Acquedotto dei Quintili

acquedotto romano

L'acquedotto dei Quintili è uno dei monumenti in consegna al Parco Archeologico dell'Appia Antica. Un lungo tratto si conserva tra la via Appia Antica e la via Appia Nuova in prossimità di via del Casale della Sergetta e il Grande Raccordo Anulare.

Acquedotto dei Quintili
Un tratto dell'acquedotto dei Quintili
CiviltàCiviltà romana
UtilizzoAcquedotto
EpocaEpoca imperiale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Provincia  Roma
Dimensioni
Larghezza1,5 m
Lunghezza700 m
Amministrazione
EnteParco archeologico dell'Appia Antica
ResponsabileDaniela Porro
Visitabile
Sito webwww.parcoarcheologicoappiaantica.it/
Mappa di localizzazione
Map

Localizzazione modifica

 
L'acquedotto dei Quintili visto dall'Appia Antica

Sorge su terreni in proprietà privata ma è ben visibile percorrendo la via Appia antica in direzione sud poco prima del GRA.

Della struttura si conserva un tratto lungo circa 800 metri con 120 arcate[1] realizzate in conglomerato cementizio ed erette su piloni di forma quadrangolare con lato di circa un metro e mezzo (pari a 5 piedi romani), rivestito da laterizi.

A causa del crollo di alcuni piloni e di porzioni di arcate sono attualmente visibili alcuni tronconi fisicamente distinti e poco si conserva dello speco idraulico vero e proprio del quale resta solo una porzione del fondo in malta idraulica "a cocciopesto".

Funzione modifica

L'acquedotto dei Quintili era verosimilmente una diramazione dell'acquedotto dell'Anio Novus, che snodandosi per circa 700 metri raggiungeva l'area di Torre Selce al VII miglio dell'Appia Antica, oppure dell'Aqua Iulia. Raggiungeva poi un castellum aquae dal quale poi diramava il condotto sotterraneo di alimentazione della Villa dei Quintili, situata a circa un paio di miglia di distanza. La fastosa residenza imperiale, che conserva ancora resti imponenti delle grandi aule termali, aveva diverse cisterne che permettevano di conservare l'acqua necessaria al rifornimento idrico dell'intero complesso: la Grande Cisterna, la Cisterna Mediana e la Cisterna Circolare cosiddetta Piranesi che erano tutte alimentate dall'acquedotto dei Quintili.

 
Cisterna a pianta circolare detta "Piranesi"
 
Biforcazione dell'acquedotto

Restauri modifica

L'acquedotto è stato recentemente oggetto di restauri condotti dal Parco Archeologico dell'Appia AnticaMinistero per i beni e le attività Culturali e per il Turismo. I lavori hanno chiarito come alcuni piloni fossero stati intenzionalmente abbattuti per interrompere la linea dell'acqua e alcune delle campate murate sono apparse anche murate con blocchetti di peperino. Si è potuto quindi ipotizzare che l'Acquedotto dei Quintili fosse stato manomesso da parte degli Ostrogoti per assetare Roma sotto assedio. L'ipotesi emersa nel corso dei lavori di consolidamento è che possa trattarsi di uno degli interventi messi in atto nel 537 d.C. da Vitige durante l'assedio al generale bizantino Belisario rinserrato nelle mura aureliane.[2]

Una conferma quindi delle fonti. Procopio di Cesarea, nella Guerra gotica, così scrive: "Con l'intento di costruire un campo fortificato, Vitige chiuse le arcate di tratti degli acquedotti Claudio e Marcio con terra e pietra, realizzando un fortilizio naturale in cui fece accampare non meno di 7000 uomini, al fine di bloccare l'afflusso di rifornimenti all'Urbe dalla via Appia e dalla via Latina".[2]

Note modifica

  1. ^ Parco archeologico dell'Appia antica - Acquedotto dei Quintili, su Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. URL consultato il 18 aprile 2023 (archiviato il 18 aprile 2023).
  2. ^ a b Acquedotto dei Quintili, su Parco archeologico dell'Appia Antica. URL consultato il 19 aprile 2023 (archiviato l'8 marzo 2023).

Bibliografia modifica

  • Via Appia. La villa dei Quintili, Mondadori Electa, Milano, 2000 EAN: 978884357592
  • E. De Amicis, B. De Amicis, P. Grella, E. Marchetti, G. Mastrocesare, Il Parco degli Acquedotti: le acque di Roma passavano di qua, Roma 1997.

Voci correlate modifica

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