Sei Nazioni 2001

2ª edizione del Sei Nazioni maschile e 107ª assoluta del Championship
Sei Nazioni 2001
2001 Lloyds TSB Six Nations
Logo della competizione
Competizione Sei Nazioni
Sport Rugby a 15
Edizione 107ª
Date dal 3 febbraio 2001
al 20 ottobre 2001
Luogo Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia
Partecipanti 6
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
(34º titolo)
Calcutta Cup Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Millennium Trophy Bandiera dell'Irlanda Irlanda
Centenary Quaich Bandiera della Scozia Scozia
Whitewash Bandiera dell'Italia Italia
Statistiche
Miglior marcatore Bandiera dell'Inghilterra Jonny Wilkinson (89)
Record mete Bandiera dell'Inghilterra Will Greenwood (6)
Incontri disputati 15
Pubblico 870 256
(58 017 per incontro)
Cronologia della competizione
Sei Nazioni 2000 Sei Nazioni 2002

Il Sei Nazioni 2001 (in inglese 2001 Six Nations Championship; in francese Tournoi des Six Nations 2001; in gallese Pencampwriaeth y Chwe Gwlad 2001) fu la 2ª edizione del torneo annuale di rugby a 15 tra le squadre nazionali di Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia e Scozia, nonché la 107ª in assoluto considerando anche le edizioni dell'Home Nations Championship e del Cinque Nazioni.

Noto per motivi di sponsorizzazione come 2001 Lloyds TSB Six Nations a seguito di accordo di partnership commerciale con la banca Lloyds TSB[1], si tenne dal 3 febbraio al 20 ottobre 2001; da calendario avrebbe dovuto in realtà terminare l'8 aprile, ma un'epidemia di afta epizootica nelle isole britanniche causò l'annullamento di tre incontri in casa di Scozia e Irlanda e la loro ripetizione, all'epoca, a data da destinarsi nella stagione successiva e il successivo recupero a più di 8 mesi dall'inizio del torneo[2][3].

La vittoria a Twickenham per 48 a 19 contro la Francia nell'ultima giornata pose l'Inghilterra in pole position per la conquista del torneo con il Grande Slam[4], ma la sconfitta nel recupero di ottobre a Dublino impedì alla squadra di Clive Woodward di fare bottino pieno: terminò infatti a pari punti dell'Irlanda e si aggiudicò il suo trentaquattresimo titolo grazie alla migliore differenza punti fatti/subìti[5]. Si trattò della prima volta nell'era del Sei Nazioni, e la quarta dal 1994, anno dell'abolizione delle vittorie condivise, che il torneo fu deciso dalla differenza punti fatti/subiti.

L'Italia invece conobbe il suo primo whitewash dopo avere evitato lo zero in classifica nella sua stagione d'esordio[6].

Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[7].

Nazionali partecipanti e sedi modifica

Squadra Città Impianto interno
  Francia Saint-Denis Stade de France
  Galles Cardiff Millennium Stadium
  Inghilterra Londra Twickenham
  Irlanda Dublino Lansdowne Road
  Italia Roma Stadio Flaminio
  Scozia Edimburgo Murrayfield

Risultati modifica

1ª giornata modifica

Roma
3 febbraio 2001, ore 14 UTC+1
Italia  22 – 41
referto
  IrlandaStadio Flaminio (23800 spett.)
Arbitro:   Jonathan Kaplan

Cardiff
3 febbraio 2001, ore 16 UTC+0
Galles  15 – 44
referto
  InghilterraMillennium Stadium (73300 spett.)
Arbitro:   Joël Dumé

Saint-Denis
4 febbraio 2001, ore 14 UTC+1
Francia  16 – 6
referto
  ScoziaStade de France (78800 spett.)
Arbitro:   Stuart Dickinson

2ª giornata modifica

Dublino
17 febbraio 2001, ore 14 UTC+0
Irlanda  22 – 15
referto
  FranciaLansdowne Road (47500 spett.)
Arbitro:   Scott Young

