Accordi di Achnacarry

Accordo petrolifero internazionale

Gli accordi di Achnacarry sono stata un'intesa stipulata il 17 settembre 1928 presso il Castello di Achnacarry, in Scozia, tra Henry Deterding,[1] direttore generale della Royal Dutch Shell, Walter C. Teagle, rappresentante della Standard Oil of New Jersey (ora Exxon), e Sir John Cadman, dirigente della Anglo-Persian Oil Company (successivamente British Petroleum).

Castello di Achnacarry dove venne firmato l'accordo

Finalità dell'accordo modifica

Questo accordo fu il primo tentativo di creazione di un cartello petrolifero fra tutti i maggiori produttori mondiali di petrolio. Tale accordo era finalizzato a stabilire zone di estrazione e prezzi di vendita del greggio affinché non ci fosse concorrenza, bensì cooperazione tra le compagnie. Successivamente alle prime tre compagnie petrolifere si aggiunsero Mobil, Chevron, Gulf e Texaco[2]. Le compagnie petrolifere aderenti all'accordo in seguito furono conosciute anche come le sette sorelle.[3]

Questi accordi rimasero a lungo segreti e furono portati alla luce nel 1952 a seguito della indagine dalla sottocommisione sulle corporation multinazionali della Federal Trade Commission del Senato degli Stati Uniti, tramite un rapporto intitolato Petroleum swapping between the oil giants.[4]

Note modifica

  1. ^ Deterding, Sir Henri nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 7 luglio 2017.
  2. ^ M. A. Oraizi, Amérique, pétrole, domination : une stratégie globalisé, tome II : Hégémonie anglo-saxonne et duels des empires pétrolières, Paris, L'Harmattan, 2012, pp. 16-18s, 79-80 s
  3. ^ Note storiche sugli accordi di Achnacarry nel volume "Le fonti dell'energia: Storia e prospettive", di Maurizio Godart, UTET-De Agostini, 2014
  4. ^ Petroleum swapping between the oil giants (PDF), su ftc.gov. URL consultato il 27 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2011).

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