Archetti (famiglia)

Gli Archetti furono una nobile famiglia bresciana, originariamente ricchi mercanti.

Archetti
D'azzuro a tre archi d'argento, ordinati in palo, con il capo d'oro, all'acquila di nero.
TitoliMarchesi
Data di fondazioneXVII secolo
Etniaitaliana

Storia modifica

Famiglia di ricchi mercanti nel XVII secolo acquistarono il feudo di Formigara.

Nel 1743 l'imperatrice Maria Teresa d'Austria insignisce la famiglia del titolo marchesi di Formigara e Baroni del Sacro Romano Impero.[1]Tra i loro maggiori possedimenti vi è quello di Santa Giustina presso Castenedolo. Il maggiore degli esponenti degli Archetti è sicuramente Giovan Andrea, che riuscirà ad arrivare alla soglia cardinalizia, stringendo rapporti fino con la zarina Caterina II di Russia.

Stemma modifica

D'azzuro a tre archi d'argento, ordinati in palo, con il capo d'oro, all'acquila di nero.[2]

Esponenti della famiglia modifica

 
Il Cardinale Giovanni Andrea Archetti
  • Carlo Archetti,
  • Chiara Archetti,
  • Gian Antonio Archetti,
  • Giovan Battista Archetti,
  • Giovanni Andrea Archetti, (1731 – 1805) cardinale, e nunzio apostolico in Polonia.
  • Paola Archetti,
  • Pietro Archetti
  • Nicola Archetti

Albero genealogico modifica

 ARCHETTI
 
 
 Marco
1520-1610
 
 
 Giovanni Battista
1560-1642
 
  
 Marco
1632-1650
Carlo
1642-1681
 
 
 Giovanni Pietro
1676-1751
⚭ Paola Giroldi
 
      
Francesca
1717-1750
⚭ Giacomo Luzzago
⚭ Ventura Caffi
Giovanni Battista
1721-1740
⚭ Margherita Condulmer
Anna Maria
1700-1785
⚭ Gerolamo Vertova
Carlo
1710-1730
Giovanni Antonio
1711-1798
 
Giovanni Andrea
1731-1805

Dimore modifica

 
Facciata della chiesetta di palazzo Archetti a S. Giustina

Complesso di S. Giustina modifica

Il complesso di Santa Giustina sorge nell'omonima localita nei pressi di Castenedolo. Appartengono ad esso il palazzo principale, la chiesa e gli edifici agricoli e le case che un tempo erano dei braccianti. L'edificio principale risale al XVIII secolo, come si legge in un'incisione su uno stipide che riporta l'anno 1747 (anche se nel palazzo si trovano altre date 1719 e 1722). Progettato venne affidato all'architetto Giovanni Battista Marchetti, il quale aveva già partecipato ai lavori della fabbrica del Duomo nuovo; al palazzo di Santa Giustina vi lavorerà dal 1719 al 1747[3]. L'attuale edificio sorge su quello che un tempo fu l'antica dimora dei nobili Rodengo. Di tale palazzo risalente al XVI secolo rimane solo una stanza al piano terreno ed il camino cinquecentesco[4]. Di interesse architettonico sono da citare il ricco cornicione ed il balcone posto al centro in ferro battuto ed un arco in marmo di Botticino.

All'interno del complesso architettonico sorge una piccola chiesetta, datata 1723 l'edificio di culto fu rimodernato in occasione dell'elezione a cardinale di Giovanni Andrea Archetti.[5] dall'architetto abate Antonio Marchetti. La facciata si presenta con quatro alte lesene che sorreggono il timpano sormontato da due statue di santi, ai lati vi sono due piccoli campanili, uno dei pochi esempi di questo tipo nel bresciano.

Casa Bolzoli già Archetti modifica

Fu sede dell'amministratore dei beni dei Marchesi Archetti per l'area di Castenedolo, Capodimonte e Piffione.

La casa come riporta un'incisione è stata realizzata nel 1737 e sorge nell'odiena via Mazzini presso Castenedolo.

Altre dimore modifica

  • Palazzo Archetti ex casa del Carmagnola via Dante Brescia
  • Casa Archetti, Capodimonte Castenedolo

Possedimenti modifica

Note modifica

  1. ^ Archetti famiglia, su bibliotecamai.org. URL consultato il 2 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015). Tuttavia questo titolo baronale fa sorgere dubbi: in quell'anno era imperatore Carlo VII, già Elettore di Baviera e "nemico" di Maria Teresa d'Austria, che in ogni caso divenne in seguito "solo" imperatrice consorte (e quindi non avrebbe potuto concedere un titolo del Sacro Romano Impero)
  2. ^ BookReader - Biblioteca Digitale della Lombardia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 3 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  3. ^ BookReader - Biblioteca Digitale della Lombardia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2015).
  4. ^ BookReader - Biblioteca Digitale della Lombardia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 26 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2015).
  5. ^ BookReader - Biblioteca Digitale della Lombardia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 4 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2015).

Bibliografia modifica

  • Giuseppe Locatelli, L'archivio Archetti, "Bergomum", 1926, 2, parte speciale, p. 7-16; 3, p. 17-19; 4, p. 21-24 e 1927.
  • Inventario della famiglia Archetti, a cura di Sandro Buzzetti e Francesca Giupponi, 1992

Collegamenti esterni modifica

  • Fondo famiglia Archetti, su bibliotecamai.org. URL consultato il 2 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).