Archivio storico del Senato della Repubblica
L'Archivio storico del Senato della Repubblica fu istituito nel 2001 e aperto al pubblico nel 2003. Rientra tra gli archivi storici autorizzati dalla legge ad essere mantenuti presso l’Ente originatore (la struttura amministrativa che ha prodotto le carte)[1].
Funzioni Modifica
Oltre ai documenti dell'attività istituzionale (tra cui gli atti del Senato del Regno e quelli delle Commissioni di inchiesta presiedute da un senatore), conserva numerosi archivi privati di parlamentari o personalità rilevanti, tra cui si ricordano quelli di Emma Bonino, Carla Capponi, Francesco De Martino, Amintore Fanfani, Giovanni Leone, Alberto Ronchey, Mariano Rumor, Paolo Emilio Taviani, Rosario Villari, Mario Tronti[2]. Cura inoltre la banca dati Senatori d’Italia[3].
Produce periodicamente la newsletter "Memoriaweb".
Note Modifica
- ^ Si tratta degli archivi degli organi costituzionali (articolo 42 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), ma anche di quelli del Ministero degli affari esteri e (per quanto attiene alla documentazione di carattere militare e operativo) per quelli degli Stati maggiori delle forze armate, dell'esercito, della marina e dell'aeronautica, nonché del Comando generale dell'Arma dei carabinieri, ai sensi dell'articolo 41 ultimo comma del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
- ^ SENATO DELLA REPUBBLICA, XVIII LEGISLATURA, COMMISSIONE PER LA BIBLIOTECA E L'ARCHIVIO STORICO, 8 FEBBRAIO 2022, 8ª Seduta, resoconto sommario, delibera di cui alla lettera f) del numero 2) dell'ordine del giorno: parere sulla donazione del fondo Tronti (modificazione del titolo di possesso da prestito di sette anni a donazione).
- ^ La banca dati sul sito del Senato
Voci correlate Modifica
Collegamenti esterni Modifica
- La pagina dell'Archivio sul sito del Senato
- International Council on Archives, #ICARoma2022 posters awards, secondo premio ex aequo riconosciuto all'illustrazione delle attività di desecretazione in corso presso l'Archivio storico del Senato
Controllo di autorità | VIAF (EN) 126868481 · ISNI (EN) 0000 0001 2308 2254 · SBN IEIV064448 · BAV 494/67794 · LCCN (EN) n2003096849 · GND (DE) 5553710-8 · BNF (FR) cb145219194 (data) · J9U (EN, HE) 987007263376305171 |
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