Gran Premio d'Italia 1993

corsa automobilistica

Il Gran Premio d'Italia 1993 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 12 settembre 1993 all'Autodromo nazionale di Monza. La gara è stata vinta da Damon Hill su Williams.

Bandiera dell'Italia Gran Premio d'Italia 1993
545º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 13 di 16 del Campionato 1993
Data 12 settembre 1993
Luogo Autodromo nazionale di Monza
Percorso 5,800 km
circuito permanente
Distanza 53 giri, 307,400 km
Clima asciutto
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito Damon Hill
Williams - Renault in 1:21.179 Williams - Renault in 1:23.575
(nel giro 45)
Podio
1. Bandiera del Regno Unito Damon Hill
Williams - Renault
2. Bandiera della Francia Jean Alesi
Ferrari
3. Bandiera degli Stati Uniti Michael Andretti
McLaren - Ford

Vigilia modifica

Organizzazione dell'evento modifica

La gara viene organizzata dalla Sias Monza;[1] in occasione della nuova edizione dalla gara monzese si decide di rifare l'asfalto delle curve di Lesmo con una spesa quantificata in circa 600 milioni di lire.[2] Per il fine settimana sono previsti vari eventi di contorno al Gran Premio, tra cui due esibizioni di auto d'epoca e una di auto sportive.[3]

L'evento vede la presenza in tutto il week-end di circa 110.000 spettatori, di cui 90.000 paganti. In confronto all'anno precedente si registra un incremento di 20.000 presenze.[4]

Aspetti sportivi modifica

La Lotus sostituisce Alessandro Zanardi, feritosi gravemente durante le prove del Gran Premio del Belgio con Pedro Lamy. Anche la Jordan opera un cambio tra le sue file: il belga Thierry Boutsen decide di ritirarsi dalla Formula 1 amareggiato dalla sempre minor importanza ricoperta dal pilota a scapito della vettura e viene rimpiazzato da Marco Apicella.[5]

Nella settimana precedente al Gran Premio, Michael Schumacher ufficializza il rinnovo del contratto con la Benetton anche per la stagione seguente, rivelando di aver fatto inserire una clausola in cui stabilisce di non voler come seconda guida né Ayrton SennaNigel Mansell, onde evitare episodi di competizione interna.[6] Viene confermata anche la fusione tra Scuderia Italia e Minardi in vista del 1994. La nuova scuderia avrà il reparto corse a Faenza e la sede legale a Brescia.[7]

Sempre alla volta della gara vi è l'ufficializzazione dell'abbandono del marchio Camel al termine della stagione. La Williams firma quindi un contratto con la Rothmans del valore di 45 miliardi di lire, mentre la Benetton si accorda con la Mild Seven, che versa nelle casse del team una cifra tra i 70 e gli 80 miliardi in due anni.[8]

Qualifiche modifica

Resoconto modifica

 
Alain Prost, qui fotografato nel 1984, ottenne la sua dodicesima pole position stagionale su tredici gare disputate fino a quel momento. Alla fine del campionato furono quattordici su sedici.

Nella prima sessione di prove ufficiali, disputatasi al venerdì, il più veloce è Alain Prost che gira in 1:22.163, precedendo di poco più di un decimo il compagno di squadra Damon Hill. Il protagonista della giornata è, però, Jean Alesi, che scatena l'entusiasmo dei tifosi della Ferrari dopo che si issa in testa alla graduatoria per alcuni minuti nella parte finale delle qualifiche.[9] Il francese afferma che la sua prestazione si deve al grande lavoro effettuato la settimana precedente nei test sul tracciato monzese e di temere un recupero degli altri piloti nella giornata di sabato.[10] Quarto tempo per Senna, abile nello sfruttare l'ultimo giro a sua disposizione per superare Gerhard Berger, ma staccato di oltre un secondo da Prost e di circa sette decimi da Alesi.[10] Proprio l'austriaco, in difficoltà con l'assetto della sua vettura, è sofferente a causa di un'infezione alla cartilagine del gomito sinistro.[9]

