Aimerico III di Narbona

visconte di Narbona dal 1202 al 1239

Aimerico III di Narbona (XII secolofebbraio 1236), noto in spagnolo come Aimerico Pérez de Lara, fu visconte di Narbona dal 1194 fino alla sua morte. Fu un membro della casata dei Manrique de Lara. Durante tutto il suo regno dovette combattere pretese di sovranità su di lui e sul suo viscontato e fino al 1223 la sua reggenza fu caratterizzata dalla crociata albigese.

Aimerico III di Narbona
Iscrizione del 1202 nell'abbazia di Huerta che elogia il suo fondatore, Pedro Manrique de Lara, e ne segnala la morte nel 1202. Aimerico visitò in quell'anno l'abbazia.
Visconte di Narbona
Stemma
Stemma
In carica1194-
febbraio 1236
PredecessorePedro Manrique de Lara
SuccessoreAmalrico I di Narbona
NascitaXII secolo
Mortefebbraio 1236
PadrePedro Manrique de Lara
MadreSancha di Navarra
FigliAmalrico
Ermengarda
Margherita
Alice e
Aimerico
Religionecattolicesimo

Origine modifica

Aimerico, secondo la Gran enciclopèdia catalana, era figlio del Visconte di Narbona e signore di Molina de Aragón, Pedro Manrique de Lara[1], e, come ci viene confermato dal documento n° XXXIX della Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 5, della prima moglie, l' infanta Sancha Garcés (Aymerico Narbonæ vicecomiti, domine meo, filio dominæ Sanciæ)[2], figlia di García Ramírez di Navarra.
Pedro Manrique de Lara, secondo il Nobiliario del Conde de Barcelos Don Pedro era figlio del primo signore di Molina de Aragón, Manrique Pérez de Lara e di Ermesinda di Narbona[3] († 1177), figlia di Aimerico II di Narbona e sorella della Viscontessa di Narbona Ermengarda.

Biografia modifica

Dopo l'abdicazione della viscontessa Ermengarda nel 1192, suo nipote ed erede, Pedro Manrique de Lara, un nobile castigliano, si recò a Narbona per ricevere il titolo di visconte e poi conferirlo al suo secondo figlio, Aimerico, insieme alla sovranità sul viscontato di Béziers (1194). Solo il castello di Montpesat ed il suo contado erano riservati a Pedro come possedimento a nord dei Pirenei . Aimerico riconobbe immediatamente la sovranità del conte Raimondo V di Tolosa, rendendogli omaggio come vassallo.[4]
Nel 1193, Aimerico (Aymericus filius jam dicti comitis) compare nel documento n° XVII della Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 5, assieme al padre Pedro (comitem Petrum, vicecomitem Narbonæ)[5].

Nel 1202, poco dopo la morte di suo padre, Aimerico visitò l' Abbazia di Huerta, in Castiglia. Lì confermò tutti i doni e le concessioni fatte da suo padre e decretò che se fosse morto a sud dei Pirenei desiderava essere sepolto a Huerta. Nella carta che aveva redatto per confermare i possedimenti dell'abbazia, si autoproclamò "figlio del conte Pedro e della signora infanta Sancha, per grazia di Dio visconte di Narbona". Il titolo infanta impiegato da sua madre elevava Aimerico alla regalità, in quanto sua madre era la figlia del re García Ramírez di Navarra . La formula " per grazia di Dio " indicava la sua inferiorità rispetto a Dio ed a nessun altro, nonostante fosse vassallo nominale del Conte di Tolosa, ed il suo uso fu inaugurato nella sua famiglia da suo padre.[6]

 
Mappa della Linguadoca al tempo della crociata albigese

Al suo ritorno in Francia, Aimerico giurò fedeltà a Raimondo V per tutti i suoi domini narbonensi, tra cui Montpesat, che aveva ereditato, e tutte le altre terre che possedeva.[6]

 
Il quadro di un artista moderno raffigurante l'assedio di Tolosa, al quale era presente Aimerico.

Dopo la battaglia di Muret nel 1213, Aimerico rifiutò di far entrare a Narbona Simon de Montfort, che dovette assediare la città. Aimerico guidò un'efficace resistenza che divise le truppe attaccanti e le costrinse a ritirarsi, togliendo l'assedio. L'anno successivo (1214), Aimerico fu uno di quelli che costrinse papa Innocenzo III a ordinare a Simone de Montfort di rendere omaggio a re Giacomo I d'Aragona per le sue terre nel sud della Francia.[7] Quando Simone esitò a obbedire, Aimerico si preparò alla guerra, ma l'intervento del cardinale Pietro di Benevento, legato pontificio per la Provenza, evitò che scoppiasse un conflitto. Nell'aprile 1214 fu raggiunto un accordo di cui Aimerico e Simone de Montfort.[8]

Nel 1215 Luigi il Leone, figlio del re di Francia Filippo Augusto, entrò nel territorio di Narbona con un esercito. Filippo aveva riconosciuto Simone come duca di Narbona e ora Luigi, agendo per conto di suo padre, ordinò la distruzione delle mura di Narbona, per impedire che qualsiasi resistenza alla volontà reale potesse essere esercitata in seguito. Più tardi in quell'anno si aprì il quarto Concilio Lateranense. Al suo ritorno dal consiglio, nel 1216, Arnaud Amaury tentò di convincere Aimerico e i cittadini di Narbona a rinunciare alla loro sottomissione a Simone, ma il duca di Narbona era al culmine del suo potere e il visconte e i cittadini rinnovarono la loro sottomissione e furono messi sotto la sua protezione.[8]

