Ștefania Mărăcineanu

fisica romena

Ștefania Mărăcineanu (Bucarest, 18 giugno 1882Bucarest, 15 agosto 1944) è stata una fisica rumena.

Ștefania Mărăcineanu


(EN)

«I have great esteem for the work that [Ștefania Mărăcineanu] has accomplished. In particular, she has acquired a perfect knowledge of precise electrometric measurements»

(IT)

«Ho una grande stima per il lavoro che Ştefania Mărăcineanu ha compiuto. In particolare, ha acquisito una perfetta conoscenza di precise misurazioni elettrometriche"[1]»

Biografia

modifica

Si sa poco della vita privata di Ștefania Mărăcineanu, se non che ha avuto probabilmente un'infanzia infelice. Ha conseguito la laurea in scienze fisiche e chimiche nel 1910; in seguito insegnò alla Scuola Centrale per Ragazze di Bucarest.[1] Si recò successivamente a Parigi come ricercatrice all'Istituto Curie dove collaborò con Marie Curie dal 1919 al 1926. Nel 1924 conseguì il dottorato. All'Istituto Curie, la Mărăcineanu si dedicò allo studio dell'emivita del polonio e riuscì a mettere a punto dei metodi per misurarne il decadimento alfa.[2] Questo lavoro la indusse a dedurre che gli isotopi radioattivi potessero essere formati dagli atomi a seguito dell'esposizione ai raggi alfa del polonio: un'osservazione che portò al Premio Nobel del 1935 di Irène Joliot-Curie.[3] Mărăcineanu indagò anche sulla possibilità che la luce del sole inducesse la radioattività; tale lavoro tuttavia fu contestato da altri ricercatori.[2]

La Mărăcineanu ha continuato a lavorare all'Osservatorio di Parigi fino al 1930, dopo di che tornò in Romania e condusse esperimenti per studiare il legame tra radioattività e pioggia, e delle piogge con i terremoti.[2] Morì nel 1944, ma la data esatta e il motivo non sono noti.[1]

Con l'aiuto della Accademia delle Scienze di Romania scoprì la radioattività artificiale e avrebbe meritato di condividere il premio Nobel con Irene Curie, potendo così uscire dall'isolamento dal mondo scientifico in cui si trovò.

  1. ^ a b c Marelene F. Rayner-Canham e Geoffrey Rayner-Canham, A Devotion to Their Science: Pioneer Women of Radioactivity, Chemical Heritage Foundation, 1997, pp. 87–91, ISBN 0941901157. URL consultato il 3 novembre 2014.
  2. ^ a b c Marilyn Bailey Ogilvie e Joy Dorothy Harvey, The Biographical Dictionary of Women in Science: L-Z, Taylor & Francis, 2000, p. 841, ISBN 041592040X. URL consultato il 3 novembre 2014.
  3. ^ Ibrahim Dincer e Călin Zamfirescu, Sustainable Energy Systems and Applications, Springer Science & Business Media, 2011, p. 234, ISBN 0387958614. URL consultato il 3 novembre 2014.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN305884050 · ISNI (EN0000 0004 2471 4614 · LCCN (ENno2014046344 · BNF (FRcb105718347 (data)