Anche al sabato le Williams confermano la loro supremazia occupando le prime due posizioni. Dopo una prima fase delle qualifiche in cui nessun pilota fa segnare un tempo cronometrato di rilievo, Hill scende in pista facendo registrare un 1:21.727, ottenendo la pole position provvisoria.[11] Poco dopo, però, Prost gira in 1:21.179 e si piazza così in testa, posizione in cui rimane fino al termine della sessione, conquistando così la dodicesima pole position stagionale davanti al compagno di squadra. I due piloti della Williams costruiscono il loro vantaggio in particolar modo nel terzo settore, in cui riescono a guadagnare quasi mezzo secondo nei confronti dei rivali.[12] Terzo si conferma Alesi, seguito da Senna, Schumacher e Berger. Proprio i due piloti Ferrari sono protagonisti di un incidente al termine della sessione: dopo l'esposizione della bandiera a scacchi per segnalare la fine delle qualifiche Alesi sta salutando il pubblico procedendo lentamente, quando alle sue spalle arriva Berger che, non avvedutosi della bandiera a scacchi, giunge a forte velocità.[12] Il francese si sposta dalla traiettoria, ma la medesima manovra viene fatta pure dall'austriaco che, per evitare di colpire Alesi, va a sbattere contro le protezioni.[12] Berger riporta contusioni a un braccio e a una caviglia, ma riesce comunque a prendere parte alla gara e anche la macchina, seppur danneggiata, può essere riparata in tempo.[12] I commissari però puniscono il suo comportamento, giudicato pericoloso, con un ammonimento ufficiale.[13] A chiudere la prima parte dello schieramento vi sono Johnny Herbert, Aguri Suzuki, Michael Andretti e Riccardo Patrese.

Risultati modifica

Pos Pilota Costruttore Q1 Q2 Distacco
1 2   Alain Prost Williams - Renault 1:22.163 1:21.179 -
2 0   Damon Hill Williams - Renault 1:22.283 1:21.491 +0.312
3 27   Jean Alesi Ferrari 1:22.625 1:21.986 +0.807
4 8   Ayrton Senna McLaren - Ford 1:23.310 1:22.633 +1.454
5 5   Michael Schumacher Benetton - Ford 1:23.888 1:22.910 +1.731
6 28   Gerhard Berger Ferrari 1:23.750 1:23.150 +1.971
7 12   Johnny Herbert Lotus - Ford 1:25.463 1:23.769 +2.590
8 10   Aguri Suzuki Footwork - Mugen-Honda 1:26.127 1:23.856 +2.677
9 7   Michael Andretti McLaren - Ford 1:25.348 1:23.899 +2.720
10 6   Riccardo Patrese Benetton - Ford 1:26.082 1:23.918 +2.739
11 9   Derek Warwick Footwork - Mugen-Honda 1:24.673 1:24.048 +2.869
12 25   Martin Brundle Ligier - Renault 1:24.608 1:24.137 +2.958
13 30   Jyrki Järvilehto Sauber - Ilmor 1:24.298 1:24.419 +3.119
14 26   Mark Blundell Ligier - Renault 1:25.238 1:24.344 +3.165
15 29   Karl Wendlinger Sauber - Ilmor 1:25.016 1:24.473 +3.294
16 19   Philippe Alliot Larrousse - Lamborghini 1:25.529 1:24.807 +3.628
17 3   Ukyo Katayama Tyrrell - Yamaha 1:26.300 1:24.886 +3.707
18 4   Andrea De Cesaris Tyrrell - Yamaha 1:25.482 1:24.916 +3.737
19 14   Rubens Barrichello Jordan - Hart 1:26.664 1:25.144 +3.965
20 20   Érik Comas Larrousse - Lamborghini 1:26.323 1:25.257 +4.078
21 21   Michele Alboreto Scuderia Italia - Ferrari 1:26.287 1:25.368 +4.189
22 24   Pierluigi Martini Minardi - Ford 1:25.903 1:25.478 +4.299
23 15   Marco Apicella Jordan - Hart 1:51.300 1:25.672 +4.493
24 23   Christian Fittipaldi Minardi - Ford 1:26.135 1:25.699 +4.520
25 22   Luca Badoer Scuderia Italia - Ferrari 1:26.049 1:25.957 +4.778
26 11   Pedro Lamy Lotus - Ford 1:26.380 1:26.324 +5.145

Gara modifica

Resoconto modifica

 
Le monoposto affrontano la prima chicane subito dopo la partenza; Prost (2) e Alesi (27) sfilano in testa, mentre Senna (8) viene al contatto con Hill (0).

