Acinonyx jubatus soemmeringii

Sottospecie di animale della famiglia Felidae

Il ghepardo centrafricano (Acinonyx jubatus soemmeringii (Fitzinger, 1855)), noto anche come ghepardo dell'Africa nord-orientale o ghepardo del Sudan, è una sottospecie di ghepardo che abita zone dell'Africa centrale e nord-orientale, il suo areale coincide in gran parte con la savana sudanese orientale.[1]

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Ghepardo centrafricano
Stato di conservazione
In pericolo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Sottordine Feliformia
Famiglia Felidae
Sottofamiglia Felinae
Genere Acinonyx
Specie A. jubatus
Sottospecie A. j. soemmeringii
Nomenclatura trinomiale
Acinonyx jubatus soemmeringii
Fitzinger, 1855
Areale
Distribuzione del ghepardo Centrafricano nel 2015 secondo I dati dell'IUCN.

Descrizione modifica

È una sottospecie di grandi dimensioni, simile ai ghepardi dell'Africa orientale e meridionale, ma leggermente più piccolo, di colorazione più scura e con pelo più sottile. Raggiunge una lunghezza, esclusa la coda, di 110-140 cm; un'altezza al garrese che si aggira tra i 50 e gli 85 cm e un peso di circa 40-60 kg.[1]

Biologia modifica

Il comportamento di questa sottospecie è poco studiato, ma si ritiene che sia simile a quello dei ghepardi dell'Africa orientale. Le femmine conducono una vita solitaria, mentre i maschi possono occasionalmente formare delle coalizioni fra di loro. La gestazione dura circa 90-95 giorni e al suo termine nascono in genere tra 3 e 6 cuccioli, i quali trascorrono con la madre 13-20 mesi circa; la speranza di vita in natura si aggira intorno ai 10 anni. Preda gazzelle di Grant, gazzelle di Soemmerring, lepri del Capo, numididi e occasionalmente animali di taglia maggiore come alcelafi, zebre di pianura e struzzi.[1]

Habitat e distribuzione modifica

Abita praterie e zone semi-aride dell'Africa centrale e nord-orientale; è riscontrabile in Repubblica Centrafricana, Ciad, Etiopia, Eritrea, Gibuti, Egitto, Somalia e Sudan.[1]

Conservazione modifica

Il suo status non è stato valutato dalla IUCN, ma è minacciato dal bracconaggio, dalla caccia, dal traffico illegale di selvaggina, dalla distruzione dell'habitat e dalla diminuzione del numero di prede.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e José R. Castelló, Felids and Hyenas of the World, Princeton University Press, 2020, pp. 92-93, ISBN 978-0691205977.

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