Associazione Svizzera Inquilini

associazione che rappresenza gli interessi dei locatari

L'Associazione Svizzera Inquilini, anche nota come ASI (in tedesco Schweizerischer Mieterinnen- und Mieterverband, in francese Association suisse des locataires), è un'organizzazione che rappresenta gli interessi dei locatari e che si occupa di questioni innerenti la qualità degli alloggi e della vita.[1][2]

Associazione svizzera inquilini
(DE) Schweizerischer Mieterinnen- und Mieterverband
(FR) Association suisse des locataires
AbbreviazioneASI
(DE) SMV
(FR) ASLOCA
TipoAssociazione
Fondazione1916
ScopoProtezione degli interessi dei locatari
Sede centraleBandiera della Svizzera Berna
Sito web e Sito web

Storia modifica

Fondazione modifica

Nel 1891, a causa della grande penuria di alloggi, a Basilea e a Zurigo furono costituite le prime organizzazioni di locatari sul modello tedesco.[1] In questo contesto, un ruolo di particolare rilievo fu svolto dalle inchieste sugli alloggi, come quella condotta da Karl Bücher a Basilea nel 1889, che documentavano le condizioni abitative disastrose nei quartieri operai delle città.[1] La creazione di queste associazioni era intesa inoltre come una risposta alla costituzione delle Federazioni dei proprietari di immobili, avvenuta alcuni anni prima.[1]

Nel 1915 l'organizzazione dei locatari fondata a Ginevra convocò un congresso svizzero della categoria a Bienne, dove nacque l'odierna Associazione Svizzera Inquilini (ASI).[1] Benché il comitato centrale avesse sede a Zurigo, ai fini dell'attività dell'associazione rimase decisivo il ruolo delle sezioni cittadine o regionali, complessivamente 27 nel 2005.[1]

Rivendicazioni modifica

Rivendicazioni centrali furono, fin dagli inizi, un'efficace protezione dei locatari e un diritto di locazione favorevole alla categoria.[1] Gli obiettivi concreti menzionati nei diversi statuti, risalenti ad annate differenti, comprendono fra l'altro la creazione di cooperative edilizie e abitative, anche statali, un'azione di controllo sulla controparte dei proprietari di case e l'istituzione di uffici statali di conciliazione e di controllo.[1] Le organizzazioni di inquilini si adoperarono per un'equa ripartizione dei costi come quelli dell'illuminazione pubblica, delle spese di riparazione negli anni 1930-1940, delle opere di protezione antiaerea negli anni 1950-1960, negli anni 1970-1980 si opposero a tentativi di allentare le norme sulla protezione dei locatari ed esortarono la categoria a rivendicare collettivamente pigioni meno care, reagendo così alle riduzioni dei tassi ipotecari negli anni 1990-2000.[1]

Nel 1970 fu respinta di misura un'iniziativa volta a introdurre nella Costituzione federale un "diritto all'alloggio", ancora oggi non previsto.[1] Negli anni 1980-90 e 1990-2000 le occupazioni di case compiute dall'ala più estrema del movimento degli inquilini, non rappresentata a livello parlamentare, provocarono tensioni in alcune sezioni.[1] In campo politico le organizzazioni dei locatari cercano di introdurre sul piano costituzionale una protezione efficace della categoria, attraverso interventi parlamentari e iniziative popolari federali e lavorando in collaborazione soprattutto con sindacati e partiti di sinistra.[1]

L'iniziativa sulla protezione degli inquilini, presentata nel 1982, venne successivamente ritirata per privilegiare una controproposta diretta, accettata nel 1986: su quest'ultima si basa il diritto di locazione in vigore dal 1990, che protegge dagli abusi in materia di disdette e di prezzi.[1] A chi chiedeva affitti a prezzi di mercato l'ASI contrappose, nel 1997, l'iniziativa popolare "per delle pigioni corrette", bocciata nel 2003.[1] Anche la proposta di una modifica del Codice delle obbligazioni in favore dei locatari è stata respinta nel 2004.[1]

Attività modifica

Ai propri aderenti le associazioni di inquilini offrivano vari servizi: nei primi anni, per esempio, la vendita di combustibili a prezzi convenienti.[1] Restano molto importanti ancora oggi la consulenza giuridica gratuita in materia di locazione e la protezione giuridica in varie sedi, come le autorità di conciliazione e i tribunali.[1]

Note modifica

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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