Andrea Giovanni Micheletti

partigiano italiano

Andrea Giovanni Micheletti, noto anche con lo pseudonimo di Tarzan (Cuneo, 1924Roccarisa Sant'Anna, 24 marzo 1945), è stato un partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia modifica

Vigile del fuoco, naturale che, per la sua mole imponente e per la forza fisica, i compagni di lotta lo chiamassero "Tarzan". Per gli amici era semplicemente Nino. Ma sia con l'uno sia con l'altro nome divenne presto leggendario nelle valli del Cuneese, dove combatté dall'8 settembre 1943 a poco prima della Liberazione.

Nino era nato in una famiglia povera, così, appena finite le scuole elementari, dovette mettersi a lavorare come manovale. Divenuto maggiorenne, Micheletti entrò nei Vigili del fuoco. Chiamato alla leva, divenne caporale nel battaglione Dronero del 2º Reggimento alpini. Con l'armistizio si diede alla macchia e così cominciò l'epopea di "Tarzan", prima semplice partigiano nella Brigata Garibaldi "Curto", poi comandante di un distaccamento della Brigata "Val Corsaglia" della Divisione Autonoma "Alpi" del Cuneese.

La stessa inusitata lunghezza della motivazione della medaglia d'oro al valor militare, concessa alla memoria di Micheletti, prova delle sue tante azioni contro i nazifascisti e del suo straordinario coraggio: vi si citano, in particolare, un combattimento in una zona fortificata di frontiera; un rocambolesco sganciamento di tutto il suo reparto finito nella morsa di forze preponderanti; il salvataggio attraverso le file nemiche (in sella ad un cavallo al galoppo), di un partigiano ferito; l'estenuante marcia di 15 ore nella neve per portare in salvo, trasportandolo a spalle, un commilitone gravemente assiderato.

Onorificenze modifica

«Partigiano di purissima fede e di eccelse virtù guerriere, combatteva sin dall'inizio della lotta di liberazione con leonino coraggio, con grande perizia e spirito di abnegazione, essendo sempre di esempio ai suoi uomini e di prezioso ausilio ai suoi superiori. Tra le molte epiche imprese: una missione in zona fortificata di frontiera brillantemente conclusa nonostante le più gravi difficoltà di situazione e di ambiente; una violenta reazione con un nucleo di ardimentosi ad un improvviso attacco avversario ed un successivo sganciamento nel corso del quale provvedeva al salvataggio da sicura cattura, in sella al suo cavallo lanciato al galoppo, di un commilitone ferito; un aspro combattimento in alta montagna durante il quale riusciva con eroica azione personale a sottrarre da sicuro annientamento il suo reparto accerchiato ed a salvare un partigiano gravemente congelato trasportandolo a spalla per 15 ore di estenuante marcia attraverso montagne nevose ed insidiate dal nemico. Catturato successivamente e sottoposto alle più crudeli sevizie, manteneva durante una tormentata agonia contegno mirabile e stoico, finché suggellava con il suo estremo sacrificio la più incondizionata dedizione alla causa della libertà.»
— Regione Roccarisa S. Anna (Cuneo), 24 marzo 1945[1].

Note modifica

  1. ^ Andrea Giovanni Micheletti, su Quirinale.it. URL consultato il 12 novembre 2018.

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