Antonio Francesco Tenaglia

Compositore italiano

Antonio Francesco Tenaglia detto anche Tenaglino o Tanaglino (Firenze, 1620 ca. – Roma, ottobre 1672) è stato un compositore, organista e clavicembalista italiano.

Francesco Antonio Tenaglia

Nacque intorno al 1620 a Firenze.[1] In seguito si trasferì a Roma. Nel settembre 1644 fu assunto al servizio del cardinale Antonio Barberini.
Nel 1648 era a Bruxelles al servizio dell'arciduca Leopoldo Guglielmo d'Austria, manifestando la sua insoddisfazione per questo incarico.[2]

Fu elogiato come eccellente clavicembalista da Severo Bonini nei Discorsi e regole sopra la musica che lo definì come il migliore "dopo il signor Girolamo [Frescobaldi]".

Ritornò a Roma nel 1651. In quegli anni ebbe frequenti rapporti con l'abate Elpidio Benedetti, agente del cardinale Giulio Mazzarino a Roma, che si adoperava per inviare musicisti italiani alla corte francese. In una lettera a Mazzarino, del novembre 1654, l'abate Benedetti scrisse che «per accompagnare al cimbalo [Tenaglia] non ha paro, e passa di longa mano il povero sig. Luigi [Rossi]».[3]

A quel tempo potrebbe essere entrato nell'entourage della famiglia Pamphilj.[4]. Nel 1656 compose il "dramma in musica rappresentato da tre damigelle" Il giudizio di Paride, su libretto di Giovanni Lotti, eseguito a palazzo Pamphilj in onore della regina Cristina di Svezia. Nel 1660 era al servizio del principe Camillo Pamphilj e più tardi, da ottobre 1668 a gennaio 1669, del di lui figlio Giovanni Battista.[5]

Nel 1661, compose l'opera Il Clearco, su libretto di Ludovico Cortesi, rappresentata a Roma in onore del principe Agostino Chigi, nipote del pontefice Alessandro VII.

Fu organista della basilica di San Giovanni in Laterano da giugno 1667 fino a ottobre 1672,[6] quando probabilmente morì.

Tenaglia fu già ai suoi tempi un apprezzato compositore di cantate. Ne sopravvivono 67 a voce sola, 8 a due voci e 1 a tre voci a lui attribuite. Benché abbia avuto grande fama come clavicembalista, non si conoscono sue composizioni per tastiera.

Note modifica

  1. ^ Benché nei documenti Tenaglia venga sempre definito "fiorentino" e abbia sempre mantenuto stretti rapporti con gli ambienti fiorentini, fu avanzata l'ipotesi di una sua origine senese, essendo emersa la notizia di un Francesco Tenaglia di Siena che rinnovò la licenza di maestro di scuola a Roma il 5 novembre 1645. Cfr. J. Lionnet, La "Sapienza" e la musica nel Seicento, in Roma e lo Studium Urbis. Spazio urbano e cultura dal Quattro al Seicento a cura di P. Cherubini, Roma, 1992, p. 379. La notizia non ha finora trovato alcuna conferma ed è probabile che si tratti di un caso di omonimia.
  2. ^ Lo si apprende da una lettera di Giovan Battista Mocchi a Giacomo Carissimi da Bruxelles del 21 marzo 1648. Cfr. Th. Culley, Jesuits and music, I, St-Louis, 1970, pp. 210-211, 336.
  3. ^ H. Prunières, L’opéra en France avant Lully, Paris, 1913, p. 179.
  4. ^ A. Silbiger, The Roman Frescobaldi tradition, "Journal of the American Musicological Society", 33 (1980), pp. 71 - 72
  5. ^ A. Nigito, La musica alla corte del principe Giovanni Battista Pamphilj, Kassel, 2012, pp. 21, 45.
  6. ^ W. Witzenmann, Materiali archivistici per la Cappella Lateranense nell’Archivio Capitolare di San Giovanni in Laterano, in La musica a Roma attraverso le fonti d’archivio, a cura di B.M. Antolini, A. Morelli, V. Vita Spagnuolo, Lucca, 1994, pp. 460, 467.

Bibliografia modifica

  • E. Caluori - J. Lionnet, Tenaglia [Tanaglia, Tanaglino], Antonio Francesco, in New Grove Dictionary of Music and Musicians, Londra, 2001, vol. 25.
  • Antonio Francesco Tenaglia, Four Arias, ed. Richard Kolb, January 2011, Introduction
  • Federica Nardacci, Anton Francesco Tenaglia cantatista del Seicento romano. Elementi per una ricostruzione biographica e alcuni aspetti della sua produzione, in Il giardino armonioso : studi e testimonianze in onore di Giancarlo Rostirolla, a cura di S. Franchi e O.Sartori, Roma, 2011, pp. 69-78.
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