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Renato Dulbecco (Catanzaro, 22 febbraio 1914) è un biologo italiano.

Dulbecco nasce da madre calabrese e padre ligure (Porto Maurizio). Il padre, che lavora nel Genio Civile, viene mandato prima a Cuneo, poi a Torino ed infine a Imperia, dove il giovane Renato frequenta il liceo De Amicis, la spiaggia e un piccolo osservatorio.

Compie gli studi universitari in medicina (benché amasse la fisica) sotto la guida di Giuseppe Levi a Torino, dove incontra Salvador Luria e Rita Levi-Montalcini e si occupa prevalentemente di biologia.

Laureato a soli 22 anni, nel 1936 inizia il servizio militare e nel 1939 viene richiamato alle armi, inviato prima in Francia e poi in URSS sul Don, da dove torna dopo alcuni mesi di ospedale militare. Caduta la dittatura fascista, Dulbecco entra a far parte delle Resistenza e fa parte del CLN della città di Torino, diventando anche membro della giunta popolare guidata dal sindaco Giovanni Roveda.

Dopo la guerra ricomincia ad occuparsi di biologia. Desidera occuparsi di genetica, e può farlo entrando nel gruppo di lavoro dello stesso Luria. Nel 1947 si trasferisce infatti negli Stati Uniti, a Bloomington (Indiana). Si tratta di un laboratorio di dimensioni ridotte, dove Dulbecco studia le trasformazioni indotte dalle radiazioni nel DNA dei batteriofagi, attirando l'attenzione di Max Delbrück, che nel 1949 lo porta al California Institute of Technology (Caltech), dove diventa professore e scopre il virus mutante della poliomielite.

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