Londra
17 febbraio 2001, ore 14:30 UTC+0
Inghilterra  80 – 23
referto
  ItaliaTwickenham (75000 spett.)
Arbitro:   Stuart Dickinson

Edimburgo
17 febbraio 2001, ore 16 UTC+0
Scozia  28 – 28
referto
  GallesMurrayfield (49000 spett.)
Arbitro:   Steve Lander

3ª giornata modifica

Roma
3 marzo 2001, ore 14 UTC+1
Italia  19 – 30
referto
  FranciaStadio Flaminio (24973 spett.)
Arbitro:   Chris White

Londra
3 marzo 2001, ore 14:30 UTC+0
Inghilterra  43 – 3
referto
  ScoziaTwickenham (75000 spett.)
Arbitro:   Robert Davies

Cardiff
13 ottobre 2001, ore 14 UTC+1
Galles  6 – 36
referto
  IrlandaMillennium Stadium (72500 spett.)
Arbitro:   Jonathan Kaplan

4ª giornata modifica

Saint-Denis
17 marzo 2001, ore 14 UTC+1
Francia  35 – 43
referto
  GallesStade de France (78000 spett.)
Arbitro:   David Lewis

Edimburgo
17 marzo 2001, ore 16 UTC+0
Scozia  23 – 19
referto
  ItaliaMurrayfield (60708 spett.)
Arbitro:   Joël Dumé

Dublino
20 ottobre 2001, ore 15 UTC+2
Irlanda  20 – 14
referto
  InghilterraLansdowne Road (49000 spett.)
Arbitro:   Paul Honiss

5ª giornata modifica

Londra
7 aprile 2001, ore 13:30 UTC+1
Inghilterra  48 – 19
referto
  FranciaTwickenham (72500 spett.)
Arbitro:   Tappe Henning

Roma
8 aprile 2001, ore 14 UTC+2
Italia  23 – 33
referto
  GallesStadio Flaminio (22675 spett.)
Arbitro:   Paul Honiss

Edimburgo
22 settembre 2001, ore 15 UTC+1
Scozia  32 – 10
referto
  IrlandaMurrayfield (67500 spett.)
Arbitro:   Chris White

Classifica modifica

Pos Squadra G V N P PF PS DP Pt
1   Inghilterra 5 4 0 1 229 80 +149 8
2   Irlanda 5 4 0 1 129 89 +40 8
3   Scozia 5 2 1 2 92 116 −24 5
4   Galles 5 2 1 2 125 166 −41 5
5   Francia 5 2 0 3 115 138 −23 4
6   Italia 5 0 0 5 106 207 −101 0

Note modifica

  1. ^ (EN) Lloyds TSB to sponsor Five Nations rugby, in Marketing Week, 7 agosto 1997, ISSN 0141-9285 (WC · ACNP). URL consultato il 13 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2021).
    «Lloyds TSB is hotly tipped to be the first sponsor of British rugby’s most prestigious competition, the Five Nations Rugby Championships. The sponsorship is understood to be worth 6m per year»
  2. ^ (EN) Robert Kitson, Six Nations solution unlikely as crisis continues to spread, in The Guardian, 1º marzo 2001. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  3. ^ (EN) Rugby united behind postponement, in BBC, 1º aprile 2001. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  4. ^ (EN) England fight back to bury French, in BBC, 7 aprile 2001.
  5. ^ (EN) Jim White, England choke on smoking Wood, in The Guardian, 22 ottobre 2001. URL consultato il 31 maggio 2016.
  6. ^ Corrado Sannucci, Un torneo di sole sconfitte: all'Italia il trofeo più brutto, in la Repubblica, 9 aprile 2001. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  7. ^ (EN) Rugby Rules Changed for Faster Game, in The Canberra Times, 17 aprile 1992, p. 18. URL consultato il 15 dicembre 2021. Ospitato su Biblioteca nazionale australiana.

Collegamenti esterni modifica


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