Autorità garante della concorrenza e del mercato
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato | |
---|---|
Sede dell'Autorità, a Roma. | |
Stato | ![]() |
Tipo | Autorità amministrativa indipendente |
Sigla | AGCM |
Istituito | 10 ottobre 1990 |
Presidente | Roberto Rustichelli |
Segretario Generale | Filippo Arena |
Bilancio | 173 milioni di euro (previsione 2015)[1] |
Impiegati | 256 (in servizio nel 2 013)[2] |
Sede | Roma |
Indirizzo | Piazza G. Verdi 6/A, I-00198 Roma |
Sito web | |
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (in acronimo AGCM), è un'autorità amministrativa indipendente italiana, istituita dalla legge 10 ottobre 1990, n. 287. Ha funzione di tutela della concorrenza e del mercato.
ComposizioneModifica
L'autorità è composta da tre componenti, di cui uno è il presidente. Originariamente il numero dei componenti era di cinque, ma alla fine del 2011 è stato ridotto a tre (art. 23, comma 1, lettera d, del decreto-legge 6 dicembre 2011, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214). Il presidente e i componenti dell'autorità sono nominati dai presidenti di Camera e Senato; ciascuno dura in carica 7 anni, non rinnovabili.
Il segretario generale, che ha il compito di sovrintendere al funzionamento degli uffici ed è il responsabile della struttura, viene nominato dal ministro dello sviluppo economico su proposta del presidente dell'autorità. La sede dell'autorità è a Roma.[3]
CompitiModifica
L'autorità ha i seguenti compiti:
- vigilanza contro gli abusi di posizione dominante;
- vigilanza di intese e/o cartelli che possono risultare lesivi o restrittivi per la concorrenza;
- controllo delle operazioni di concentrazione (fusione o take-over) che superano un certo valore, comunicate all'autorità, che ne valuterà l'impatto sul mercato;
- tutela del consumatore, in materia di pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie e pubblicità ingannevole;
- valutazione e sanzionamento dei casi di conflitto d'interesse dei componenti del Governo;
- valutazione e attribuzione del punteggio di rating di legalità.
PoteriModifica
L'autorità in tali casi può procedere ad istruttorie o indagini conoscitive, che possono concludersi con una diffida o una sanzione amministrativa. Nei procedimenti avviati per presunte violazioni della disciplina in materia di concorrenza, le sanzioni possono arrivare sino al 10% del fatturato dell'impresa. In caso di violazioni della normativa posta a tutela del consumatore, l'autorità può irrogare sanzioni fino ad un massimo edittale di 5.000.000,00[4] euro. Qualora ravvisi particolari situazioni di necessità e urgenza, l'autorità può emettere, inoltre, provvedimenti cautelari, anche inaudita altera parte, per la tutela di interessi generali. L'AGCM collabora con la Guardia di Finanza per tutte le indagini che ne ravvisino l'occorrenza. I provvedimenti dell'autorità sono impugnabili innanzi al TAR del Lazio.
Altre funzioniModifica
L'Antitrust presenta una relazione annuale al Presidente del Consiglio dei ministri, ove fa il punto sull'applicazione della normativa concorrenziale in Italia; oltre a ciò ha la possibilità di esprimere pareri sulle norme che regolano il mercato; segnala al Parlamento, al Governo e ad enti territoriali le situazioni distorsive della concorrenza. Insieme alle altre autorità dell'Unione europea fa parte della rete UE delle autorità in materia di concorrenza, che in applicazione della normativa comunitaria, il Regolamento CE n. 1/2003, ha la possibilità di applicare direttamente le norme CE in coordinamento con la Commissione europea.
Presidenti dell'AGCMModifica
Collegio in caricaModifica
- Componenti[5] Collegio Pitruzzella: Michele Ainis e Gabriella Muscolo.
NoteModifica
- ^ Copia archiviata, su agcm.it. URL consultato il 3 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2015).
- ^ Copia archiviata, su agcm.it. URL consultato il 3 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2015).
- ^ Natura dell’Istituzione e composizione del Collegio, Autorità garante della Concorrenza e del Mercato. URL consultato il 9 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2014).
- ^ comma 9, art.1, d.lgs. 21/2014 a modifica dell'art. 27 del Codice del Consumo
- ^ Componenti, Autorità garante della Concorrenza e del Mercato. URL consultato il 9 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2014).
BibliografiaModifica
- Sabino Cassese, L’Autorità garante della concorrenza e del mercato nel “sistema” delle autorità indipendenti, in “Giornale di diritto amministrativo”; n. 1, 2011, pp. 102-104.
- “Concorrenza e mercato 2011. Antitrust, regulation, consumer welfare, intellectual property”, Milano, Giuffrè, 2011.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikisource contiene una pagina dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato
Collegamenti esterniModifica
- Il sito web dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, su agcm.it.
- Registrazioni audiovideo integrali dell'AGCM sul sito web di Radio Radicale
Controllo di autorità | VIAF (EN) 313145857977123021604 · LCCN (EN) nr00030137 · WorldCat Identities (EN) nr00-030137 |
---|