Gli Ardiei (in Illirico: Ardjanet, e loro re Bardhyl , in Greco Ἀρδιαῖοι, Οὐαρδαῖοι; latino Bardiaei[1][2]), più tardi chiamati Bardei[3], erano una tribù illirica stanziata anticamente nella Liburnia attorno alla seconda metà del II millennio a.C.[2].

Incalzati e sconfitti dai Celti nel IV secolo a.C. furono costretti a emigrare a sud della Narenta, all'altezza dell'isola di Lesina, nell'entroterra dell'attuale Croazia e Bosnia ed Erzegovina. Popolo di contadini e occasionalmente di pirati, i Bardei entravano spesso in conflitto con i popoli vicini, soprattutto con gli Autariati e i Macedoni. Sotto la guida del loro capo Bardhyli, i Bardei si allearono con le altre genti illiriche per invadere la Macedonia; seguì una battaglia contro il re Perdicca III, che rimase ucciso. A Perdicca succedette Filippo II, che nel 358 a.C. rimediò agli Ardei una pesante sconfitta, ove perirono Bardhyli e settemila illiri.

A Bardhyli succedette il figlio Clitos, il quale, nel 336 a.C., si alleò con Glauco, re dei Taulanti, e mosse guerra contro i Macedoni stavolta retti dal giovane re Alessandro, figlio di Filippo; questi però costrinse i Bardei alla fuga verso la costa dalmata, e qui i superstiti dell'esercito bardeo, temendo la vendetta macedone, si imbarcarono alla volta delle coste dell'Apulia, a sud del fiume Ofanto. Secondo un'ipotesi ottocentesca[4] avrebbero fondato l'insediamento di Bardulos (oggi Barletta).

Note modifica

  1. ^ Wilkes, J. J. The Illyrians, 1992, ISBN 0-631-19807-5, page 216, "The Ardiaei, or Bardaei as they were known to the Romans, `once the ravagers of Italy' and now reduced to a mere"
  2. ^ a b Enciclopedia online Treccani, voce Ardiei
  3. ^ Bardei, su Enciclopedia online Treccani.
  4. ^ Francesco Costantino Marmocchi, Dizionario di geografia universale, I parte II, Torino, 1858, pp. 893-894. (che cita a sua volta l'ipotesi per primo formulata da Nicola Corcia (Storia delle Due Sicilie dall'antichità più remota al 1789)

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