Asterix e la galera di Obelix

Voce principale: Asterix.

Asterix e la galera di Obelix (La galère d'Obélix) è la trentesima storia a fumetti della serie Asterix[1], creata da René Goscinny (sceneggiatura) e Albert Uderzo (disegni), la sesta scritta e disegnata dal solo Uderzo dopo la morte del collega. La sua prima pubblicazione in volume in lingua originale risale al 1996, quindi fu l'ultimo albo pubblicato nel XX Secolo e per molti anni rappresentò l'ultimo viaggio che Asterix ed Obelix compirono al di fuori della Gallia (tradizione poi ripresa a partire dall'albo Asterix e i Pitti). L'autore dedica l'albo a suo nipote e all'attore Kirk Douglas, che quell'anno compiva ottant'anni e riceveva l'Oscar alla carriera. Molti sono i riferimenti al celeberrimo film Spartacus del 1960.

Asterix e la galera di Obelix
fumetto
Titolo orig.La galère d'Obelix
Lingua orig.francese
PaeseFrancia
TestiAlbert Uderzo
DisegniAlbert Uderzo
EditoreLes Éditions Albert René
Albiunico
Editore it.Arnoldo Mondadori Editore
Generecommedia
Preceduto daAsterix la rosa e il gladio
Seguito daAsterix e Latraviata

Trama modifica

Un gruppo di schiavi di Roma guidati dal greco Spartakis (che ha i tratti somatici di Kirk Douglas nel film Spartacus) riesce ad evadere e a rubare la galera privata di Giulio Cesare, con la quale raggiungono il villaggio degli Irriducibili e chiedono asilo. Il furibondo Cesare ovviamente manda il suo ammiraglio Tacitaccordus e il viceammiraglio Violantinus a recuperare la galera e gli schiavi (pena l'essere mandato in pasto ai leoni in caso di fallimento), ma i legionari vengono (come al solito) sbaragliati dai Galli e dagli schiavi ribelli, cui il druido Panoramix ha somministrato la pozione magica. Ma quando i Galli rientrano al villaggio, trovano una sorpresa sconcertante: Obelix ha approfittato della battaglia per intrufolarsi di nascosto nella capanna del druido e, ignorando i ripetuti divieti, ha scolato d'un colpo un intero paiolo di pozione magica e come effetto collaterale è stato tramutato in una statua di granito. Asterix è disperato, ma il druido riesce con un'altra pozione a riportare in vita Obelix, seppur nelle fattezze di un bambino. Dopo aver messo fuori combattimento l'ammiraglio romano e i suoi soldati, Panoramix e Asterix decidono di andare a cercare una soluzione nella mitica Atlantide insieme a Spartakis e al suo seguito.

Raggiunta la mitica isola (collocata dall'autore nei pressi delle Canarie), purtroppo i galli scoprono che gli atlantidi non conoscono il segreto per invecchiare, bensì solo quello dell'eterna giovinezza. Spartakis e i suoi compagni scelgono di restare ad Atlantide, liberi dai loro ex padroni romani, mentre i galli salpano per l'Armorica. Durante il viaggio la loro nave è attaccata da una galea romana e vedendo i suoi amici in pericolo improvvisamente Obelix riacquista le sue sembianze da adulto e vince la battaglia, segnando per i galli un'altra impresa risoltasi per il meglio. Nel frattempo, a Roma, l'ammiraglio Tacitaccordus, che ha bevuto la pozione magica ma ha commesso lo stesso errore di Obelix, si è trasformato in una statua di granito e i suoi inetti aiutanti hanno dato fuoco all'amatissima galera di Cesare; preso in giro dalla sua amata Cleopatra, il dittatore si vendica degradando a servi i suoi tre sottoposti e collocando la statua nel circo, "dedicata al più grosso salame di Roma", nella speranza che un giorno sia mangiata da qualche belva feroce.

Riferimenti incrociati modifica

Non è la prima volta che Obelix assaggia la pozione magica, ma nell'Albo Asterix e Cleopatra il druido gliene concedeva solo poche gocce per fuggire da una piramide. Stavolta la curiosità dei lettori di capire perché Panoramix si ostini a non fargli bere la pozione, minacciando chissà quali effetti collaterali, viene finalmente appagata.

In questo albo viene fatto per la prima volta il nome di alcuni dei pirati nei quali ricorrentemente Asterix e Obelix si imbattono: il capitano Barbarossa (Barbe Rouge), l'anziano Treppiede (Triple Patte) e la vedetta Babà (Baba).

Il personaggio di Cleopatra, vecchia amica di Asterix, era già comparso negli alibi Asterix e Cleopatra e Il figlio di Asterix.

Un altro personaggio che torna in scena dopo anni di assenza e la bella Falbalà. A distanza di tanto tempo, e nonostante il matrimonio di lei con Tragicomix (confermato nel successivo albo Asterix e Latraviata) Obelix è ancora innamorato di lei.

Nell'albo un ex schiavo britanno dichiara di essere nipote di Beltorax (Asterix e i Britanni) il cugino di Asterix.

Note modifica

  1. ^ Elenco degli albi sul sito ufficiale, su asterix.com. URL consultato il 24 ottobre 2011.

Collegamenti esterni modifica

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