Albert Flamm

pittore tedesco

Albert Flamm (Colonia 1823 - Düsseldorf 1906) è stato un pittore paesaggista tedesco che divenne però soprattutto famoso per i dipinti eseguiti in Italia.

Albert Flamm
Albert Flamm.

Albert Flamm dapprima studiò Architettura all'Accademia d'Arte di Düsseldorf, e ad Anversa dal 1836 al 1838. Poi, tornato a Düsseldorf, dal 1841 si dedicò invece alla pittura divenendo allievo di Andreas Achenbach; questo gli permise di stringere amicizia con il suo fratello minore Oswald, anch'egli pittore.

Con questo fece diversi viaggi di studio, il primo nel 1845[1] sul Reno , nella Valle Aurina (nell'attuale Alto Adige), e sulla Mosella. E poi nel 1850 anche a Nizza, Genova e Roma dove si stabilirono per qualche tempo facendo la conoscenza di altri artisti tra cui Arnold Böcklin[2]; da qui si spostarono anche verso la Campagna romana, l'Agro Pontino, e il sud dell'Italia fino a Napoli e ai suoi dintorni, per dipingere.

Questo viaggio in Italia si ripeté nel 1853 e poi ancora successivamente quasi ogni anno. Oswald Achenbach e Albert Flamm divennero così "pittori italiani": Sanford Robinson Gifford, un pittore americano maestro del Luminismo d'oltreoceano, scrisse in una sua lettera da Roma del 1868 che Achenbach era l'unico pittore capace di catturare il paesaggio italiano su una tela, però facendo una esplicita eccezione per Albert Flamm la cui rappresentazione della Campagna era "esemplare e vera"[3].

Il 6 agosto 1848 Albert Flamm fonda a Düsseldorf assieme ad altri colleghi l'Associazione degli Artisti Malkasten[4]. Il 19 ottobre 1860 si sposa con Anna Arnz, figlia dell'editore Heinrich Arnz (della Arnz & Comp.) la quale era anche sorella del pittore Albert Arnz e di Julie Arnz (1827-1896), che a sua volta andò in moglie a Oswald Achenbach, con il che Albert Flamm e Oswald Achenbach divennero cognati.

Albert Flamm ebbe anche una sorella di nome Charlotte (1820-1895) che fu una pittrice di nature morte, ed un figlio, Carl, che fu un ritrattista. Un altro figlio, che chiamò Oswald, studiò invece ingegneria navale e marina a Charlottenburg e divenne uno dei principali ricercatori e progettisti nella costruzione di navi e sottomarini dell'impero tedesco[5].

A partire dal 1861 il norvegese Ludwig Munthe poi l'americano Alfred Cornelius Howland[6] divennero studenti privati[7] di Flamm, e più tardi anche la svedese Jeanna Bauck[8][9][10] e un altro americano, William Keith[11][12]. Nel 1870 cominciò a sostituire Oswald Achenbach come insegnante alla Accademia d'Arte di Düsseldorf[13] e in questa veste ebbe come studente Gregor von Bochmann[14]. Nel 1898, in occasione del cinquantesimo anniversario[15] della Malkasten, Albert Flamm, e insieme Otto Erdmann[16] e Georg Oeder[17], furono insigniti del titolo di Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Rossa.

 
Costa amalfitana.

Albert Flamm dipinse prevalentemente paesaggi italiani, che ebbero successo per la loro verosimiglianza nei confronti della natura, per i colori luminosi e smaglianti e per le pennellate abilissime stese con maestria. In Italia predilesse i paesaggi nei dintorni di Roma e di Napoli, che rappresentava sotto il sole caldo e luminoso di quei luoghi con dettagli finemente dipinti, sovente con scene quotidiane della popolazione contadina, che corrispondevano alle aspettative della sua ricca clientela di turisti, specialmente tedeschi, in Italia. E a tale scopo sceglieva spesso per dipingere una postazione di visione elevata così da poter creare prospettive ampie e panoramiche. In certe sue tele il caldo paesaggio mediterraneo diventa quasi fisicamente percepibile per lo spettatore, e il mare una promessa di refrigerio, e spesso dai suoi dipinti emana quella specie di nostalgia per l'Italia che colpiva una larga parte della borghesia tedesca contemporanea dell'artista.

Nell'ambito della pittura paesaggistica di Düsseldorf nella seconda metà dell'Ottocento Albert Flamm fu, insieme a Oswald Achenbach e a Eugen Dücker, la figura più rappresentativa sia come artista che come insegnante[18]. Un suo Paesaggio italiano è conservato al Museo di Düsseldorf. Ebbe una menzione d'onore nel 1863[19].