Nel maggio 1217, Simone de Montfort fu costretto ad assediare Tolosa dopo che era caduta nelle mani del deposto conte Raimondo VI. Aimerico prese parte all'assedio e ricevette le lettere papali che difendevano le azioni di Simone ed incitavano Giacomo d'Aragona a sostenere Raimondo. Dopo la morte di Simone durante l'assedio (1218) e altri cinque anni di guerra, Raimondo si sottomise e fu nominato Duca di Narbona nel 1223. Aimerico gli rese omaggio per il suo viscontato.[9]

Nonostante gli ultimi anni di Aimerico furono estremamente pacifici, egli dovette affrontare numerose vicissitudini interne. Il visconte morì nel febbraio del 1236, lasciando il viscontato a suo figlio, Amalrico; il Chronicon ecclesiæ Sancti Pauli Narbonensis, riporta la morte di Aimerico (dominus Aimericus de Narbona) il 25 febbraio[10].

Matrimoni e Discendenza modifica

La prima moglie di Aimerico fu una nobildonna catalana, Guglielma di Castellvell, moglie separata, dal 1202, del signore di Moncada e Visconte di Béarn, Guglielmo Raimondo di Moncada[11] e madre diGuglielmo II di Montcada, Visconte di Béarn.[12].

Dopo essersi separato da Guglielma, Aimerico sposò Adelaide di cui non si conoscono gli ascendenti, che secondo il Chronicon ecclesiæ Sancti Pauli Narbonensis, morì (obiit Adalaicis vicecomtissa Narbonae) nel 1222[13].

Aimerico si sposò per la terza volta con Margherita di Marly, una nobildonna francese, come viene confermato dal documento n° CCXV del Cartulaire de l'abbaye de Porrois, au diocèse de Paris, plus connue sous son nom mystique Port-Royal. Premier volume, 1204-1280[14], e che, secondo gli Obituaires de la province de Sens. Tome 1,Partie 2, morì (Marguerite vicecomtesse de Narbonne) nel 1232[15].
Forse i suoi cinque figli nacquero dal terzo matrimonio.[9]; mentre altri sostengono che i primi figli potrebbero essere stati generati dal secondo matrimonio[16]:

  • Amalrico († 1270), Visconte di Narbona, come da documento n° CLXIX de la Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 4[17].
  • Ermengarda († dopo il 1232), citata nel documento n° CLXIX de la Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 4[18].
  • Margherita († dopo il 1232), citata nel documento n° CLXIX de la Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 4[18]
  • Alice († dopo il 1232), citata come suora in un donazione del padre all'abbaye de Porrois[19]
  • Aimerico († dopo il 1232), citato nel documento n° CLXIX de la Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 4[18]

Note modifica

  1. ^ (CA) #ES Gran enciclopèdia catalana - vescomtat de Narbona
  2. ^ (LA) #ES Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 5, Preuves, doc. XXXIX, pag. 558
  3. ^ (LA) #ES Nobiliario del Conde de Barcelos Don Pedro, pagina 77
  4. ^ Antonio Sánchez de Mora, La nobleza castellana en la plena Edad Media: el linaje de Lara (SS. XI–XIII), Tesi di dottorato (University of Seville.
  5. ^ (LA) #ES Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 5, Preuves, doc. XVII, pagg. 542 e 543
  6. ^ a b Sánchez de Mora, La nobleza castellana, 344–45.
  7. ^ Among the others who persuade the Pope were Count Sancho of Roussillon, Guillem de Montcada, and Guillem de Cardona.
  8. ^ a b Sánchez de Mora, La nobleza castellana, 345–46.
  9. ^ a b Sánchez de Mora, La nobleza castellana, 347.
  10. ^ (LA) #ES Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 5, Chronicon ecclesiæ Sancti Pauli Narbonensis, colonna 41
  11. ^ (FR) La Vasconie. Tables Généalogiques, pag. 561
  12. ^ Blanca Garí, El matrimonio de Guillerma de Castellvell, in Medievalia, n. 4, 1983, pp. 39–49.
  13. ^ (LA) #ES Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 5, Chronicon ecclesiæ Sancti Pauli Narbonensis, colonna 40
  14. ^ (LA) #ES Cartulaire de l'abbaye de Porrois, au diocèse de Paris, plus connue sous son nom mystique Port-Royal. Premier volume, 1204-1280, doc. CCXV, pagina 204
  15. ^ (LA) #ES Obituaires de la province de Sens. Tome 1,Partie 2, Diocese de Paris, pagina 642
  16. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : VICOMTES de NARBONNE 1175-1423 (LARA) - MANRIQUE (Aimery III) Manrique de Lara
  17. ^ (LA) #ES Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 4, Preuves, doc. CXLVI, pagina 464
  18. ^ a b c (LA) #ES Histoire générale de Languedoc: avec des notes et les pièces, Volume 4, Preuves, doc. CLXIX, pagine 673 e 674
  19. ^ (LA) #ES Cartulaire de l'abbaye de Porrois, au diocèse de Paris, plus connue sous son nom mystique Port-Royal. Premier volume, 1204-1280, doc. CXXX, pagina 131

Bibliografia modifica

Fonti primarie modifica

Letteratura storiografica modifica

Collegamenti esterni modifica