.

Membro di spicco del Partito Socialista Democratico Italiano, è eletto deputato nelle prime quattro legislature, nella prima in sostituzione del defunto Giovanni Battista Pera[4], e assume, in due di esse, la vicepresidenza della Camera oltre alla presidenza di alcune Commissioni d'indagine. È anche Ministro della Pubblica Istruzione dal 6 luglio 1955 al 19 maggio 1957 nel primo governo Segni. Nel 1958 è nominato vicepresidente della Camera dei deputati, e nel 1961 Presidente della Commissione sui problemi dell'Alto-Adige.

È il primo presidente della Commissione parlamentare Antimafia (nella III legislatura dal 14 febbraio al 15 maggio 1963) che allora si chiamava Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia.[5]

È nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica Italiana Giuseppe Saragat il 2 maggio 1969[6], prestò giuramento il 9 maggio 1969 e fu eletto presidente della Consulta il 18 dicembre 1975.[7] Cessò dalla carica il 9 maggio 1978 (come giudice fu prorogato al 2 agosto 1979)[8]. Come giudice costituzionale, tra l'altro, redigette la celebre sentenza n. 27 del 1975, che dichiarò la parziale illegittimità costituzionale dell'articolo 546 del codice penale, che puniva l'aborto: in quella sentenza, Rossi scrisse che l'embrione non è ancora persona.[9]

Fu autore di molti testi, sia in campo giuridico che in quello politico. Dal 1970 al 1973 pubblica una raccolta di quattro volumi sulla storia d'Italia, intitolata "Storia d'Italia dal 476 ai giorni nostri".

Fu anche presidente generale del Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani (CNGEI).[10]

Negli ultimi anni della sua vita partecipò alla revisione del Concordato, firmato il 18 febbraio 1984 a Palazzo Madama da Bettino Craxi per la Repubblica italiana e dal cardinale Agostino Casaroli per lo Stato Vaticano.

Muore a Lucca il 24 maggio 1985 e riposa nel piccolo cimitero di Gattaiola.[11]

Opere principali modifica

  • P. Rossi, La pena di morte e la sua critica, Genova, Bozzi Succ. Lattes, 1932. ISBN non esistente
  • P. Rossi, Scetticismo e dogmatica nel diritto penale, Messina-Milano, 1937. ISBN non esistente
  • P. Rossi, Lineamenti di diritto penale costituzionale, Palermo, Priulla, 1953. ISBN non esistente
  • P. Rossi, I partiti contro la democrazia, 1945. ASIN : B0017VJ10M
  • P. Rossi, Storia d'Italia dal 476 ai giorni nostri, Moderne Canesi 1970-1973. ASIN: B00LJ1FI6K

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ [1]
  2. ^ [2]
  3. ^ [3]
  4. ^ Giovanni Battista Pera I legislatura, su storia.camera.it. URL consultato il 24 giugno 1953.
  5. ^ La Camera dei Deputati
  6. ^ Copia archiviata, su cortecostituzionale.it. URL consultato l'8 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2012).
  7. ^ [4]
  8. ^ Giudici costituzionali dal 1956, su cortecostituzionale.it, Corte costituzionale. URL consultato il 20 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2012).
  9. ^ Consulta OnLine - Sentenza n. 27 del 1975, su giurcost.org. URL consultato il 3 marzo 2016.
  10. ^ Mario Sica, Storia dello scautismo in Italia, 4ª ed., Roma, Fiordaliso, 2006, p. 266, ISBN 978-88-8054-774-7.
  11. ^ E' MORTO A LUCCA PAOLO ROSSI EX PRESIDENTE DELLA CONSULTA - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 7 ottobre 2022.
  12. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN89814048 · ISNI (EN0000 0001 0923 4768 · SBN LO1V165801 · BAV 495/154381 · LCCN (ENn87810499 · BNE (ESXX5624216 (data) · BNF (FRcb125222880 (data) · CONOR.SI (SL318114915 · WorldCat Identities (ENlccn-n87810499