La gara si svolge in condizioni di tempo soleggiato davanti a 60.000 spettatori.[1] Al via Prost mantiene la testa della corsa, seguito da Alesi che sopravanza Hill. L'inglese ingaggia un duello con Senna per la terza piazza, ma alla prima chicane la McLaren tocca la Williams e la macchina del brasiliano si alza da terra, ricadendo pesantemente; entrambi possono ripartire ma si trovano in nona e decima posizione.[1]

Nella seconda metà della griglia alcune vetture si scontrano tra loro: si ritirano Suzuki, Warwick, Barrichello, Apicella e Lehto, mentre Alliot e Fittipaldi devono tornare ai box per riparare le proprie vetture. Prost comincia subito ad allungare sugli avversari; al quarto giro Schumacher passa Alesi alla Variante Ascari e conquista la seconda piazza. Al passaggio successivo Hill, in rimonta, supera Berger installandosi al quarto posto e al decimo giro passa pure Alesi. Intanto, Senna ha problemi ai freni e arriva a ruote bloccate alla seconda variante, tamponando Brundle e causando il ritiro di entrambi.[14]

Poco dopo anche Berger è costretto al ritiro per un guasto al sistema di sospensioni attive mentre si trova in quinta piazza.[14] Al 21º giro viene imitato da Schumacher, costretto a fermarsi per la rottura del motore. A questo punto la classifica vede Prost, seguito da Hill, Alesi, Patrese, Wendlinger e Martini nelle prime sei posizioni. Per oltre venti giri le posizioni rimangono invariate ad esclusione del sesto posto, occupato da Michael Andretti, che sta effettuando una lunga rimonta dopo che un testacoda ad inizio gara lo fa precipitare in fondo al gruppo.[1]

Prost, a partire dal quarantesimo giro comincia a rallentare, perdendo via via il vantaggio di circa diciotto secondi che accumula su Hill, che lo raggiunge nell'ultima fase di gara.[14][15] A cinque tornate dal termine infine, Prost rompe il motore, lasciando via libera al compagno di squadra che conquista così la terza vittoria consecutiva davanti ad Alesi, Andretti, Wendlinger, Patrese e Comas. Per lo statunitense, al suo primo podio, è l'ultima gara della stagione e della carriera: la McLaren decide infatti di sostituirlo con Mika Häkkinen. Sul traguardo finale c'è inoltre uno spettacolare incidente tra Pierluigi Martini e Christian Fittipaldi entrambi su Minardi: il brasiliano tentando un sorpasso al fotofinish si avvicina troppo agli scarichi del compagno e finisce risucchiato dalla sua scia, scartando a destra cercando di evitare il contatto. Nel tamponamento che ne segue, Martini mantiene il controllo del mezzo, mentre la vettura del compagno si capovolge in aria compiendo un 'backflip' completo e riatterrando miracolosamente sulle quattro ruote e tagliando, semidistrutta, il traguardo per inerzia dietro al compagno. Anni più tardi in una intervista, Martini commenterà che il patron della Minardi, Giancarlo Minardi, lo accoglie al box in maniera brusca dicendogli "Se hai frenato sei licenziato!", vista la strana natura dell'incidente; ma i dati telemetrici dimostrano che l'evento è causato dal risucchio aerodinamico sul brasiliano.[16]

