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In musica con il termine lato A o lato B (in inglese A-side e B-side) si indicano le opposte superfici registrate di un disco in vinile o di una musicassetta. La distinzione fisica tra due facce non esiste sui supporti più moderni, ma il termine lato B è ancora utilizzato in senso figurato per riferirsi ai brani di secondaria importanza di un singolo o di un autore.
Indice
StoriaModifica
L'origine del nome deriva dai dischi in vinile e supporti su cui era possibile incidere su entrambi i lati e che spesso indicavano sull'etichetta la dicitura lato A e lato B (oppure side A e side B ma anche lato 1 e lato 2).
Nel caso di un singolo 45 giri, inoltre, sul lato A in genere viene inciso il brano principale mentre sul lato B viene indicato quello considerato meno importante. In seguito, anche per i long playing 33 giri è rimasta l'abitudine di definire i due lati allo stesso modo, ma in questo caso i brani più importanti possono essere distribuiti sull'intero supporto senza considerare un lato più o meno importante.
Con la diffusione del compact disc è venuta meno la distinzione fisica tra due lati. Con l'avvento di Internet e del download legale, il concetto di Lato A e Lato B si è via via alienato anche nel suo senso figurato, poiché le canzoni si possono acquistare singolarmente dai siti web eliminando il supporto su cui in precedenza erano incise. Alcuni musicisti, comunque, continuano a produrre i loro lavori su vinile.
Doppio lato AModifica
Sul vinile può capitare che gli artisti decidano di pubblicare un singolo discografico cosiddetto doppio lato A (come quello di Simon e Granfunkel in foto). Si tratta di un unico singolo, contenente due canzoni principali.
Il doppio lato A è un singolo in cui entrambe le canzoni sono incise sul lato A e non c'è niente sul lato B. Questo tipo di formato fu inventato nel dicembre 1965 dai Beatles per il loro singolo di Day Tripper e We Can Work It Out, che, appunto, furono entrambi registrati su un solo lato[1].
Successivamente anche altri musicisti seguirono l'esempio (tra cui i the Rolling Stones due anni dopo con Let's Spend the Night Together e Ruby Tuesday).
Doppio lato BModifica
Vicecersa al doppio lato A (che non ha nulla di registrato sul lato B), i doppio lato B contengono due canzoni su questo lato più una sul lato A, quindi tre brani in totale. Questi singoli furono introdotti negli anni '70 e furono presto nominati come "maxi singolo" (termine oggi utilizzato per una più vasta varietà di formati), ma nome che non li qualifica assolutamente come EP (extended play).
QdiscModifica
I Qdisc invece sono dei 33 giri in vinile contenenti in genere solo 4 brani (due per lato) e hanno comunque la diciture A e B, un esempio è Calore di Renato Zero (1983).
EPModifica
Gli extended play, se realizzati in vinile, sono dei 45 giri che contengono in genere un brano per lato, ma che sono di dimensioni più grandi (10 o 12 pollici di diametro) rispetto a quello di un 45 giri (che è di 7 pollici). La differenza della dimensione sta nel fatto che i brani contenuti sono delle "extended version" e in genere sono prodotti per disc jockey.
78 giriModifica
I predecessori dei dischi in vinile furono i 78 giri che, in genere realizzati in gommalacca, ebbero solo sul finire della loro produzione (fine anni '50 ed inizio degli anni '60 del XX secolo) la registrazione di musica su entrambi i lati.
InformaticaModifica
Il concetto si applicava anche ai supporti informatici magnetici, all'epoca in cui si utilizzavano le cassette e i floppy disk da 5,25 pollici (mentre quelli da 3,5 pollici sono utilizzabili su un solo lato).
NoteModifica
- ^ Hutchins, Chris. "Music Capitals of the World" Billboard December 4, 1965: 26