Émile Châtelain (Montrouge, 25 novembre 1851Parigi, 26 novembre 1933) è stato un latinista e paleografo francese.

Biografia modifica

Membro dell'École française de Rome dal 1876 al 1877, collaborò con Henri Denifle al Chartularium[1] e divenne in seguito conservatore della Biblioteca della Sorbonne, dove redasse i cataloghi dei manoscritti e degli incunaboli presenti.[2] Curò la ristampa del dizionario bilingue francese-latino di Quicherat e Daveluy.

Primo titolare della cattedra di paleografia presso l'École pratique des hautes études, si interessò ai manoscritti della Tarda antichità, dell'Alto Medioevo e in particolare alla scrittura meglio rappresentata, alla scrittura onciale e ai palinsesti. Sotto l'influenza di uno dei suoi ascoltatori, Paul Legendre, dedicò notevoli ricerche all'uso delle note tironiane.[3]
Divenuto direttore dello École Pratique des Hautes Études, fu eletto membro dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres nel 1903.

L'archeologo ed epigrafista Louis Chatelain era suo figlio.

Note modifica

  1. ^ H. Denifle, Chartularium Universitatis Parisiensis, sub auspiciis consilii generalis Facultatum Parisiensium, ex diversis bibliothecis tabulariisque collegit et cum authenticis chartis, Paris, Delalain, 1889-1897, 4 vol. in-fol.
  2. ^ BNF, su catalogue.bnf.fr.
  3. ^ Denis Muzerelle, Un siècle de paléographie latine en France., Un Secolo di paleografia e diplomatica (1887-1986), per il centenario dell'Istituto di paleografia dell'Università di Roma, traduzione di Armando Petrucci e Alessandro Pratesi, Roma, Gela !, 1988, p. 136 (di 131–158).

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