Risultati modifica

Pos Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Partenza Punti
1 0   Damon Hill Williams - Renault 53 1:17:07.509 2 10
2 27   Jean Alesi Ferrari 53 +40.012 3 6
3 7   Michael Andretti McLaren - Ford 52 +1 giro 9 4
4 29   Karl Wendlinger Sauber - Ilmor 52 +1 giro 17 3
5 6   Riccardo Patrese Benetton - Ford 52 +1 giro 10 2
6 20   Érik Comas Larrousse - Lamborghini 51 +2 giri 20 1
7 24   Pierluigi Martini Minardi - Ford 51 +2 giri 22
8 23   Christian Fittipaldi Minardi - Ford 51 +2 giri (collisione con P.Martini) 24
9 19   Philippe Alliot Larrousse - Lamborghini 51 +2 giri 16
10 22   Luca Badoer Scuderia Italia - Ferrari 51 +2 giri 25
11 11   Pedro Lamy Lotus - Ford 49 Motore 26
12 2   Alain Prost Williams - Renault 48 Motore 1
13 4   Andrea De Cesaris Tyrrell - Yamaha 47 Pressione dell'olio 18
14 3   Ukyo Katayama Tyrrell - Yamaha 47 +6 giri 17
Rit 21   Michele Alboreto Scuderia Italia - Ferrari 23 Sospensione 21
Rit 5   Michael Schumacher Benetton - Ford 21 Motore 5
Rit 26   Mark Blundell Ligier - Renault 20 Incidente 14
Rit 28   Gerhard Berger Ferrari 15 Sospensione 6
Rit 12   Johnny Herbert Lotus - Ford 14 Incidente 7
Rit 25   Martin Brundle Ligier - Renault 8 Collisione con A.Senna 12
Rit 8   Ayrton Senna McLaren - Ford 8 Collisione con M.Brundle 4
Rit 30   Jyrki Järvilehto Sauber - Ilmor 0 Incidente alla partenza 13
Rit 15   Marco Apicella Jordan - Hart 0 Incidente alla partenza 23
Rit 14   Rubens Barrichello Jordan - Hart 0 Incidente alla partenza 19
Rit 10   Aguri Suzuki Footwork - Mugen-Honda 0 Incidente alla partenza 8
Rit 9   Derek Warwick Footwork - Mugen-Honda 0 Incidente alla partenza 11

Classifiche modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d Tom Roberts, Bryn Williams, p.32.
  2. ^ Giancarlo Faletti, Apicella, battesimo a Monza, in Corriere della sera, 8 settembre 1993, p. 30 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2014).
  3. ^ Gian Guido Vecchi, F1, tutte le strade portano a Monza, in Corriere della sera, 8 settembre 1993, p. 30 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2014).
  4. ^ Carlo Grandini, Felicità Ferrari, in Corriere della sera, 13 settembre 1993, p. 27 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2014).
  5. ^ Dalla F. 1 va alla Indy Boutsen in Usa <Dove il pilota conta ancora>, in La Stampa, 5 settembre 1993, p. 33.
  6. ^ Schumacher resta, però non vuole Senna o Mansell, in La Stampa, 2 settembre 1993, p. 29.
  7. ^ Giancarlo Faletti, Non solo Ferrari, Formula Italia raddoppia, in Corriere della Sera, 10 settembre 1993, p. 41 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2014).
  8. ^ Carlo Braccini, La F1 respira. I tabaccai riaprono la cassaforte, in L'Unità, 11 settembre 1993, p. 28 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  9. ^ a b Cristiano Chiavegato, Ferrari, lampo rosso, in La Stampa, 11 settembre 1993, p. 27.
  10. ^ a b Nestore Morosini, Giancarlo Falletti, Effetto Monza, Alesi va da drago, in Corriere della Sera, 11 settembre 1993, p. 35 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2014).
  11. ^ Walter Guagneli, Momenti di gloria, in L'Unità, 12 settembre 1993, p. 28 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  12. ^ a b c d Nestore Morosini, Giancarlo Falletti, Monza, festa Ferrari con brivido, in Corriere della sera, 12 settembre 1993, p. 33 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2014).
  13. ^ Cristiano Chiavegato, Berger e Alesi rovinano la festa Ferrari a Monza, in La Stampa, 12 settembre 1993, p. 33.
  14. ^ a b c Giancarlo Falletti, Prost, fumata grigia sul mondiale, in Corriere della Sera, 13 settembre 1993, p. 37 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2014).
  15. ^ Walter Guagneli, Promessa mantenuta, in L'Unità, 13 settembre 1993, p. 24 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  16. ^ https://www.youtube.com/watch?v=fQ9Wt-x3KXw&ab_channel=LaF1dimenticata

Bibliografia modifica

  • Tom Roberts, Bryn Williams, F1 93, Milano, Vallardi&Associati, 1993, ISBN 88-85202-27-6.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Grandprix.com. URL consultato il 10 giugno 2009.
  • GpUpdate.com [collegamento interrotto], su f1.gpupdate.net. URL consultato il 10 giugno 2009.
  • Teamdan.org, su silhouet.com. URL consultato il 10 giugno 2009.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1993
                               
   

Edizione precedente:
1992
Gran Premio d'Italia Edizione successiva:
1994
  Portale Formula 1: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Formula 1