Galleria d'Immagini

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  1. ^ Bettina Baumgärtel, Die Düsseldorfer Malerschule und ihre internationale Ausstrahlung 1819-1918 (La scuola di pittura di Düsseldorf e il suo fascino internazionale 1819-1918), Editore Michael Imhof, Petersberg, 2011, Vol. I, p. 361. ISBN 9783865687029
  2. ^ Bettina Baumgärtel, Die Düsseldorfer Malerschule und ihre internationale Ausstrahlung 1819-1918 (La scuola di pittura di Düsseldorf e il suo fascino internazionale 1819-1918), editore Michael Imhof, Petersberg, 2011, vol. I, p. 363. ISBN 9783865687029
  3. ^ David B. Dearinger, Paintings and Sculpture in the Collection of the National Academy of Design (Dipinti e sculture nella collezione dell'Accademia nazionale di Design), Hudson Hills Press, Manchester/Vermont, 2004, p. 195. ISBN 1555950299
  4. ^ Malkasten, letteralmente: Scatola dei Colori. Sabine Herder, Anz & Comp. Eine lithographische Anstalt zwischen Theater und Künstlerschaft (Anz & Comp. Un'istituzione litografica tra teatro e artisti). In: Bettina Baumgärtel, Die Düsseldorfer Malerschule und ihre internationale Ausstrahlung 1819-1918 (La scuola di pittura di Düsseldorf e il suo fascino internazionale 1819-1918), Editore Michael Imhof, Petersberg, 2011, p. 286. ISBN 9783865687029
  5. ^ Rudolf Vierhaus (a cura di), Deutsche Biographische Enzyklopädie (Enciclopedia biografica tedesca), II Edizione, Editore Saur, Monaco, 2006, p. 370. ISBN 9783598250309
  6. ^ Vedi: https://en.wikipedia.org>wiki>Alfred_Cornelius_Howland
  7. ^ Bettina Baumgärtel, Die Düsseldorfer Malerschule und ihre internationale Ausstrahlung 1819-1918 (La scuola di pittura di Düsseldorf e il suo fascino internazionale 1819-1918), Editore Michael Imhof, Petersberg, 2011, pp. 366 e 432. ISBN 9783865687029
  8. ^ Vedi anche: https://en.wikipedia.org>wiki>Jeanna_Maria_Charlotte_Bauck
  9. ^ Jochen Schmidt-Liebich, Lexikon der Künstlerinnen 1700–1900 (Dizionario delle Artiste 1700-1900), Editore Saur, Monaco, 2005, p. 38. ISBN 3598116942
  10. ^ Bettina Baumgärtel: Chronik der Düsseldorfer Malerschule 1815–2011 (Cronaca della Scuola di pittura di Düsseldorf 1815-2011) In: Bettina Baumgärtel Die Düsseldorfer Malerschule und ihre internationale Ausstrahlung 1819-1918 (La scuola di pittura di Düsseldorf e il suo fascino internazionale 1819-1918), Editore Michael Imhof, Petersberg, 2011, p. 367. ISBN 9783865687029
  11. ^ Vedi anche: https://en.wikipedia.org>wiki>William_Keith_(artist)
  12. ^ Bettina Baumgärtel, Sabine Schroyen, Lydia Immerheiser, Sabine Teichgröb: Verzeichnis der ausländischen Künstler und Künstlerinnen. Nationalität, Aufenthalt und Studium in Düsseldorf (Elenco di artisti stranieri, nazionalità, residenza e studi a Düsseldorf). In Bettina Baumgärtel, Die Düsseldorfer Malerschule und ihre internationale Ausstrahlung 1819-1918 (La scuola di pittura di Düsseldorf e il suo fascino internazionale 1819-1918), Editore Michael Imhof, Petersberg, 2011, p. 433. ISBN 9783865687029
  13. ^ Bettina Baumgärtel: Chronik der Düsseldorfer Malerschule 1815–2011 (Cronaca della scuola di pittura di Düsseldorf 1815-2011). In: Bettina Baumgärtel, Die Düsseldorfer Malerschule und ihre internationale Ausstrahlung 1819-1918 (La scuola di pittura di Düsseldorf e il suo fascino internazionale 1819-1918). Editore Michael Imhof, Vol. I, p. 368 ISBN 9783865687029
  14. ^ Julia Hümme, Gregor von Bochmann (1850–1930). Leben und Werk eines deutschbaltischen Malers in Düsseldorf (Gregor von Bochmann (1850–1930). Vita e opere di un pittore baltico tedesco a Düsseldorf), Editore Ludwig, Kiel, 2007, pp. 101 e 208 (nella Nota). ISBN 9783937719313
  15. ^ In: Kunstchronik: Wochenschrift für Kunst und Kunstgewerbe (Rivista settimanale per l'arte e le arti decorative), 1898, numero 32, p.521.
  16. ^ Vedi: https://de.wikipedia.org>wiki>Otto_Erdmann_(Maler)
  17. ^ Vedi: https://de.wikipedia.org>wiki>Georg_Oeder_(Maler)
  18. ^ Ekkehard Mai, Die Düsseldorfer Malerschule und die Malerei des 19. Jahrhunderts (La Scuola di Pittura e Pittura del XIX secolo di Düsseldorf), Editore Philipp von Zabern, Magonza, 1979, p. 29. ISBN 3805304099
  19. ^ E. Bénézit, Dictionnaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs (Dizionario dei Pittori, Scultori Disegnatori e Incisori), Edizioni Gründ, Parigi, 1976, vol. IV p. 391. ISBN 2700001524

Bibliografia

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  • Friedrich von Boetticher, Malerwerke des 19. Jahrhunderts. Beitrag zur Kunstgeschichte (Dipinti del XIX secolo. Contributo alla storia dell'Arte), Editore Boetticher's, Dresda, 1891, p. 310-311.
  • Ulrich Thieme, Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis zur GegenWart (Dizionario generale degli artisti visivi dall'antichità ai giorni nostri), Seemann Editore, Lipsia, 1916, Vol. XII (Fiori-Fyt), p. 70.
  • Hans Paffrath, Lexikon der Düsseldorfer Malerschule 1819–1918 (Dizionario della Scuola di Pittura di Düsseldorf 1819-1918), Edizione del Kuntsmuseum di Düsseldorf, Monaco, 1997, Vol. I (Abbema-Gurlitt). ISBN 3765430099