Anfimaco (figlio di Cteato)

personaggio della mitologia greca, figlio di Cteato

Anfimaco (in greco antico: Ἀμφίμαχος?, Amphímachos) era figlio di Cteato e Teronice, figlia a sua volte di Dessameno. Suo padre era uno dei Molionidi, i fratelli gemelli figli di Attore (l'altro era Eurito), che si opposero ad Eracle e da lui vennero crudelmente uccisi in un'imboscata[1].

Anfimaco
SagaCiclo Troiano
Nome orig.Ἀμφίμαχος
Caratteristiche immaginarie
SpecieEleo
SessoMaschio
Professioneguerriero Acheo

Mitologia

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Rimasto orfano di padre, allo stesso modo del cugino Talpio, figlio di Eurito, Anfimaco venne allevato probabilmente dalla madre, fino a quando non fu abbastanza grande per salire al trono. Aspirò alla mano della giovane Elena, figlia di Zeus, la quale andò tuttavia in moglie a Menelao.[2]

Anfimaco partecipò con Talpio alla guerra di Troia conducendo un contingente di guerrieri dell'Elide. Oltre a lui e Talpio, vennero scelti altri due comandanti, Diore (figlio di Amarinceo) e Polisseno (figlio di Agastene). Omero ricorda che egli portò con sé una flotta di dieci navi,[3] come conferma anche Igino,[4] mentre Pseudo-Apollodoro parla addirittura di quaranta navi.[5]

Anfimaco non svolge un ruolo determinante nell'Iliade ed anche se viene descritto come uomo forte e valoroso, la sua morte viene raccontata nel poema stesso e appare come una delle più dure e dolorose per gli Achei poiché, mentre avanza verso l'esercito nemico viene trafitto in pieno petto dalla lancia scagliata da Ettore.

  1. ^ Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, libro II, 5, 5.
  2. ^ Igino, Fabula, 81.
  3. ^ Omero, Iliade, libro II, versi.
  4. ^ Igino, Fabula, 97.
  5. ^ Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, libro III, 10, 8.

Voci correlate

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