Stazione di Busto Arsizio

stazione ferroviaria italiana
Disambiguazione – Se stai cercando la stazione FN, vedi Stazione di Busto Arsizio Nord.

La stazione di Busto Arsizio è posta sulla linea Domodossola-Milano. È gestita da Rete Ferroviaria Italiana.

Busto Arsizio
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBusto Arsizio
Coordinate45°36′58″N 8°51′54″E / 45.616111°N 8.865°E45.616111; 8.865
Altitudine229 m s.l.m.
Lineeferrovia Domodossola-Milano, ferrovia Luino-Milano e ferrovia Stabio/Porto Ceresio-Milano
Storia
Stato attualeIn uso
Attivazione1924
Caratteristiche
Tipostazione passante in superficie
Binari6
GestoriRete Ferroviaria Italiana
OperatoriTrenord
InterscambiAutobus urbani (STIE) ed extraurbani (STIE e FNM Autoservizi)

L'attuale stazione è ubicata in piazza Volontari della Libertà, (dal 1937 al 1945 denominata piazza dell'Impero), in precedenza lungo l'antica strada Garottola diretta ad Olgiate Olona.

Storia modifica

 
Benito Mussolini (al centro, in giacca chiara) durante l'inaugurazione della stazione
 
Mappa del nodo ferroviario dopo l'attivazione della nuova stazione, nel 1924

Fino all'inizio del XX secolo era attiva la vecchia stazione della Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo, situata all'incrocio tra le attuali Viale duca d'Aosta, dove era ubicata la sede dei binari, e Via XX Settembre. L'attivazione della diramazione per Busto Arsizio e Gallarate della linea ferroviaria per Novara, a partire dal tratto Milano-Rho risale al 20 dicembre 1860[1].

La nuova stazione ferroviaria, una costruzione imponente in confronto a quella vecchia, fu iniziata nel 1905 ed inaugurata da Benito Mussolini il 25 ottobre 1924[2] tra il disinteresse della cittadinanza[3], che preferì assistere alla S. Messa del Cardinal Eugenio Tosi, bustocco. Una leggenda, piuttosto diffusa e forse non del tutto priva di fondamento, vuole che un Mussolini inferocito abbia deciso quel giorno di preferire Varese a Busto Arsizio come nuovo capoluogo di provincia.[4]

Nel 1929 nel piazzale davanti alla stazione fu realizzato un monumento equestre a Enrico dell'Acqua ad opera di Enrico Saroldi (per la parte in bronzo) e Amedeo Fontana (per la parte in marmo) che tuttora domina sulla piazza Volontari della Libertà.

Nel 2004 è stato inaugurato il sottopasso pedonale verso la Via Palermo. A partire dal 18 ottobre 2009 la stazione è collegata alla stazione FNM e all'aeroporto di Malpensa da una relazione regionale[5].

Nel corso del 2017 la stazione è stata sottoposta a lunghi lavori di ristrutturazione, per l'aggiunta di un ascensore, la sostituzione delle coperture delle banchine, il rifacimento della pavimentazione, la sistemazione dei sottopassi e del deposito per le biciclette. Queste opere si sono concluse a gennaio 2018.

Caratteristiche ferroviarie modifica

È una stazione di superficie a 6 binari di cui 3 serviti da banchine (l'1, il 4 e il 5), collegate tra loro da due sottopassaggi. La maggior parte delle attività si svolge sui binari 4 (treni verso Varese, Domodossola e il Lago Maggiore) e 5 (treni per Milano e per Treviglio); dal binario 1 partono i treni S30 Tilo da Bellinzona (via Luino) per l'aeroporto di Malpensa e viceversa. Il binario 2 è di servizio mentre i binari 3 e 6 sono destinati al transito dei treni che non fermano nella stazione. Esiste anche un binario denominato 1 tronco utilizzato per i collegamenti con l'aeroporto di Malpensa.

Movimento modifica

Rete celere ticinese
Linea S50
   Airolo
   Ambrì-Piotta
   Faido
   Lavorgo
   Bodio
   Biasca
   Castione-Arbedo
   Bellinzona
   Giubiasco S 20 S90
   Lugano S90 (→ S 60)
   Lugano-Paradiso
   Melide
   Maroggia-Melano
   Capolago-Riva San Vitale
   Mendrisio San Martino
   Mendrisio S 10 S 40
   Stabio
   Cantello-Gaggiolo
   Arcisate
   Induno Olona
      Varese S 40 (→ FNM)
   Gallarate S 30
   Busto Arsizio
   Busto Arsizio Nord MXP
   Ferno-Lonate Pozzolo
     Malpensa T1
     Malpensa T2

È fermata per i treni regionali che servono le direttrici Domodossola-Arona-Milano Centrale e Porto Ceresio-Varese-Milano Porta Garibaldi, nonché dei convogli del servizio ferroviario suburbano di Milano, Linea S5 (Varese-Pioltello Limito-Treviglio) di Trenord.

Dal 2011 al 2018 vi ha inoltre prestato servizio la linea S30 della rete celere del Canton Ticino, operante la relazione Bellinzona-Luino-Malpensa Aeroporto; a decorrere da giugno 2018 tale relazione è stata soppressa e sostituita dalla Linea S40, operante nella tratta Malpensa Aeroporto Terminal 2-Varese-Mendrisio-Como[6]. Da giugno 2019 il collegamento con Malpensa (divenuto giornaliero e a cadenza oraria) viene garantito dalla linea S50 da e per Bellinzona (via Varese, Mendrisio e Lugano) in carico alla società TiLo.

Servizi modifica

La stazione è classificata da RFI nella categoria "Silver" e dispone di:

Note modifica

  1. ^ Sergio Zaninelli. Le ferrovie in Lombardia. Pag. 129.
  2. ^ Rogora, Bellotti, Ferrario. Sommario di storia bustese, pp. 166-167.
  3. ^ Nel resoconto del giornale "Avanti!" si legge: "Il discorso non destò interesse alcuno. [...] Attraversò il paese fra il disinteresse generale e giunto alla stazione partì subito per Milano. Alla sera, grande illuminazione e musica in ogni piazza. Busto era tutta per le strade, sembrava che le persone non finissero più. E dire che per il Duce nessuno si era scomposto e solo pochi curiosi facevano ala al corteo." Tratto da Pacciarotti-Magni. Busto Arsizio - Ambiente storia, società.
  4. ^ Nascita di una provincia fascista, su www3.varesenews.it. URL consultato il 10 novembre 2012.
  5. ^ Da Busto a Malpensa, in "I Treni" n. 320 (novembre 2009), p. 5
  6. ^ Entrata in servizio completa linee S40 e S50, su tilo.ch, TiLo. URL consultato il 19 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2018).
  7. ^ Poste Italiane, su poste.it. URL consultato il 18 agosto 2010.

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Pacciarotti, Carlo Magni. Busto Arsizio: ambiente, storia, società. Freeman Editore, Busto Arsizio, 1977. ISBN non esistente
  • Sergio Zaninelli. Le ferrovie in Lombardia tra Ottocento e Novecento. Edizioni Il Polifilo, Milano, 1995. ISBN 88-7050-195-7.

Voci correlate modifica

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